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      Il lavoro principale consisteva nella preparazione delle casse. La pesatura si sarebbe fatta in un istante non appena Bravin fosse venuto a casa e quello lì non mancava di sicuro. Il signor Perini discusse la questione con la moglie e questa giudiziosamente lo consigliò di attendere fino alle quattro. Forse Cimutti sarebbe venuto e il signor Perini avrebbe potuto risparmiarsi tanto disturbo. Il signor Perini accettò il consiglio ma se ne trovò male. Dalle due alle quattro camminò
      IN SERENELLAI
      La luce veniva lenta a destare i colori della palude, del canale, della spiaggia verde dell'isola. L'enorme piano s'era illuminato gradatamente tutto nello stesso tempo. Il sole non si vedeva ancora ma la luce che riverberava dal cielo si diffondeva senz'ostacoli dappertutto nello stesso tempo. Al di là della palude appariva la città con l'aspetto modesto ch'essa ha da quella parte, pareva un alveare disabitato. I profili delle case si scorgevano netti, limpidi, come se la notte li avesse lavati. In tanta estensione l'immobilità, il silenzio appariva grande sorprendente. La palude era rossigna a quell'ora; vista da vicino appariva sucida, desolata, abbandonata com'era da varie ore dall'acqua che ancora calava. Il canale che divideva la palude dall'isola già sorrideva, trasformando in colore ben deciso la luce ancora sbiadita ed era trasparente e azzurro e poi ancora giallo e rosso là dove meno profondo lambiva la palude. Alla spiaggia la casa padronale che all'esterno pareva una lunga tettoia in varie sezioni dai tetti appuntiti era chiusa ancora e silenziosa.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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