Le raccoglieva anche nei libri e sapeva della Divina Commedia tutte le parole sconce e solo quelle.
La madre tentò di calmare il grande dolore e anche il padre. Incombeva su di loro la grande lunga separazione e avrebbero voluto fosse dolce.
Kufstein! Una lunga sosta su una stazione di molte piattaforme all'aperto accanto ai bagagli deposti a terra. Fa freddo ad onta che si sia in Giugno. Dio sa che ora della giornata sia. È inutile ricercarlo perché il ricordo lontano non conosce tanta esattezza. Alba o tramonto o forse mezzodì di un giorno tutto penombra. Chissà? Forse quella giornata aveva il sole sbiadito dalla lontananza nel tempo.
Curioso! Non fu obliato quel soggiorno su quella piattaforma non riempito da nessuna parola, nessun avvenimento memorando. Ma può essere che Roberto avesse sentito di aver varcato le Alpi e di trovarsi al di là della muraglia che chiudeva la sua patria. Egli sapeva anche in quale direzione sarebbe continuato il viaggio, verso quella vasta interminabile pianura su cui vedeva sorgere qualche collina molto regolare come in un disegno ingenuo forse anche questo semplificato dalla memoria imperfetta che aveva lasciato crollare i dettagli, la montagna complessa, i boschi, le strade e le case. Il paesaggio doveva ancora esistere immutato. Il vecchio si propose di andar a rivedere quel luogo a convalescenza finita. Curioso ch'era la prima volta ch'egli avesse sentito tale desiderio. Come dedicandovisi la memoria lavora! È una forza attiva e non dà molto quando viene lasciata inerte.
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Divina Commedia Giugno Roberto Alpi
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