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      L'aver carte buone e propizia sorte, o averle cattive; il soffrir sinistri in un viaggio; gli avvenimenti contrari nella vita umana, e tante altre vicende, che chiamiam fortuiti accozzamenti, e casi, non sono essi ligati a qualche cagione naturale? Or ciò che da questa occulta causa a danno dell'uom procede, o per essa, o per l'effetto, o pel modo di produrlo, i Nostri appellano jettatura. Prodigio della natura, occulta forza, e filo arcano dell'universo, cui chi non crede la filosofia distrugge.
      Chi può assicurarmi che, avvicinandosi a me che gioco, quella signora ciarliera come stridula gaza, e non avendo io piú carte da guadagnare, non sia essa che me la jetti e che per occulta maniera cagioni cambiamento di mia sorte? Al piú, non potrà lo sciocco incredulo negare che l'effetto vede, che i fatti non possono negarsi, ma che la causa è ignota. Ed io de' fatti parlo ora. Chi però ha tanta perspicacia ed accortezza sulla condotta di sua vita (e dee averla chiunque non sia nato a far numero) che abbia simili fatti costantemente sperimentati avvenire dopo alcune cagioni, ancorché sembrasse che queste non avesser potuto produrli, può ben conchiudere che la jettatura in modo arcano da quelle cagioni proceda.
      All'esperienza cede spesso la ragione il loco. Come la calamita fa muovere l'ago della bussola? Come accadono le tante maraviglie nell'ordine mondiale, delle quali le cause sono alla mente nostra superiori? E le combinazioni, che sembran casuali, non sono unioni di cause concatenate, e per lo piú ignote?


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Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88