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      La forma romantica è perciò l'ultimo confine che possa toccare l'arte, perchè annullando questa ultima forma, non rimarrebbe più che la pura idea, e perciò non si avrebbe più l'arte ma la scienza.
      Il tipo perfetto dell'arte romantica è l'uomo-Dio, nel quale l'infinito ideale non è più in perfetta armonia colla forma, come era nell'arte classica, ma la vince e la compenetra, onde non si può dire che in questo tipo si trovi la distanza tra il finito e l'infinito come nell'arte simbolica, e neppure la loro intima fusione come nell'arte classica, ma è una fusione tale, dove l'infinito comprende in sè il finito, lo spirito vince la carne; il Dio solleva l'uomo sino alla sua idealità. La forma romantica perciò è come la sintesi delle due forme precedenti; è la disarmonia simbolica ed insieme la fusione classica. L'arte romantica dunque va a ragione chiamata arte cristiana, perchè il suo ideale si riassume nel Dio fatto uomo.
     
     
      III.
     
      Le forme generali dell'arte, di cui abbiamo fino ad ora ragionato, nella concreta produzione artistica si specificano più determinatamente e costituiscono il sistema delle arti particolari. In esso sistema però quelle tre forme sono come tre momenti in cui si sviluppano le arti particolari; talchè delle cinque arti che formano il sistema delle arti belle, l'architettura costituisce il momento simbolico, la scultura il momento classico e le altre tre rimanenti, cioè la pittura, la musica e la poesia ne sono il momento romantico.
      E poichè ogni arte particolare contiene in sè l'intero ideale artistico, per questo avviene che ogni arte nel suo sviluppo successivo riproduce le tre forme generali come tre suoi momenti particolari, secondochè si vedrà nel breve cenno che daremo di ciascuna.


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Saggio sulla filosofia dello spirito
di Marianna Florenzi Waddington
Editore Le Monnier Firenze
1867 pagine 130

   





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