Da Giulianova
Eroismo infantile
28 agosto
(Carolus) - La sera del 26 andante la ridente spiaggia di Giulianova era gremita di villeggianti, da ogni parte venuti a chiedere a quest'aure marine il balsamo il refrigerio.
La folla di bagnanti lieta tuffavasi nell'onda quando un grido disperato invocante aiuto fende l'aria e fa inorridire l'anima dei presenti; quegli che ha emesso il grido è un ragazzo di quindici anni che inoltratosi al largo ha posto i piedi in una gora.
Egli è perduto... annega... tutti gridano... ma nessuno osa apportagli soccorso; ma un altro ragazzo di un anno più piccolo di lui la cui anima è romana come il suo paese natio ha udito il suo grido d'angoscia e noncurante di se medesimo è accorso in suo aiuto.
Riescito ad afferrarlo, lotta con l'onda e con la istintività del naufrago, a lui avvinghiantesi, a trarlo seco, e riesce con uno sforzo supremo a trarlo a salvamento fra l'entusiasmo del popolo plaudente e le benedizioni della madre del salvato che piangente e sorridente a un tempo delirante lo bacia e l'abbraccia.
Il pericolante è tal Giuseppe Paolone da Teramo, il salvatore Umberto Bonolis, figlio del nostro compatriota Carlo da lungo tempo domiciliato a Roma.
Io addito il suo nome alla universale ammirazione, lo cito ad esempio di giovani e vorrei che le autorità esaminassero l'accaduto perché un giorno sul giovane petto brilli il distintivo dei valorosi, premio alla sua nobile azione sprone ad imprese più gagliarde.
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