Federico Adamoli
Lo Scudo d'Abruzzo. Tra storia e sport
fasti e documenti di una competizione di motociclismo
(1935-1961)


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     Nella classe 500 il pubblico teramano attendeva con ansia la prova di Berardo Taraschi, che però non può disporre della sua Benelli, dato che la casa pesarese non gli aveva fornito la moto. Taraschi non sa neppure se riuscirà a partecipare alla gara, e deve ripiegare sulla Gilera di Marcelli, il quale è caduto nella mattinata durante i giri di prova, e molto sportivamente gli mette a sua disposizione la sua motocicletta. Il mezzo però, rimasto danneggiato dopo la caduta del pilota romano e riparato frettolosamente, non assiste il pilota teramano che deve fare i conti con il cattivo funzionamento di un cilindro che, svitatosi, lo costringe al ritiro nel corso del 15. giro. Nei primi giri era stato proprio Taraschi a tentare l'inseguimento di Nocchi, che dispone di un mezzo in perfetta efficienza, trascinandosi Villa e Bernardoni; il pilota brigadiere della Milizia della Strada conduce però una gara di testa, in assoluto controllo, e si mantiene al comando senza forzare, guadagnando terreno nei confronti degli inseguitori. Dopo il ritiro di Taraschi era stato Villa a tentare di forzare i tempi con un azione che “appariva poderosa e sicura e risvegliava l'entusiasmo del pubblico che già pregustava lo sviluppo di un duello entusiasmante”. Nocchi però rispondeva prontamente all'attacco compiendo dei giri-record al 18. e al 19. passaggio. Lo stesso Villa poi si ritrovava alle prese con dei problemi sui freni, che lo costringevano a non forzare per il resto della gara, ma nonostante ciò il milite della 212. Legione riusciva a conservare il secondo posto. Alla corsa era particolarmente atteso Bernardoni, dopo i successi di Foggia e di Bologna, ma il fiorentino, in sella su una Guzzi Condor, non si trovava a suo agio sul circuito teramano, rimanendo indietro sino al ritiro per una foratura nel corso del 39. giro. La vittoria di Biagio Nocchi (50) è quella di un grande campione, facendo registrare per tre volte la media migliore sul giro e la media totale della gara, nettamente superiore a quelle fatte registrare in precedenza sullo stesso circuito.

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(50) Biagio Nocchi, originario di Trento, si impose dal 1925 in campo nazionale con numerose vittorie, diventando campione nazionale assoluto nel 1935 con la Moto Guzzi. La sua lunga carriera ebbe una dimensione internazionale e nel dopoguerra fu uno dei primi piloti a riprendere l'attività agonistica.