La prima gara vede il vicentino Orlando Ghiro (78) prendere la testa con la sua Ceccato fronteggiato da Genunzio Silvagni (79) su Laverda; intorno a metà gara iniziava un'entusiasmante progressione il pilota Fontanini che però al penultimo giro, dopo aver raggiunto i battistrada, era costretto a desistere a causa di problemi al motore, lasciando la vittoria a Ghiro, pilota che nella sua carriera conquistò per la Ceccato dieci primati mondiali di velocità. La classe 125 fa invece registrare il domino delle Ducati di Villa e Mereghetti, che conducono incontrastati la gara. Nella classe più prestigiosa delle 250 si registra invece il monologo di Ernesto Brambilla (80) su M.V. che prende la testa della gara dal primo giro, senza più lasciarla.
Le classifiche finali della nona edizione dello Scudo d'Abruzzo:
Classe 75: 1) Orlando Ghiro su Ceccato, che compie il percorso di chilometri 59,730 con il tempo di 47'46” (media km. 75,016); 2) Genunzio Silvagni su Laverda in 47'50”; 3) Pozzoni su Ceccato; 4) Cardinali su Ceccato; 5) Coppini su Laverda; 6) Carlini su Ceccato.
Classe 125: 1) Villa su Ducati che compie il percorso di chilometri 67,975 in 49'32” (media km. 82,128); 2) Mereghetti su Ducati; 3) Baronciani su M.V.; 4) Galliani; 6) Pansera.
Classe 250: 1) Ernesto Brambilla su M.V. che compie il percorso di chilometri 81,450 in 59'18” (media km. 82,411) 2) Ferrari su C.M. in 52'27” (fermato al 29. giro); 3) Vigorito su M.V. (fermato al 28. giro); 4) Caratti su Motobi (fermato al 28. giro); 5) Mariani su Motobi.
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(78)
Orlando Ghiro, fu il vincitore del Giro di Toscana nel 1954 e del Motogiro d'Italia
nel 1956. Nell'agosto 1955, alla guida di un modello di Ceccato concepito per
le prestazioni di velocità, dalla forma particolarissima, aveva realizzato a Roma
(circuito di Castelfusano) un record di velocità sul miglio. (Cfr. Popular Mechanics
Magazine, August 1955, vol. 104, n. 2, p. 82); nel dicembre successivo
stabilì cinque primati mondiali di velocità all'Autodromo di Monza.
(79)
Genunzio Silvagni (1935) dopo aver debutatto nel 1952 in gare di regolarità e
gimcane, passò alla velocità nel 1954, gareggiando prima per la Laverda, poi per
la MV Augusta ed infine per la Motobi, rimanendo in attività fino al 1961, anno
in cui si ritirò a soli 26 anni dopo aver conseguito una settantina di vittorie, tra le
quali si ricordano tre Campionati italiani e il Motogiro del 1957.
(80)
Ernesto “Tino” Brambilla (1934) esordì nel motociclismo nel 1953. Dal 1954 al
1959 fu pilota ufficiale della MV Augusta, ottenendo due titoli italiani juniores
nelle 250 (1956 e 1957). Nel 1959 esordì nel motomondiale con un terzo posto
in Germania, nelle 350. Nel 1961 diventò Campione Italiano Seniores nelle 500.
Dal 1963 si dedicò all'automobilismo e nel 1966 fu campione italiano di Formula
3. Nel 1968 passò in Formula 2 giungendo terzo nel Campionato europeo.
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