Federico Adamoli
Lo Scudo d'Abruzzo. Tra storia e sport
fasti e documenti di una competizione di motociclismo
(1935-1961)


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DOCUMENTI
     Articolo de “Il Messaggero” del 30 giugno 1957:
     Il Circuito del Castello e lo Scudo d'Abruzzo saranno
     ormai per i teramani solo un ricordo

     Anni addietro quando alcuni appassionati decisero di organizzare il Circuito del Castello, gara automobilistica riservata alle macchine fino a 750 cc., il cittadino attraverso questa competizione vide rifiorire lo spirito attivo della popolazione teramana. Era pertanto logico che una volta disputato il Circuito del Castello, l'antico Moto Club di Teramo riprendesse la sua attività con il migliore entusiasmo per la ripresa dello Scudo d'Abruzzo, manifestazione motociclistica che già nel passato aveva avuto modo di attirare l'attenzione di tecnici e di sportivi.
     Il Circuito del Castello richiamò a Teramo macchine e piloti di sette nazioni, manipoli di tecnici e di sportivi che presero alloggio negli alberghi locali rinvigorendo l'esausta economia teramana del settore commercio, ingiusta fonte di risorsa, ormai ridotta ai minimi termini da un sistema che merita una larga riforma di concetti fiscali i quali tengano per principio, la difesa della vita del piccolo commerciante.
     Non diversa fortuna ebbero le edizioni dello Scudo d'Abruzzo che pose la nostra città all'avanguardia dell'Italia Centrale nel campo motociclistico. Finalmente Teramo aveva la sua vita anche mediante queste importanti manifestazioni che, per il 1957, erano state considerate nel Giugno Teramano quali cardini di incremento turistico provinciale.
     Purtroppo un luttuoso incidente occorso al corridore De Portago faceva rotolare il tutto nella china più rovinosa e più negativa per il prestigio di Teramo. La città perdeva le sue due importanti rassegne sportive: la sua attività sembrava compromessa, monca la sua organizzazione.