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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
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   ROBERTO GRANDINI E GIULIO DE' FABRIGII
   INTERLOCUTORI
   SOMMARIO
   I. Notizie biografiche di alcuni Acquaviva; dei monastero benedettino di S. Angelo e del convento dei minori osservanti.  2. Di alcuni provvedimenti per tener lungi dalla città i Mazzaclocchi e di alcuni pri-vilegii concessi alla città dal Re Alfonso.  3. Cittadini illustri. Zuffa tra gli Spennati e i Mazzaclocchi. Pace seguita e una lettera di Monsignor Campana.  A. Venuta del Cardinal Orsino in Teramo, l'Abazia di S. Atto, antichità e dignità del Capitolo Aprutino.  5. Morte di Giulio Acquaviva e di Matteo de Capoa. Edificii cittadini compiti a spese pubbliche.  6. Congiura dei Baroni. Andrea Matteo Acqua-viva ribelle. Zuffe di fazioni. Marco di Cappella ucciso. Riflessioni sulla sua morte e quella di Ranerio. Per analogia si discorre della morte di Cesare Borgia e di Lodovico di Borbone.  7. I Mazzaclocchi vanno dal Re Ferdinando che manda in Teramo Marino di Forma commissario con ampii poteri. Patente del Re e parole di Mariano d' Adamo, capo del Reggimento, al Commissario.  8. Cinquecento giovani teramani prendono gran parte alla vittoria di Molitorio contro i baroni ribelli, f baroni ribelli castigati, eccetto Andrea Matteo Acquaviva in riguardo della sua parentela col Re.  9. Alfonso II succede a re Ferdinando e Ferrandolo ad Alfonso. Si accinge ad invadere il regno re Carlo Vili di Francia. Renuncia d'Alfonso comunicata per lettera alla città. Il re Ferrandino e il Comune; ragioni della benevolenza regale verso Teramo.  10. Carlo se ne torna in Francia e Ferrandino nel regno. Morte del ro Ferrante in Solmona. Venanzo Forti e Giacomo Salamita oratori del Comune al nuovo re Federico; privilegii concessi alla città.  I Francesi nel Regno. Teramo multata per la sua fedeltà al re Federico. Andrea Matteo Acquaviva avanza ragioni pel dominio di Teramo, trova opposizione in molti cittadini; i soli Mazzaclocchi sì provano a favorirlo.
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