curatori di D. Gio: d'Aragona commendatore di detta Abbazzia essendo sindaco della città Silvestre Iacomello per pubblica scrittura confermano, et approvano l'istrumento fatto della permutazione di dette Chiese.
Rob. Dunque sono si antichi la Chiesa, e Convento di S. Maria delle Grazie ?
Giul. A quel tempo cioè nell'anno 1465 fu cominciato a trattare con i prelati superiori di detti frati, ma non crediate, che la Chiesa e Convento fossero finiti in un anno, perché essendo bisognato gittar a terra tutti gli edificii vecchi, e con nuovo modello cominciare la fabbrica, ci corsero cinque anni a finirsi, siccome il millesimo scritto nel fronte di della Chiesa si vede.
Rob. A spese di chi furono edificati ?
Giul. A spese de Teramani, e di ciò >!tre che ne sia pubblica fama, ne fa fede il R. P. F. Francesco Gonzaga de minori osservanti in quel suo bel libro con queste paride. De conreniu sanclae Mariae de Gratiis Ter ami Con. X. quod cidelicet ex pubblicis Te-ramnenlium facultatibus constructus fucrit ad honorem, el lau-dem gloriosae, semperque virginis Mariae de Gra'iis, quodque a viginti fratibus inhabitetur, et quod eiiam in maximo lionore ha-betur apud oppidanos convicinosque Populos.
Rob. Mai avrei creduto che fosse si antico, non avendo mai guardato il millesimo, che avete detto. Ora seguite i successi della città.
2.
Giul. Nell'istesso anno 1465 i signori del magistrato fecero intendere al Re, che i Mazzaclocchi, per esser sempre stati fin dal principio, che il Re Alfonso fu coronato di questo Regno , nemici mortali del nome Aragonese, e perturbatori del quieto vivere della Città, che fossero castigati, o perpetuamente cacciati dal Regno. Ma il Re volendo maturamente sopra di ciò provedere, e trovandosi intricato nel mezzo delle guerre per allora per pubblico bando comandò, che tutti i Teramani, che avevano seguita la fa-