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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   ho detto, si visse nella città in tranquillità, e quiete fin a nove anni, spatriando tutti i cittadini exulati, eziandio quelli, che per pubblici banni, ed ordini Regii erano in perpetuo scacciati. E ciò dico per aver letto in un registro di parlamenti, e consigli di quel tempo , che v'interrarne Marco di Cappella capo degli eccettuati, e dichiarato due volte pubblico ribelle, e traditore di sua patria, e dice il parer suo in pubblica rinchiera. Nell'anno 1477 il di terzo di agosto passò a miglior vita in Siena il Vescovo Campano, essendo andato a visitare il Cardinal Senese nipote di Papa Pio II. Neli'istes-so anno il reverendo Capitolo Aprutino ottenne da Papa Sisto IV-e dalla sede apostolica l'Abazia di S. Atto (1) con tutte le signorie, dignità, territori], e rendite sue per rinunzia del Cardinal Latino Orsino, con riserva però di sessanta (locati 1' anno di pensione, la quale ebbe solo per due anni, che sopravisse; ma poco dopo Giovanni Cardinal d'Aragona, figlio del Re Ferdinando I. mosse lite ai Capitolo, pretendendo alcune ragioni in dett'Abazia, e quasi per potenza la voleva; ma unitasi la cillà col capitolo, mandarono in Roma Syr Antonio Coletti canonico Aprutino, il quale fece commettere la caosa a Monsignor Lodovico Vescovo dell'Aquila, e ricono sciute le ragioni del capitolo, gli confermò l'Abazia e n'escluse il Cardinale, e da quel tempo .sin all'anno 1586 sempre è stato in pacifica possessione il detto capitolo, al quale fu mossa lite dalla buona memoria di Monsignor Giulio Ricci Fermano, Vescovo di questa città, per le giurisdizioni di Nereto e Torano, e per gli altri be-neficii, che conferiscono dentro, e fuori della Diocesi, e sebbene si fece un gran processo, e si litigò per alcuni anni, nondimeno per allora non si venne a sentenza alcuna dalla Sacra Rota di Roma , dove si litigava. Ma nell'anno IGOOda Monsignor Fra Vincenzo Monte Santo già nostro Vescovo fu rimossa detta lite, per aver un suo
   (1) Già Monastero benedettino fondato da Trasmondo d' A-pruzzo nel 1004 sotto il titolo di S. Nicolò a Tondino. Ma da S. Aito o Attone che fu il primo superiore del cenobio prese tosto il nome che ancora resta alla contrada ove si osservano pochi ruderi e la cripta quasi lutto rinterrata della chiesa.

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