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poneva a pericolo, di perdere quel che possedeva. Il marchese, se-bene era prudentissimo, ingannato da queste persuasioni, e verisi-mili ragioni, promise di entrare cogli altri nella congiura, siccome con effetto poi entrò. E venutosene ad Atri, ed ivi fattosi andare Marco di Cappella gli scoprì di parola quanto col conte di Carinola aveva ragionato, e promesso. E che però egli, e tutti gli amici, e parenti suoi dovessero stare accinti, per ribellarsi alla prima occasione, e commodità. Or l'armata Veneziana, ch'era avviata, per andare in Puglia a danni del Re Ferdinando , essendosi fermata alla foce del Tronto, per ivi fornirsi di vettovaglie dai vicini luoghi , Marco di Cappella credendosi, che fosse nella congiura, e che a-vesse qualche intelligenza col marchese, cominciò a sollevare i particolari suoi, ch'erano nella città, dicendogli, che non dovessero assentarsi, ma stare in ordine per i bisogni, perchè fra non lungo tempo aurebbero ricuperati i primi gradi loro (1). E perchè nella fazione fautrice della libertà fra gli altri principali vi era Cola di Rapino uomo di gran consiglio, alla repubblica utilissimo, e dai re-gii ufficiali amato, e ben veduto, i Mazzaclocchi pensarono di levarsi questo ostacolo d'avanti, credendosi, che tolto costui, avrebbero più facilmente ottenuto il loro intento. E così il Rapino, che si teneva sicuro per le paci fatte, essendo un giorno andato ad una sua possessione non discosta dal ponte nuovo, gli furono sopra alcuni armati, e l'uccisero. La fazione contraria, ed i parenti del Rapino, ché avevano udito titubare alcune cose della congiura, uscite di bocca di un Mazzaclocco considerando esser ucciso il Rapinio, per potere più agevolmente introdurre nella città il marchese, che non molto discosto dimorava, presero l'armi, ed arrabiati con empito andarono contro i Mazzaclocchi, e venuti alle mani con loro, ne uccisero molti, ed il resto scacciarono dalla città, dando loro la caccia fin alla piana dell'Aglivola, ove sopragiunsero Marco di Cappella, che per esser vecchio non aveva potuto appedare gli altri, e percosso
(1) Marcò di Cappella co' suoi partigiani operò di sua testa, cliè non potè averne coraggio ne dalla flotta veneziana non ancora nelle nostre rive, ne dalla congiura ordita solo nel " seguente anno.