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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deė Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   mnėpotente Dio per publico instromento con li atti, che si ricercavano fece, essendo noi presenzialmente con sua Maestā in lo Castello del Hovu, di che subito, come č debito, et consuetudine, et in la medesima hora cavalcammo Re per questa cittā de Napoli con pubblica letitia del 1 i baroni, gentilhuomini, et cittadini, ch'erano nella cittā et de li altri regnicoli, e forastieri, che in Napoli si ritrovarono, essendo accompagnati dal Rvmo Cardinale di Genoa dā li Magnifici ambasciatori de li Serenissimi, et Illustrissimi Re, et Regina de Spagna nostri padre, e madre carissimi de la Ąmistissima Signoria di Venetia, e de li altri potentati, che sono appresso di nui: de la qual cosa, per satisfare al nostro regal officio, e per vostra bona contentezza avemo voluto con la presente nostra lettera darvene particolare notizia. E perchč lo studio , e pensier nostro non ha da esser in altro, che in bonificatione generale, e speciale di tutto el Regno, ve confortamo, et pregamo vogliate haver di nui, et de la nostra administratione quella speranza, concepto, et opinione, che de optimo principe, et de studiosissimo patre havere si deve, perchč assiduamente in ogni nostra attiene ne vedrete, e gusta-rete li effetti, nč il fine, et obietto nostro č, nč sarā mai in altro. Ed a ciō ne comenzate a vedere li segni, et a gustarne li frutti, benché stiamo in eccessive spese, et necessitate per la defentione del Regno havemo deliberato compartire le necessitate nostre insieme con quelle di questa Universitate, et perō liberamente ve rimettiamo, e granosamente doniamo lo pagamento integro, e lutale dell'uno tomolo del sale extraordinario ultimamente imposto dal signore Re nostro padre con fermo, e costante proposito con lo mezzo de la divina gratia continuamente de havere ad sgravare li popoli nostri, et de proseguirli in genere, et in specie di grafie, di munificentia, et di beneficii; quel che farremo non manco con li effetti, che ino offre con le parole; sperando, et confidando con la divina gratia, che ne darā attitudine, et modo d'havere ad ademplire li desiderii nostri, e vostri. E perchč non volemo darvi affanni, nč dispese, et lo anno passato in la successione de le Regia Maestā del Signor Re nostro padre, iurandoli omaggio, lo iuraste anco a noi, come a suo primogenito, e successore, non vi facemo mentione, nč richiesta alcuna in lo presente tempo de havere a mandare li sindaci a tale effetto: quando in perō alcuna necessitā ve inducesse a

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