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di far danno alla Città s'erano accostati alia porta Vezzola. Lascio di dire di molti altri, p r non esser più lungo, e non più tediarvi, dalche si può questa Città vantare di aver in ogni età partoriti Uomini di conto, sebbene non al numero di quella felice età tra l'anno trecentesimo sopra mille, e quattrocentesimo, nella quale i cittadini nobilitarono questa Città. Vero è, che possiamo dolerci degli altri, che succedettero poi, i quali per le loro continuate discordie, e nemicizie la posero in servitù, e mandarono in ruina.
Rolì. Questi fatti da voi raccontati dei Teramani moderni dovrebbero esser scritti in quel calennario, (1) da voi più volte citato, acciochè fossero noti ai Posteri nelle future età.
Giul. Nel calendario dite? Meriterebbero esser scritte da autori famosissimi acciocché fossero noti a tutto il Mondo, non che ai Teramani, ma con più ornato dire, che non fo io. Ma non più di questo, ripigliamo il corso dell'Istoria. Il Ite Ferrante essendo dimorato in Napoli meno di cinque mesi, se ne tornò in Spagna menandosi seco il gran capitano Consalvo Ferrante, della di cui grandezza aveva già preso sospetto, e tornea per il favore grande, ch'egli aveva nel Regno, che un dì per esso non l'occupasse, ma prima che partisse diede il dominio di questa Città alla Regina Giovanna sua sorella.
Roì). Sua figlia volete dir voi?
Giul. Io dico sorella, e non figlia.
Rob. Ch'è questa Regina Giovanna sorella? voi non l'avete mai nominata.
Giul. Non mi è stalo mai necessario, ma ora che bisogna vi dirò come, e quando in questo Regno venisse. Il Re Ferdinando I. (che mori l'anno 1494) dopo la morte della Regina Isabella, dalla quale aveva avuti quattro figli mascoli, e due fernine, sebene di età alquanto matura, tolse in seconda moglie con dispensa della sede
(1) Forma dialellale pel principio di assimilazione delle consonanti.