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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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   Apostolica questa Giovanna, ch'era infanta d'Aragona sorella del cattolico, e sua cugina, dalla quale ebbe una figliola similmente nomata Giovanna. Essendo poi assunto al Regno Ferrandino, che fra pochi giorni dal Re Carlo di Francia gli fu tolto. Avendo poi nell'anno 1196 acquistato, per fortificarsi di parenti, ed avere in favore il Re di Spagna, pigliò per moglie la Giovanna giovine sua nipote e zia carnale di esso Ferrandino. Ma pochi mesi godè il Regno, ne lei essendo, come già vi ho detto, d'acerba morte all'altra vita passato. Or queste due Regine vedove stettero in Napoli mentre il Re Federico tenne il Regno: poi se ne passarono con lui in Ischia, ed ivi si trattennero, mentre il Re Ferrante loro fratello, e zio venne in Napoli. Ed essendo da Ischia venuto a visitarlo, furono da lui fraternamente, e con amorevolezza, che si conviene raccolte. Ed acciocché non vivessero in privata vita diede in dominio della Regina madre Nocera delli Pagani in Terra di Lavoro, Catanzaro, Città di Calabria, ed in Apruzzo Sulmona, Oriona, la Città di S. Angelo, la Città di Penne, e questa Città di Teramo. De' quali luoghi, ritenendo il titolo di Regina fosse assoluta signora, e padrona, percependo ella i regii tributi, e ponendo separato Governatore nella Provincia, ed al governo delle Città i capitani con titolo di Reginale. Hanno detto alcuni, che queste due Regine dopo la morte di Ferrari tino, sdegnate col Re Federico se ne tornassero in Spagna, e ch'eccitassero il Re Ferrante all'acquisto del Regno, e con lui ci venissero. Ma io ho più per vero quel che di sopra ho detto. Scrive il Cirillo in quelle sue eleganti, e belle istorie dell'Aquila sua Patria che venendo in Regno il Re Ferrante, menò seco la Regina Isabella sua moglie, ingannato forse da queste Regine, che stavano in Napoli. Ma non potè essere, essendo la Regina Isabella, come abbiamo detto morta l'anno 1504. Or tornando all'Istoria nostra dico, che agli 8 di Agosto 1507 venne in Teramo Don Ferrante Castriota a pigliare il possesso della Città per la Regina Giovanna, che fu senza replica alcuna dato, ed ai 20 del detto mese i signori del Reggimento mandarono Iannimarino de Consorti, e Bove Pistillo Oratori e Sindaci a presentare il giuramento di fedeltà, e vassel.aggio alla Regina, ed ad impetrare la confermazione de' privilegii della nostra Città. Ed essendo andati al suo cospetto, che resideva nel Castello di Capua, furono con amorevolezza da non credersi da lei

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