Rol). Gran giubilo, e contento credo, ch'avessero i cittadini in quei cinque o sei giorni, che la Regina stette in Teramo: anzi tengo, che ciascuno si sforzasse di darle ricreazione e trattenimenti.
Oiul. Pensate, perchè siccome dal danno, o disonore, che si riceve, si genera sdegno, ed odio nel petto dell'uomo, cosi dai be-nefìcii, che riceviamo per lo più si cagiona amore in noi: e quanto i beneficii sono maggiori, tanto maggiormente l'amore cresce. Il quale amore non ha da esser di proferte, nè di parole, ma di effetto. Talché avendo la Regina fatti beneficii si grandi a questa Città, si sarebbero mostrati ingrati i cittadini se effettualmente per quanto le loro forze si estendeano, non l'avessero dimostrato il loro amore. Or tornando all'Istoria della Città nel detto anno 1514 fu dato principio al palazzo nuovo ove ora risiedono i signori del Magistrato, essendo in tre anni fatta la loggia terrena, la volta, ed il tetto levaticcio. Fu poi la fabbrica tralasciata per molti travagli, che nella Città seguirono: la sala, ed alcune stanze furono poi fatte nell'anno 15G0 il resto si finirà quando Lidio ci farà grazia conceder tregua a' nostri travagli. (1) L'anno seguente 1501 essendo differenza tra la nostra Università, e quella di Campii per conto dei confini presso la villa di Garrano, fu necessario ricorrere a D. Ferrante Castriota Regimile vicegerente, il quale venne sopra la faccia del luogo, ed ivi diede la sentenza, e pose i confini murati, che pur fin ad ora stanno in piedi, (2) ed essa sentenza ne fu fatto pubblico ¡strumento, che si conserva nell'Archivio essendo i Sindaci speciali a quest'atto Jannimarino di Consorti, Berardo Forti, e Berardino di Cola d'Alfonso, e Sindaco generale della Città Giovanni d'Arcangelo. Nel Gennaro del seguente anno 1517 morì il Re cattolico avendo regnato quarantadue anni, lasciando erede in tutti i suoi Stati, e Regni Giovanna sua figlia vedova del Ite Filippo d'Austria, che
(1) Si dice del Palazzo Municipale. Fu finito come Iddio volle e ridotto alla forma presente in più tempi.
(2) Ma oggi non più si vedono.