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tionati se conviene,'perchè non serrite governati da altri, che da Noi, et sempre dal canto nostro serra corrisposto, non lassando di mirare a tutto quello concerne lo vostro benefitio, et honore. Da-tum Neapoli die sexto decimo Maij 1517 La Trista Reina. Ant. Pliodus Secr.
Rob. Che cosa scrive la Regina di nimicizie, furono forse innovate?
Giul. Nel 1516 accaddero nuove nimicizie tra strettissimi parenti per cagione tanto minima, che io non ardisco raccontarli, basta, che ci furono uccisi due cittadini più principali, ch'erano nella Città (uno per parte) ci furono anche fatte molte scaramuccie, assedi di case, e morti, e feriti molti di bassa condizione. Finalmente interponendosi il Capitano, avendogli cosi la Regina con una lettera espressamente comandato, ebbe tanta grazia, e forza che ridusse i cittadini in pace: e la Regina fè un indulto di questo tenore: « loanna Regina Sicilia: Ilierusalem, et cet: Serenissimi, et Illustrissimi D. Ferdinandi li felicis memorie Sicilice Ilierusalem et cet Rcgisconsors relieta, Princepsque Sulmonis et cet Sane licet maior pars hominum, et Civium Civitatis nostre Terami, et eius Villarum superioribus temporibus deliberate, et consulte campa-nam ad arma yulsaverint, tumultum faciendo, et plura, ac diversa homicidia deticla, et incendia Inter eos commiserint, etpa-traverint, et cet. » Finalmente per non leggerlo tutto di parola in parola conchiude, ch'essendo tra di loro fatte le paci, e date le sicurtà, dimette ogni colpa, e pena, salvo l'interesse delle parti da vedersi, e procedersi civilmente. Datum in civitale Neapolis die decimo Decembris 1517 La Trista Reina Ant. Pliodus Secret. L'anno seguente 1518 molestando l'arrenditore dalla Regia Dogana i mercanti di Teramo a pagare la fondicatura per li danari, mercanzie, ed altre cose ch'estraevano per terra il dì 16 di Maggio 1518 gli scrive una lettera ripiena di parole coleriche, e sdegnose, che per modo alcuno li voglia, e li debba molestare. Ma, o per la nostra cattiva sorte, o per dir meglio permettendolo Dio per li nostri peccati, circa il fine di Giugno di detto anno passò a miglior vita. Fu la sua morte assai pianta in Napoli, ma in questa Città furono fatti i corrucci generalmente, come se a tutti fosse morta la madre. Ai 28 del seguente mese di Agosto venne in Teramo il