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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto! a disposizione la copia del volume. [Home Page]
Napoli, e nella Città non si seppe la loro partila. Informati gli ambasciatori, secondo era stato loro imposto, raguagliarono il reggimento di quanto avevano potuto aver notizia. Il quale con consiglio e consenso dei dodici, per uomo a posta loro rescrissero di questo tenore: « Magnifici S'indici Cittadini, e Figlioli nostri dilettissimi sa-lutem. Avemo ricevute le vostre lettere, e benissimo inteso, quanto avete scripto, vi rispondemo, che bis non obstantibus debbiate de continue, importunare io Consiglio, et animosamente dire nostra ragione, perchè sirno certo che non ci mancherà di giustizia, nò la Cesarea Maestà ce farà tanto torto a noi, quali sempre a tutti retro principi di casa d'Aragona, donde Sua Maestà discende, simo stati fi delissimi, et abbiamo sempre per lo servitio loro acremente combattuto de submicter ad un Duca d'Hadri, et massime essendo nostro capital nemico per la causa, et servitio de li prefati principi. Et a ditto Consiglio farete intendere questo popolo prima voler patire qualsivoglia exterminio, et fare peggio, che li Sagontini, che venire in potere d'uno suo capital nemico lo quale è stato, ed è principio mezzo e fine di tutte le discordie di questa Città, e di quanti mali in ipsa sonno subcessi, e che ipso solo in l'età nostra è stata causa di far morire centinaia di uomini. E però simo disposti d'essere tutti tagliati a pezzi con le nostre mogliere et figlioli che venire nelle sue mani. Pertanto intrepidamente farrete sapere a lo consiglio la tritale deliberazione nostra. Et Dio voglia, che non ce si dona causa, che vedrà con etfetto molto più de quello seri-verno. Ad presso ancora, che la Maestà Cesarea abbia ordinato che la causa nostra se veda sommariamente, questo sommario 11011 si deve intendere, che abbia a preiudicare a le nostre ragioni: pertanto adteso, che in questo ce va l'onore, la vita, e la robba non solo di noy, ma di tutti altri, che descenderanno, supplicarete a lo Consig io voglia si Vida tale causa maturamente, et secundum formavi iuris, et bisognando sopra di ciò, ne protestarete. Item pre-sentarete le copie de li nostri privilegii de la Cattholica Maestà, offerendo mostrarli, e verificarli in li registri, e per nullo modo mancarete fare tale olferta, facendoli intendere, che ad pochissimi iorni sarando in Napoli li altri nostri sindici con li originali, et altre nostre ragioni. Ancora farrete intendere a detto Consiglio, che non trovate Avvocati, al li quali debbano comandare ve habeano
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