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liob. Tutte simili cose a poco a poco s'intepidiscono, finché si riducono a niente.
Giul. Ho anco udito raccontare da una persona di credito, la quale ancora vive, ed ella dice averlo udito raccontare da un'altra antica, che alloggiando in Teramo un gran numero di soldati (ma non so dire il tempo, e chi fossero) s'erano convenuti i loro Capitani di saccheggiare di notte la Città, ed avendo prefissa l'ora si andarono a dormire, e mentre dormivano ciascun de' Capitani fu percosso sensibilmente nella mascella, ed udirono coll'orecchio del corpo, che volete fare? Onde quei Capitani s'andarono a trovare l'un l'altro raccontando la visione conforme, e desistettero da quel che avevano in animo di fare. Ed avendovi detto, che nell'istorie si leggono molti di simili miracoli a vostra consolazione ne voglio raccontar due da più istorici scritti. Il primo sarà d'Attila Ile degli Unni, che si faceva cognominare flagello di Dio, siccome in effetto era il terrore del mon to costui avendo presa a forza Aquileia, e spiantala, seguì innanzi con prestezza, ed in pochi giorni conquistò Mantova, Brescia, Bergamo, Cremona, Ravenna, ed altre città d'Italia: e dicea ad emulazione di Alarico voler venire a saccheggiare, e distruggere Roma. Era allora Sommo Pontefice S. Leone I di tal nome, il quale a prieghi di Valenziano Imperatore (altri dicono di Marziano, ch'era suo collega) andò vestilo d'abito pontificale colla mitra in testa, con la croce d'argento innanzi accompagnato da molti sacerdoti, e senatori Romani ad incontrare Attila, pregandolo (altri dicono comandandogli), che se ne tornasse, e non volesse più danneggiare l'Italia. Furono dì tanta forza le parole del Pontefice, sebben Attila era il più crudele, e duro principe, che si possa ritrarre o scrivere, che gli fé voltare le spal'e ad Italia, ed andarsene in Ungheria antico suo seggio; ii che si tenne per stupenda, e meravigliosa cosa. Ed essendo ad Attila da alcuni suoi gentiluomini domandata la cagione di si subilo dìsloggìamento, rispose, che mentre egli stava ascoltando il Pontefice, vide dietro alle suespalledue uomini vecchi di gran riputazione, minacciandogli di morte con le spade nude in mano senon ubbidivano al Pontefice,edafifermanotulti ì scrittori, da me veduti che questi furonoS.Pietro,eS.Paolo.Il secondo fu al tempo dell'Imperato!1 Giusti-nianomagno,echeinSpagna la Setta Arriana assediarono Cesaragosta (oggi Saragozza città principale, e capo del Regno d'Aragona) e