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Della Storia di Teramo.
Dialoghi sette
Mutio deì Mutij
Tip. del Corriere Abruzzese, 1893, pagine 356

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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Si ringrazia Fausto Eugeni per aver messo
a disposizione la copia del volume.

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   sia submessa ad altri: et Noj come affetionatissimi di sua Casa possamo operare quella affectione, che se deve, et secondo è l'animo nostro, et che havemo solito per lo honor et servitio della (¡delissima Casa Colonna. Itera farrete a li prefati Signori, che lo Illmo Signor Duca d'IIadri, per vendicarsi contro delta Città, et i suoi Cittadini, di quello, che Noj avemo l'alto contro detta Signoria per lo stato, et servitio de le Cattoliche Maestà, siccome è manifesto a tutti i Principi di questo Regno, sempre bave riceptato, et riconta, et roteile in queslo suo Stato de la Baronia tutti li homi-cidiaji, e sbanditi, et altre persone di vita, con prestarli lo favore, et adiuto suo, per travagliare questa povera Città con tutti li modi, che pò: orane uno potè pensare quello farria quando detta Città fusse in suo potere. Et però Noj havemo tutta ragione, se Noj simo tutti deliberati di morir, e scasarci tulli, che submitter a Barone, inaxim, che lo predicto Signor Duca dimostra l'animo suo, che tene con tra dieta Ciltà pe lo recepii» de li homicidiali in lo suo stalu, et per consentir a le robarie, hotnicidj, et altre insolenti«, che quelli làmio a li huoinini di delta Città in detto suo Stato, 11011 avendo alcun rispetto al honore del Re nostro Signore, ne ad ho-nore de li Ministri di sua Maestà, che tene lo goberno di questo Regno, come largamente Voi in questo, et tutto potere supplire, fare, et operare con la solita diligentia, et prudentia vostra, in la quale confidarne. Item farrete querela al Revmo Legato della Marca, che li huoinini de la Ripa de Ascolo, de Otfida, e de molti altri luoghi, come Voi sapete sonno venuti ad lo assedio di questa Città et secondo et secondo et debito le voglia donare el iusto castigo, et fare novo ordine, che per lo advenire, nò ipsi, nò altri faccino simile atto, ed anco da questo ne informarete il Revmo Cardinal Colonna, che in questo dona sua opera. Item sarrete con l'eccellente Signor Ambasciato!', et gli supplicarete da parte di questa Città, voglia operare, con la sanclità di N. S. voglia fare uno breve (1) alla
   (i) Ma, scrive il Palma, credo che ninna lellera o Breve impetralo si fosse dal Papa, perchè Leone X cinque giorni dopo la partenza di Sir Cola da: Teramo, sentissi incomodalo di salute e dopo altri cinque die fine al suo vivere', ne Adriano VI fu eletto e mollo meno venne dalla Discaglia in Roma, che nell'anno seguente. Ved. Slor. Voi. IL Pag. 227

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