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Storia naturale inorganica della Provincia di Teramo

Antonio Amary
Tipografia Aternina Aquila, 1854, pagine 26

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Le altre città e paesi degni di considerazione sono Atri (Halria) Città S. Angelo (Angulus) Giulia ( Castrimi novurn ) Civitella deì Tronto ( Bcrclra ) con la sua inespugnabile fortezza, Montorio, pereto, Pianella ec.
   Dalle rovine di Castrum Trucntinum sorse Colonnella e dai miseri avanzi di Cutina forse l'attuale Civitella Casanova.
   Le sue colline e le sue valli marnose, argillose, Sab-bionose di terziaria formazione, solcate profondamente da fiumi e torrenti, ina/Fiale da limpidi ruscelli e numerose sorgenti di acqua potabile e ricoverte per ogni dove di bionde spighe, di viti, di olivi , di moltiplici varietà di meli, peri, fichi, cerasi, peschi, mandorli, aranci, limoni e cedri, sembrarono da tempi remotissimi come a dì nostri 1' asilo di Bacco, Cerere e Pomona (6). Eppure il vivo desiderio di giovare incessantemente alla nostra terra natale ci fa scorgere in mezzo a tanta fertilità di terreni talune pratiche agricole da correggere e novelle piante utili da introdurre , specialmente nella regione media e marittima, laddove prosperano bellamente il fico e la canna d' India , la lacca muffa, la liquirizia, 1' agave America-na, il giglio di Costantinopoli, il mirto comune e di Taranto , I' alberetlo della seta e la pianta del cotone , il pistacchio vero, terebinto e lentisco, il nespolo e la sofora del Giappone, la caruba comune, il lino della nuova Zelanda, il gelso della Carolina, di Costantinopoli, di Spagna e del Giappone, la palma dattilifera e da scopa, la magnolia a grandi fiori e molte specie e varietà di acacie, di leandri e di camellie che tralasciamo ricordare.
   Quantunque la pastorizia errante fu sempre in ragion diretta della scarsezza de' prati naturali del suolo Teramano, nulladimeno ciascun proprietario tiene nel proprio podere un piccolo armento che vi passa molto bene Ja stagione invernale (7).
   La nostra provincia pone annualmente in commercio grano, granone, semi di lino, olii, vini, lana, mele, cera, majoliche , cuojnrni , cremore, liquirizia , candele , cappelli di paglia , seta grezza , carta da scrivere e da stampa e tessuti di lino.
   La popolazione nel x844 era a' presente
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