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In line i diversi ordini eli Ccnobiii che occuparono i t ice]ii conventi della Provincia, dovettero .scrupolosamente provedere alla conservazione delle proprie selve, non potendo per legge vendere o permutare qualsiasi proprietà senza un possente motivo ed il permesso del capo dell' ordine (8).
Con lo svolgere de' secoli le cennate condizioni teu-crntico-politiche conservatrici dei boschi successivamente disparvero , onde le terre incolte più equabilmente ri partironsi fra le diverse classi deile aprutine «enti. Fu in allora che molti piccoli proprietari si avvisarono di recidere le annose piante e porre a coltura i loro poderi , per ritrarne prodotti tali da soddisfare ai più imperiosi bisogni delle loro famiglie ; così incominciato una volta il disboscamento progredì sempre più a misura che le diverse fabbriche di cremore , di lanefieì , di tintoria, di liquerizia e di candele accrebbero le ricerche ed il prezzo del combustibile (g). Crediamo inoltre che le numerose conce di cuoi , da molti anni slabilite in Teramo , avessero grandemente contribuito alla degradazione de' nostri boschi , dappoiché adoperandosi fa corteccia delle giovani quercia a preparare i cuojami, si troncano alla natura le braccia nel riprodurre gli arbusti , destinati a rimpiazzare le annose piante che consumate dal tempo periscono. E poiché non solo nel 1. Apruzzo Ulteriore, ma sib-bene nelle altre provincie del Regno i boschi di pubblica e privata economia venivano a franca mano dun-« neggiati e lo scempio delle piante arboree abbisognava di una remora ; così il provìdo»riosLro Guveino ebbe a ci^ore di emanare ufi Codice,di leggio foresta li, e stabilire un corpo di apposite guardie aftinché i pubblici e privati dritti, fossero puratico in mezzo alle selve garentiti dalla forza.
Delle cennate zone di boschi , che nel primitivo slato di natura abbellivano le patrie contrade, al pie-