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Storia naturale inorganica della Provincia di Teramo

Antonio Amary
Tipografia Aternina Aquila, 1854, pagine 26

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'aggi e di abeti , le .sterili ed erle colline di querce , ceni , elei , castagni e noci ; I colli poi meno erti e più fertili che furono egualmente denudati di alberi, dovrebbero assoggettarsi alla coltura a gradoni, cingere i margini dei campi di salici e di gelsi e rivestire i fianchi delle contigue fossate con l'Edisaeriini coronaria volgarmente conosciuta sotto il nome di grampa lupina , oppure con I' Agostide diffusa che secondo le osservazioni del sig. Robert Direttore del giardino di marina in Tolone, prospera rigogliosamente nei terreni sabbionosi e marnosi in pendenza. Tali piante con le loro radici fibrose non solo valgono ad impedire r ulteriore smottamento del terreno , ma sibbene forniscono buoni prati artificiali per la nostra pastorizia stazionaria. Inoltre i Direttori delle conce in vece della corteccia di quercia dovrebbero far uso del sommacco comune ( Rlius coriaria ) la cui coltura si potrebbe agevolmente diffondere nella nostra Provincia (i i).
   Da ultimo sembra util cosa il far riflettere ai nostri lettori che il disboscamento non solo ha prodotto P attuale pauperismo di combustibile, ma lui preso altresì grandissima parte alla degradazione dei terreni, essendo pur troppo noto in fisica vegetabile che le piante arboree valgono non poco a garentire con le loro radici i campi follemente inclinali contro T impelo delle alluvioni.
   VII.
   Fiumi e Torrenti - Poiché la supei ficie della Provincia Teramana forma un piano molto inclinato che dalla vetta del Gran Sasso, elevazione di circa ioouo piedi, scende a zero sul mare, percorrendo una retta brevissima e non più lunga di 28 miglia , deve presentarci al certo piccoli , rapidi e numeiosi i fiumi e