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di alluvione deposti in banchi lungo l'alveo dell' antico A terno ne lian diminuita in proporzione sempre crescente la profondità e slargata grandemente la superfìcie, rendendolo cosi inatto alla navigazione e dannoso ai floridissimi campi clie inalila. Ed in vero leg-gevasi nell'Archivio Farnesiano di Ortona a Mare che nel XII secolo navi
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no a Popoli , quando Michele Palelongo uno de' tre inviati dell'Imperatore di -Costantinopoli ne solcava le onde con dieci navi. Un breve del Cardinale Pietro Capocio del i 251 esentava i cittadini di-Chicli di pagai- dazi in Pescara ; ed il Pie Roberto nel i3i4 concedeva a'medesimi ai)ita-tori di Chicli il privilegio di immettere ed estrarre francamente derrate e merci per I'Aterno. Ladislao nel i ^ i t accordava inoltre alla città di Chicli di tenere nel fiume in esame una barca da trasporto , e Giovanna 11. con diploma del 141S comandava stabilirsi in perpetuo una seconda barca da transito oer uso di cereali. Tali franchigie vennero
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confermate nel secolo XVI dal Supremo Tribunale della Regia Camera, che ordinò proseguirsi l'estrazione ed immissione delle merci da' Chietini nel porto di Pescara a norma degli antichi privilegi, confermati pu-raneo dal Principe d'Orange Viceré di Carlo V.
E qui crediamo tuil cosa ricordare che gli Ater-nini ne' remoti secoli edificarono sulla foce della Pescara un porlo , che quantunque restaurato per la prima volta da Tiberio 11. Imperatore Romano nel principio dell'era volgare, ed -indi da Ruggiero I.° Principe Normanno e fondatore della Monarchia delle due Sicilie nel ri^-» nulladimeno di presente non se ne ravvisa vestigio alcuno, essendo stalo in parte distrutto dalle ripetute alluvioni, ed in parte ricoperto da strati di ghiaja e sabbia (16).
La Pescara adunque era navigabile da grossi battelli carichi di merci; ma oggidì si bella condizione