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Ma le fatiche durate del continuo
l'ardore della fornace cui stava esposto gl'interi giorni
l'età avanzata
una complessione sana ma non atletica
lo trassero a fine anzi tempo. Il 9 gennaio del 1820 fu colto da paralisi; la notte del 17 al 18 volò dalla caduca all'eterna vita con quella pace onde si muore chi fu giusto. Tutti lo piansero che l'ebbero a congiunto
ad amico. Gl'impiegati nella Fabbrica Aldrovandi
spontanei
addolorati
taciturni accompagnarono la spoglia dell'ottimo collega alla Chiesa Parrocchiale di santa Maria Maggiore. Ed anche in oggi
dopo nove lustri
quando que'vecchi parlano di Jacopo
del benemerito naturalista
hanno le lagrime in sugli occhi: manifesto segno che loro non lasciò eredità di ricchezze
ma di affetti dolci ed innocenti. — E quale affezione non gli dovranno i suoi congiunti
se tanta glie ne portano i vecchi compagni? — Perdonate adunque
o leggitori
se ho voluto esporvi la vita dell'onesto operaio e del buon nonno
che tanto tanto mi amava. Era dovere di nipote e debito ancora di concittadino. E mi scuserete inoltre se nell'esporre il mio tema non ho risposto pienamente collo scritto alla materia; se lo stile non è stato ben classico
né ben romantico
ma un cotal poco italiano solamente. Vorrei non avervi noiati e mi basterebbe. — I violini di Cremona sogliono dar voce non ingrata
benché talvolta abbiano il piano armonico d'un autore
la fascia d' un altro
e il fondo d'un terzo: e siano di tre legni e di tre stili differenti. |