(27 dicembre 1899)

La fine del secolo

           Queste brevi considerazioni sono dirette agli impazienti, ai fautori cioè, del 1900, pei quali il secolo XIX dovrebbe esalare l'ultimo respiro alla mezzanotte del prossimo 31 dicembre.
           La causa della divergenza nelle opinioni sul proposito sta nello scambio che comunemente si fa dei numeri ordinali e cardinali; per cui si può dire che il modo comune di segnare le date non è matematicamente esatto.
           Questi giorni che ancora ci rimangono del dicembre non sono che gli ultimi del 1899.mo anno, il quale avrà il suo compimento soltanto alla mezzanotte del 31. Così il 1. Gennaio prossimo sarà il primo giorno del 1900.mo anno, che non sarà 1900, se non alla mezzanotte dello stesso anno: e perciò il 1. gennaio 1901 sarà il primo giorno del primo anno del nuovo secolo; vale a dire che il XX secolo avrà principio il 31 dicembre 1900 a mezzanotte, non un minuto prima né un minuto dopo. Per es. un bambino di pochi mesi, è bensì nel suo primo anno d'età, ma non ha un anno; e si troverà nel suo secondo anno senza avere due anni e potrà arrivare magari al suo 1900.mo anno senza aver compiuto 1900 anni ossia 19 secoli.
           Errore analogo a quello che commettono ora i fautori del 1900 sarebbe di colui che commentando il fatto dell'impianto della luce elettrica a Montorio nel 1899, (cioè nel secolo XIX) e nel 1900 o nel 1901 qui a Teramo (cioè nel secolo XX) dichiarasse che nel capoluogo della provincia l'applicazione di una delle più brillanti scoperte scientifiche si è ritardata di un secolo.
           Dunque siamo intesi: lasciamo vivere in pace per un altro anno ancora questo nostro secolo tanto benemerito verso la scienza e la civiltà, e.... si rassegnino gli impazienti a rimandare al prossimo anno il cenone d'addio.

(17 gennaio 1900)

Ancora della fine del secolo

Una scommessa

           Caro Taffiorelli,
           Perché non si può fare a meno, domandati, rispondere che il secolo XIX finì o finirà; perché io son d'opinione che sia finito appena detto 1900, sì che salutai il nuovo secolo con un atto pubblico (relazione del bilancio comunale per l'anno 1900), pregoti, se lo credi, di pubblicare anche queste mie poche considerazioni e ti ringrazio
           aff.mo
           Nicola Palombieri.

           Premetto alcune riflessioni sulla numerazione. Numerare o contare si fa aggiungendo una unità dopo l'altra, e non si conta 1 se non dopo di esserci formato il pensiero almeno della unità, lo 0 è cifra insigniticativa. Nel 1. ordine delle unità semplici non possono mettersi più di 9 unità semplici, quando si aggiunge un'altra unità semplice si forma una unità dell'ordine immediatamente superiore, cioè una unità di 2. ordine o diecina, e si dice dieci, e non si può dir dieci se non contati 10 unità semplici, cioè detto appena 10 si è contato 10. Seguitando a formare così le unità di 2. ordine, e dopo contatene 9 s'incomincia a formare o contare la decima unità di 2. ordine, la quale, completata con una unità semplice dopo la 99., si chiama 100, ed appena detto 100 è certo che si è formata una unità di 3. ordine ossia un centinaio ecc.
           Dunque, se si contano lire, appena dicasi 100 è certo che s'è formato un centinaio di lire; se si contano centesimi appena detto o contato 100 s'è formato un centinaio di centesimi ossia 1 lira, ma detta 1 lira s'è contata una lira, e seguitando a contare altri centesimi saranno una lira più qualche cosa, ed arrivati a L. 1,99 se si aggiunge 1 altro centesimo si saranno contate 2 lire e si dirà 2, cioè appena completate due lire, e non prima, si può dire 2 lire.
           Se ciò è chiaro per le lire perché non dev'essere lo stesso per gli anni? Ma che forse nella numerazione dei numeri astratti il ragionamento non corre? Ma che forse nella numerazione si fanno delle eccezioni?
           Ora senza preconcetti, e senza tenere per dimostrato ciò che devesi dimostrare, contiamo gli anni, sieno anzi quelli dell'era volgare o cristiana.
           Quando fu cominciato a contare 1? Certamente non prima della venuta di Cristo, ed i numeri composti non si enunciano prima e poi si contano le sue parti, ma sibbene si contano le parti prima e poscia si nomina il numero composto, p.e. chi vende ancora il grano con le misure antiche comincia a misurare al compratore 1 mezzetto poi 2 mezzetti ecc. quando gli dà il sesto mezzetto gli conta 1 salma. Orbene l'era cristiana comincia da che la seconda persona della Divina Trinità volle venire in Terra a prendere le forme umane, ossia dall'Annunciazione, ossia 9 mesi prima del 25 dicembre; al 1 gennaio immediatamente dopo, per non guastare i mesi e gli anni, si dovette dire 1, e sebbene dalla venuta di Cristo in Terra erano passati solo mesi 9 e giorni 6, pure, il più abbraccia il meno, e si dovette dire 1. Comunque, 2 non fu potuto dire, perché non s'era detto non s'era contato ancora 1, e la numerazione comincia sempre da 1. Dopo altri 365 giorni si disse 2 e così di seguito, cioè si disse si dice e si dirà sempre 1, 10, 100... 1900 solo quando passarono 1, 10, 100... 1900 volte 365 giorni (meno per convenzione si può dire 1 dopo passati 9 x 30 + 6 = 276 giorni dalla venuta in Terra di G. C.). Che difficoltà dunque dire che son passati 1900 anni, cioè 19 x 100 o 19 secoli dalla venuta di Cristo appena abbiamo contato e perciò detto 1900?
           Le spiritosità sono pur belle, p.e. un amico mi diceva di contare le paste mangiate, dal pasticciere si prendano le paste, e dopo mangiata una prender l'altra; alla decima che si prende, mi domandava, quante paste hai tu mangiato, se il pasticciere ne ha contate 10? La risposta è facile, ricordando che la numerazione si fa con quantità omogenee, (3 penne e 5 calamai fanno 3 penne e 5 calamai) sicché risposi all'amico ho preso 10 paste, ed ho consumato 9 paste. Ma se conto quantità omogenee (come sono gli anni passati) cioè se conto le paste consegnatemi dal pasticciere dirò 10 appena mi sarà consegnata la decima pasta, se debbo contare le consumazioni dirò 10 appena avrò consumata la decima pasta. Così, facendo un pagamento, appena consegnata la centesima lira, dirò 100, prima non posso dirlo, né chi riceve il pagamento mi dirà di contargli un'altra lira dopo che gli ho contato 100; e così dopo che gli avrei contato l'una dopo l'altra 19 carte da cento lire l'una, mi dirà di aver ricevuto 19 carte da 100, né mi domanderà che io gli conti ancora un'altra lira. E perché dopo che ho contato 19 secoli cioè 1900 anni, debbo contare ancora un altro anno e dire 1901 per completare il XIX secolo? Quando dirò 1901, cioè 19 x 100 + 1, avrò detto certamente 19 secoli più 1 anno, ossia sarà passato 1 anno del XX secolo.
           In conclusione io dico che l'era volgare bisogna cominciarla a contare dalla incarnazione di G. C., cioè dall'Annunciazione, (verbum caro factum est et habitavit in nobis), si disse 1 al primo gennaio immediatamente dopo il 25 dicembre della nascita di Cristo, si disse 2 dopo 365 altri giorni ecc. ecc. si disse 1900 dopo giorni (1899 x 365 + 9 x 30 + 6) = 693411 (senza tener conto degli anni bisestili), sicché appena passata la mezzanotte del 31 dicembre 1899 al 1 gennaio 1900, quando si disse 1900, erano passati giorni 693411, ossia era passato o compiuto il secolo XIX salvo 89 giorni perché il primo anno fu di giorni 276.
           Per verificare quanto ho detto scommetto un pranzo al Pellegrino in una domenica del prossimo carnevale da consumarsi da 3 Ragionieri, da 2 Testimoni che rappresentino la pubblica opinione, da un mio contradittore, il quale accetti la scommessa, e da me.
           Faremo rappresentare i giorni da fagioli, questi saranno immessi in una cassetta e numerati dai Ragionieri, uno dei quali scriverà in un registro 1 dopo messi 276 fagioli od un equivalente di biglietto con dichiarazione scritta firmata da uno dei Ragionieri nella cassetta, scriverà 2 dopo messi altri 365 fagioli, od un equivalente di biglietto con dichiarazione scritta firmata da uno dei Ragionieri, appena il Ragioniere incaricato scriverà 1900, cioè appena si pronuncierà 1900 non si metteranno altri fagioli in cassetta. Tutti i sigg. Ragionieri conteranno i fagioli contenuti nella cassetta, che se non si troveranno nel num. di 693411, equivalenti a 19 secoli compiuti (salvo 89 giorni), e perciò non si potrà dire che siamo già nel XX secolo, io pagherò il pranzo: in caso diverso dovrà pagarlo il mio contradittore.
           N. Palombieri.

           N. B. L'accettazione della scommessa sarà mantenuta la prima che perverrà al Direttore del Corriere Abruzzese; e se pel 25 corrente gennaio nessuna accettazione perverrà s'intende decaduta In scommessa.

(20 gennaio 1900)

Ancora della fine del Secolo

La risposta all'lng. Palombieri

           Siamo d'accordo, egregio ing. Palombieri. Ella, come me, e come tutti quelli che pensano senza lasciarsi impressionare dalle apparenze, conta il secondo periodo dopo finito completamente il primo.
           Prendiamo una fettuccia metrica lunga 20 metri, il primo dei quali è dipinto in bianco, il secondo, in rosso ecc. Rappresenti un metro (composto di 100 centimetri) un secolo (composto di 100 anni). Un apparecchio di orologeria faccia passare sotto le mie dita la fettuccia con moto uniforme, come con moto uniforme passa il tempo. Quando è che le mie dita varcheranno il XIX metro per entrare nel XX? Ella dice subito (come me) dopo che sono passate sotto le dita 19 diversi colori e cioè 1900 centimetri. Notisi bene, e lo dico non a Lei che è d'accordo, ma a quelli che dissentono, dopo passati 1900 centimetri e non passati 1899 e toccato il 1900.mo La verità è sempre molto semplice; non ha bisogno di molte né di grosse parole o di ragionamenti astrusi per essere compresa, ed il paragone qui sopra indicato non potrebbe essere più semplice, e parmi non faccia una grinza.
           Dunque siamo d' accordo : per passare un secolo devono passare cento gennai e cento dicembri.
           Ora cominciamo a non essere più d'accordo. Sulla fettuccia Ella scrive due dove è scritto uno, tre dove è scritto due e cosi via perché, Ella dice, il 1. anno è quello di gestazione del nascituro Gesù. Si capisce che in tal caso dovrei fare avanzare verso lo zero del metro tutti i colori, ed allora si che appena varcati i 1899 centimetri entrerei nel colore del XX metro. Ma... i nostri padri scrivevano ad esempio 1216 a.n., e quelle lettere (a.n.) aggiunte, a me hanno insegnato che vogliono dire a nativitate, di Cristo si sottintende. Dunque lo zero del nostro metro non si deve trasportare, e così pure tutti gli altri numeri devono stare al loro posto.
           Il voler cominciare l'era volgare dalla concezione, invece che dalla nascita, o, per essere più esatti, da sei giorni dopo la nascita, cioè dalla Circoncisione, è una cosa abbastanza strana, e l'origine della detta èra sarebbe molto indeterminata, poiché: chi può dire quanto durò una gestazione anormale, perché miracolosa? E perché, similmente, non si potrebbe cominciare l'èra quando il Padre Eterno deliberò di mandare il figlio in terra? Eh via! A Lei, come ingegnere, ripugna l'anno zero, sapendo che lo zero non è una quantità, ma un punto di partenza, mentre un anno è una quantità, e, pur di cominciare il Secolo col 1900, mette un anno fuori di conto, che, se non è zuppa, è pan bagnato.
           La discussione sul nuovo secolo, che è diventata universale, alquanto noiosa, ma di moda, mi trasporta ai tempi di Copernico allorché fu detto per la prima volta essere fermo il sole e che la terra gira attorno al proprio asse. Quanta incredulità e quanta ostinazione in quelli che davano più peso alla loro quotidiana osservazione dell'alzarsi del sole sull'orizzonte e del suo tramontare, che non ai ragionamenti della scienza! Eppure le apparenze ingannavano.
           Oggi il cuore, non la mente, fa dire a Tizio: io fino adesso ho sempre scritto e detto mille ottocento e tanti; ora scrivo e dico mille e novecento, dunque passo da un secolo ad un altro. Con tale convincimento a priori, ricorre alla differenza fra numeri cardinali, e ordinali ricorre ai gradi termometrici, ricorre all'età delle persone, confonde i numeri che rappresentano distanze o lunghezze, con quelli che rappresentano punti, calpesta perfino le regole algebriche, e tutto questo non tanto per convincere gli altri, ché, come dissi, la verità è sempre limpida e piana, quanto per tranquillare la sua coscienza, che lo fa sentire a quel modo.
           Faccio punto, non prima però di ringraziare il Direttore del Corriere dell'ospitalità, dolente che i termini della scommessa proposta dal sig. Palombieri non siano accettabili perché: mettendo in un'urna dieci fagiuoli, essi saranno dieci, li conti un ragioniere o qualunque altro, ma non per questo il secolo XX cessa di cominciare al 1 gennaio 1901.
           Bonmassari

* * *

           L'ing. Narcisi manda al suo collega Palombieri questa risposta:

           Carissimo Nicola,
           Hai tardato moltissimo a pubblicare la tua dimostrazione della già avvenuta fine del povero secolo XIX, e immagino che hai dovuto penar molto a concepirla, trattandosi di una questione alla pari di quella della quadratura del cerchio.
           Dopo letta e riletta la tua lettera pubblicata nel Corriere ultimo, mi sono persuaso che non potevi ragionare in modo migliore per dimostrare il contrario del tuo asserto.
           Se fosse vivo il povero Grimaldi dovrebbe ricredersi, ed ammettere davvero che l'aritmetica è una opinione. La tua dimostrazione parte da premesse giuste, ma poi ne trai in modo curioso delle conseguenze talmente e così evidentemente sbagliate, che dei fautori della già avvenuta fine di secolo, come Francesco Rocco colle sue scale, spazi ed estremi, Serafino Mancini coi suoi numeri cardinali ed ordinativi e Domenico Colarossi con tutte lo risorse dei ragionamenti paglietteschi, dopo la lettura della tua epistola dichiararono in pubblico che cominciavano a credere che effettivamente il secolo XIX non fosse ancora finito. E valga il vero. Tu dici; « Non si può dir 10 se non contate 10 unità semplici, cioè detto appena 10 si è contato 10. » Bravo! non è altro che così.
           Poi aggiungi: Seguitando a formare così le unità di 2. ordine, e dopo contatene 9 s'incomincia a formare o contare la decima unità di 2. ordine, la quale, completata con una unità semplice dopo la 99, si chiama 100. ed appena detto 100 è certo, che si è formata una unità di 3. ordine ossia un centinaio ecc. Arcibenissimo! Ora se nel caso concreto la unità semplice è l'anno, ed il secolo è un gruppo di cento anni, la decima unità di 2. ordine, la quale, completata con una unita semplice (anno) dopo la 99 si chiama 100, cioè secolo, adunque il centesimo anno entra nel secolo, e cosi il duecentesimo anno entra nel II. secolo, il trecentesimo anno nel III. secolo, il millenovecentesimo anno nel XIX secolo...
           Dici poi: «Dunque, se si contano lire, appena dicesi 100 è certo che s'è formato un centinaio di lire.»
           Ma basta solamente dir cento per avere un centinaio di lire, oppure devesi aggiungere la intera centesima lira alle novantanove già contate precedentemente per avere l'intero centinaio?
           Mi proverò, caro Nicola, a venire nella tua Banca Mutua Popolare a fare un deposito di cento lire, e voglio vedere se appena consegnata la novantanovesima lira, gridando semplicemente cento, tu ti accontenti di segnare lire cento nel libretto. Che ne pensi?
           L'esempio coi centesimi poi calza molto meglio di quello colle lire, poiché tu dici:
           Se si contano centesimi appena detto o contato 100 s'è formato un centinaio di centesimi ossia 1 lira, ma detta 1 lira si è contata una lira (mi pare?) e seguitando a contare altri centesimi saranno una lira più qualche cosa, ed arrivati a L. 1,99 se si aggiunge 1 altro centesimo si saranno contate 2 lire e si dirà 2 (benissimo!!!!...), cioè appena completate due lire, e non prima, si può dire 2 lire, tu aggiungi, perché non dev'essere lo stesso per gli anni? Ma è ciò che dico pur io!
           Dunque non si potranno dire completi due anni se non è passato il 365mo giorno del secondo anno, non si potranno dire completi cento anni, o un secolo, se non è passato l'ultimo giorno del centesimo anno, non si potrà dire completo il secondo secolo, se non è passato l'ultimo giorno del duecentesimo anno, non si potrà dire completo il diciannovesimo secolo, se non è passato l'ultimo giorno del millenovecentesimo anno.
           Ti pare questo, caro Nicola ? Rispondo colla tua lettera. Si disse si dice e si dirà sempre 1, 10, 100... 1900 solo quando passarono i, 10, 100.... 1900 volte 365 giorni (meno per convenzione si può dire 1 dopo passati 9 x 30 + 6 = 276 giorni dalla venuta in terra di G. C.) (Arci che benissimo). Ma aggiungi che difficoltà dunque dire che son passati 1900 anni, cioè 19 x 100 ovvero 19 secoli dalla venuta di Cristo appena abbiamo contato e perciò detto 1900? Ahi! Ahi!! Ahi!!! come applichi male la teorica stabilita nel periodo precedente. Ma non hai detto che «si disse si dice e si dirà sempre 1900 solo quando passarono 1900 volte 365 giorni?» Ora i 365 giorni del 1900 non vuoi farli passare interamente per avere il prodotto completo di 1900 x 365 da te stabilito? Ed allora non giungerai al 31 decembre del 1900, per dire completo il 1900, cioè il diciannovesimo secolo?
           Vorrei poi che mi spiegassi il seguente tuo periodo. «E perché dopo che ho contato 19 secoli cioè 1900 anni, debbo contare ancora un altro anno e dire 1901 per completare il XIX secolo? Quando dirò 1901, cioè 19 x 100 + 1, avrò detto certamente 19 secoli più 1 anno, ossia sarà passato 1 anno del XX secolo.» Ma no, no, caro Nicola, non devi dire 1901 per completare il XIX secolo, ma devi invece giungere fino alla mezzanotte del 31 decembre 1900 per completare il XIX secolo, e non appena finisce la 24. ora di detto giorno, incomincia il primo anno del nuovo secolo, che lo denominerai sempre 1901 dalla mezzanotte del 31 Dicembre 1900 alla mezzanotte del 31 Decembre 1901.
           Lascio a te il verbum caro, e rilevo ancora dalla tua lettera: «Si disse 1900 dopo giorni (1899 x 365 + 9 + 30 + 6) = 693411 (senza tener calcolo degli anni bisestili), sicché appena passata la mezzanotte del 31 decembre 1899 al 1. gennaio 1900, quando si disse 1900, erano passati giorni 693411 ossia era passato o compiuto il secolo XIX salvo 89 giorni perché il primo anno fu di giorni 276».
           Ma non vedi, caro Nicola, quanto il tuo ragionamento è sbalestrato, che mentre nel calcolo dei giorni hai precisamente tenuto conto di 1900 anni, perché hai moltiplicato 1899 anni per 365 giorni, ed a questo prodotto hai aggiunto i 276 giorni del primo anno, e quindi hai tenuto calcolo di 1900 anni e non di 1899. Ciò è tanto vero, che se moltiplichi 1900 anni per 365 giorni, e da questo prodotto sottrai gli 89 giorni che, secondo te, mancarono al primo anno, avrai precisamente lo stesso numero 693411. Ora per poco voglio essere d' accordo coll'amico Nicola, e cioè ammetterò che non appena si disse 1900 sia finito il XIX secolo, ed allora se l'anno 1900 è passato, anche l'anno millesimo novecentesimo sarebbe passato, e l'anno in corso sarebbe millesimo novecentesimo primo!!!...
           Ma che dire poi della tua trovata dei fagioli? Mancano solamente la pasta e le cotiche per fare la magnifica minestra dei fagioli colle cotiche. Ben volentieri terrei la tua scommessa se potessi gustare il pranzo che tu metti come premio, ma il mio mal di stomaco me lo impedisce e sono costretto, mio malgrado, a rinunciarlo. Son certo che non mi conserverai livore per essere contrario al tuo avviso intorno alla fine del secolo, e mi risparmio di confutarti con autorità ineccepibili, che hanno solennemente dichiarato essere l'anno corrente l'ultimo del Secolo, stimandolo superfluo, per quanto sopra è stato detto.
           Ti stringo la mano e credimi
           Aff.mo Ernesto Narcisi.

(24 gennaio 1900)

Ancora della fine del Secolo

(Ultime osservazioni di Nicola Palombieri).

           Egregi prof. Bonmassari ed ing. Narcisi,
           Sebbene noiosa e vecchia la questione, sebbene mi lusingava potesse sospenderla con un lieto pranzetto, pure ad egregie persone, come le SS.LL., le quali sostengono opinione contraria alla mia, e mi rivolgono la parola, sento il dovere di ringraziarle e dir loro che, non essendoci modo d'accordarsi, resteremo sempre amici e scambievolmente rispetteremo le contrarie opinioni.
           Qui appresso dò alcuni miei chiarimenti sui loro argomenti e sulla questione principale; li accettino o pur no non importa, accettino però un cordiale saluto dall' aff.mo amico N. Palombieri.

           È una soddisfazione per chi sostiene una opinione ottenere delle conclusioni opposte da egregi oppositori. Il sig. Bonmassari dice : «la scommessa proposta dal sig. Palombieri non è accettabile perché mettendo in un'urna dieci fagioli, essi saranno dieci.» Dunque contando i giorni e gli anni nel modo da me spiegato sì sarebbero trovati 693411 fagioli nella cassetta, e perciò il secolo XIX sarebbe passato.
           Il sig. Narcisi dice: «Ben volentieri terrei la tua scommessa se potessi gustare il pranzo che tu metti per premio, ma il mio mal di stomaco me lo impedisce e sono costretto, mio mal grado, a rinunciarlo. » Dispiacente dell'incomodo che affligge il mio amico, e che gli auguro finisca subito, la conclusione è che contando nel modo da me proposto non si giungeva a trovare nella cassetta 693411 fagioli, e perciò il secolo XIX non sarebbe finito.
           Io naturalmente accetto la prima conclusione e non la seconda.
           Circa i ragionamenti del sig. Narcisi, coi quali crede di mettermi in fallo col mio modo di ragionare, io lo prego a rileggere l'articolo perché mi sembra chiaro. Solo gli fo notare che dicevo sempre potersi dire 100 solo quando si sono contate 100 cose, e non mai che detto 99 si potesse gridare 100 senza contar 100. Facciamo pure la prova che dice, però come ho detto io, anzi applichiamo l'altro caso, che io faceva, delle 19 carte da 100 lire l'una (immagineremo rappresentino ognuna cento anni) appena avrà contate le 19 carte da 100 lire, vedrà che il Cassiere gli segnerà a credito per intero le L. 1900 (che potranno figurare interi 1900 anni) senza bisogno di contare un'altra lira e dire 1901 per completare 19 centinaia di lire.
           Al sig. Bonmassari dirò che a me sembra di essere in tutto d' accordo, solo ci discostiamo nel modo di contare i numeri complessi, e di dove partire per contare l'era cristiana.
           Io dico che nei numeri complessi prima si contano le parti e poi si nomina il numero, p. e. di un figlio a me nato oggi io dirò domani che ha 1 giorno, e dopo 365 giorni che avrà 1 anno; io dico che al 1 gennaio u. s.. avevo finito a contare il 1900 ed ora stiamo contando i giorni del 1901. Il sig. Bonmassari dice al 1 gennaio annunciammo l'anno 1900 ed ora ne contiamo i giorni.
           Pel principio dell'èra cristiana io dico dalla venuta di Cristo in Terra, il signor Bonmassari dalla circoncisione di Cristo (sebbene riporti un esempio a nativitate). Qui veramente sta il nodo della quistione.
           Por contare l'era cristiana deve cominciarsi a contare dalla venuta di Dio in Terra per farsi uomo, o dalla circoncisione dell'uomo Dio?
           Osservo che la circoncisione è un fatto poco importante, anzi fu abolita da Cristo. Osservo pure che l'Annunciazione è sempre fissa tanto pei cattolici, i quali ritengono che Dio prendendo le forme umane restò nel seno della Madre 9 mesi, quanto pei protestanti, i quali ritengono che Cristo fu solo uomo tipo.
           Se contare dalla venuta (o magari dalla nascita) è certo che del primo metro bianco (esempio Bonmassari,) ne sarà passata una porzione fra le dita, porzione che per convenzione (omne inceptum habetur prò finito) può dirsi I. metro o 1 metro, ed il 19.mo quando è passato per intero e giunge appena il n. 19 fra le dita si dirà che si son contati 1900 centimetri (meno i centimetri mancanti del 1. metro), se poi si comincia a contare dalla circoncisione e si abbandona il periodo precedente, cioè tutto il 1. metro, quando tra le dita passerà il 19.mo metro non saranno passati che 18 metri solamente, quantanche leggessi 19.
           Qualche discussione con amici io ho avuto e citerò le opinioni del Prof. Cav. Urbani, il quale la pensa come me, e dei Prof. Tonelli, il quale mi conchiuse: Tra quelli che dicono che il secolo XIX sia finito, e gli altri che dicono che debba trascorrere tutto l'anno presente, non c'è né ci può essere mai accordo, perché i primi vorrebbero contare come si dovrebbe contare, i secondi come fu contato, cioè trascurando l'anno in cui nacque Cristo e dicendo 1 l'anno seguente prima che passasse.
           Io scelgo di contare come la scienza insegna di contare, pur rispettando l'opinione di quelli che vonno contare secondo una convenzione contraria alla scienza»
           Nicola Palombieri

(27 gennaio 1900)

L'ultima sulla fine del Secolo

(Risposta all'Ing. Nicola Palombieri).

           Carissimo Nicola,
           Hai detto benissimo nella tua lettera pubblicata nel Corriere ultimo, « che non essendoci modo di accordarsi, resteremo sempre amici e scambievolmente rispetteremo lo contrarie opinioni», poiché per me la questione che il secolo XIX finisca alla mezzanotte del 31 dicembre 1900 è verità assiomatica, e come tale non si dimostra, ma si intuisce.
           La dimostrazione colle 19 carte da Lire 100, riesce completamente a mio favore, poiché la diciannovesima carta, che si compone di cento lire, si può dare in un attimo, e qui sta il tuo errore, mentre il XIX secolo, che si compone di 100 anni, non si può dare in un attimo, ma è d' uopo che si svolga per intero compreso l'ultimo anno, che è il 1900, e cioè l'anno corrente, come lo stesso avverrebbe, se la diciannovesima carta da L. 100 invece di essere di un pezzo, fosse costituita da cento pezzi di una lira, ed allora la tua somma di Lire 1900 non sarebbe completa, se non fosse versata l'ultima lira del diciannovesimo centinaio. Metterei fine al mio dire, se l'ultimo periodo della tua lettera non mi eccitasse a riprodurlo. Tu dici: «Io scelgo di contare come la scienza insegna di contare, pur rispettando l'opinione di quelli che vonno contare secondo una convenzione contraria alla scienza.»
           Povera e nuda rai, SCIENZA MIA, direbbe il Petrarca, poiché dimmi, caro Nicola, come avresti contraddistinti i mesi del primo anno dell'Era volgare dagli stessi mesi degli anni a venire?
           Avresti al certo detto Gennaio, Febbraio, Marzo ecc. del primo anno, ed avresti solamente detto un anno dell'Era volgare, appena scorso Dicembre, cosi avresti detto per gli stessi mesi del secondo anno, cioè Gennaio, Febbraio, Marzo ecc. del secondo anno ed avresti detto due anni dell'Era volgare, appena scorso Dicembre, e così seguitando, non giungeresti a dire Gennaio, Febbraio, Marzo ecc. del millenovecentesimo anno, e questi mesi non debbono tutti passare per dire che sono trascorsi 1900 anni dell'Era volgare, come tutti i mesi del primo anno dovevano passare por due un anno dell'Era volgare?
           È inutile insistere ulteriormente, e perciò ti stringo la destra o dico: Arrivederci alla fino del XIX secolo ed al principio del XX, ché avverrà sempre dopo la mezzanotte del 31 Dicembre 1900, malgrado la tua contraria opinione e quella dell'amico carissimo Cav. Prof. Urbani.
           Aff.mo amico Ernesto Narcisi



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