Ciò che bisogna fare arrivare ai soldati che si trovano sul fronte
Da una lettera di persona, la quale ha constatato de visu quali bisogni abbiano i soldati che si trovano al fronte, togliamo:
«Ottima cosa è che la cittadinanza procuri di mandare sigari e tabacchi ai nostri soldati; ma prima che la spedizione sia fatta e che la roba giunga a destinazione passa molto tempo.
È bene non dimenticare che in molti paesi verso la frontiera mancano i generi di privativa, pure tutti gli altri di assoluta necessità; e dico mancano affatto.
D'altra parte non si possono mandare pacchi postali: in tal modo è impossibile far arrivare ai nostri soldati quanto loro abbisogna.
Le autorità militari fanno tutto il possibile perché non manchino di quanto vi può essere di più necessario; ma per tante cose non basta la premura e la preparazione, anche se questa sia addirittura completa.
Bisogna fare in modo che da tutta l'Italia i generi necessari possano affluire verso la frontiera.
E' quindi bene che la stampa inviti le autorità, i capistazioni, i ferrovieri, le Poste a volersi adoperare con tutte le forze; anzi, se fosse possibile, sollecitare la spedizione di tutto ciò che può servire ai militari.
Non si dimentichi che, dato il momento, in molti paesi della frontiera manca tutto.
Il nostro soldato è buono e s'adatta facilmente alle privazioni ma bisogna fare in modo che ad esso non manchino le cose più necessarie.
Tutto ciò che giungerà a destinazione sarà provvidenziale».
Ben provvide natura al nostro stato
Quando dell'Alpi schermo
Pose fra noi e la tedesca rabbia.
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