I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Ciò che bisogna fare arrivare ai soldati che si trovano sul fronte

           Da una lettera di persona, la quale ha constatato de visu quali bisogni abbiano i soldati che si trovano al fronte, togliamo:
           «Ottima cosa è che la cittadinanza procuri di mandare sigari e tabacchi ai nostri soldati; ma prima che la spedizione sia fatta e che la roba giunga a destinazione passa molto tempo.
           È bene non dimenticare che in molti paesi verso la frontiera mancano i generi di privativa, pure tutti gli altri di assoluta necessità; e dico mancano affatto.
           D'altra parte non si possono mandare pacchi postali: in tal modo è impossibile far arrivare ai nostri soldati quanto loro abbisogna.
           Le autorità militari fanno tutto il possibile perché non manchino di quanto vi può essere di più necessario; ma per tante cose non basta la premura e la preparazione, anche se questa sia addirittura completa.
           Bisogna fare in modo che da tutta l'Italia i generi necessari possano affluire verso la frontiera.
           E' quindi bene che la stampa inviti le autorità, i capistazioni, i ferrovieri, le Poste a volersi adoperare con tutte le forze; anzi, se fosse possibile, sollecitare la spedizione di tutto ciò che può servire ai militari.
           Non si dimentichi che, dato il momento, in molti paesi della frontiera manca tutto.
           Il nostro soldato è buono e s'adatta facilmente alle privazioni ma bisogna fare in modo che ad esso non manchino le cose più necessarie.
           Tutto ciò che giungerà a destinazione sarà provvidenziale».
           
           
           Ben provvide natura al nostro stato
           Quando dell'Alpi schermo
           Pose fra noi e la tedesca rabbia.