I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Quelli che non muoiono

           Califano Raffaele
           Castellamare Adr. 3-9 (Paul)
           Per un eroe! Così sulla porta della chiesa, parata a lutto e adorna di bandiere, leggevasi ieri mattina, per le esequie di Califano Raffaele morto da eroe il 1. agosto nella località Sei Busi.
           Giovane di appena 26 anni e nativo di Cerignola, applicato nella Sezione Lavori delle Ferrovie di Stato, richiamato nel maggio scorso, per le sue speciali attitudini fu assegnato al Comando.
           Partì per i confini nel giugno e molti lo videro a Milano, a Brescia e a Verona per acquisti importanti di materiali occorrenti per il reggimento suo e per gli ufficiali che lo amavano e l'apprezzavano appunto per la sua viva intelligenza e per la sua sveltezza.
           Ma quando tutti parenti e amici lo credevano al sicuro dalle insidie nemiche, il Califano, non potendo frenare il suo entusiasmo e anelante di combattere, corre ad iscriversi al Plotone allievi ufficiali. Malgrado i consigli di amici che lo pregarono di rimanere al posto ove la sua opera era tanto preziosa egli insiste nella domanda e corre entusiasta fra le file del suo plotone e combatte; ma il suo destino si compie quasi subito e, ferito nobilmente e gravemente al petto, confortato da quella Religione cristiana che ebbe cara, nuore dopo un giorno.
           Quale conforto alla giovane moglie sul punto di mettere al mondo il frutto del loro tenero amore? Ai poveri genitori, ai parenti, ai superiori?
           E ieri, per iniziativa dei suoi compagni e dei suoi superiori d'ufficio, gli sono state rese quelle esequie che non ha potuto avere sul campo dell'onore.
           Tutto il Clero ha preso parte alla funzione; il Catafalco tutto adorno di bandiere portanti inscrizioni in onore dell'estinto era circondato da ufficiali e volontari ciclisti che rendevano gli estremi onori al prode caduto.
           Invitati alla cerimonia vi assistevano:
           Il Rappresentante del Municipio, i RR. Carabinieri, la Società operaia, una rappresentanza di tutti i servizi ferroviari di Castellamare e delle poste, numerosissimi amici e gran popolo.
           Prima della benedizione il Canonico D'Angelantonio Giuseppe, ha commemorato con un magnifico discorso, improvvisato, l'eroe caduto per la grandezza della patria; discorso commovente e altamente patriottico che ha strappato gli applausi in quel luogo sacro.
           Dopo la benedizione la cerimonia terminava fra la commozione generale,
           La famiglia e i parenti ringraziano vivamente il Clero, le rappresentanze, superiori e i compagni del loro Raffaele e quanti han preso parte al loro dolore.