I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Quelli che non muoiono

           Noi non moriamo: la tomba è culla
           delle anime nostre.

           Balzac
           
           Domenica 5 fu riportata in Loreto Aprutino la salma di
           Vincenzino Franchi
           uno dei nostri eroi caduti sulle balze del Carso.
           Ferito gravemente dallo scoppio d'una granata austriaca e portato all'ospedale di Cremona, lottò con l'inesorabile fato, ma invano, chè la morte lo rapì alla tenerezza dei suoi e all'affetto degli amici, nel 30 Agosto scorso.
           E non aveva che ventidue anni!
           L'incommensurabile angoscia dei suoi genitori e dello zio ottenne di fare ricondurre la salma in patria, e l'altro ieri essa fu portata alla tomba di famiglia.
           La cittadinanza intera, con tutte le autorità, tributò al morto eroe larga messe di dolore e lagrime; e di fiori e di corone coprì il suo feretro, che i compagni di scuola dell'estinto vollero portare a spalla sino al camposanto.
           Il Sindaco, cav. di Fermo, il R. Abate Palatino rev.mo di Vestea e gli amici Carlo Di Fermo, a nome dei condiscepoli, ing. Acciavatti, avv. Barbara, Zopito Valentini, direttore dell' “Aprutium” e sig. G. De Lellis pronunciarono commosse parole che suscitarono dolorosa eco di pianto nel cuore degli uditori.
           Ai genitori dell'eroe sfortunato Fiorindo e Angiolina, allo zio Nino, alle addolorate sorelline, ai parenti tutti, le più calde e sentite condoglianze della famiglia del Corriere. (W.)
           

* * *


           Il libro d'oro della nuova gloria d'Italia registra oggi un altro nome a noi particolarmente caro, un'altra promettente giovinezza, spentasi per le migliori fortune della patria.
           Claudio De Paulis
           Venne egli nella nostra città durante l'estate del 1909, ospite del suo diletto zio, il Cav. Giuseppe De Paolis, che dirigeva allora questa Filiale del Banco di Napoli, a ritemprare lo spirito dalle intense fatiche dello studio.
           Fu breve la sua dimora, ma partendone, per far ritorno alla sua Napoli, egli portava con sè il ricordo dolcissimo dei nostri monti, dei suggestivi panorami di questi luoghi e nell'animo il nostalgico desiderio di tornar presto e fermarsi più a lungo, per meglio conoscere ed ammirare le bellezze di questo nostro Abruzzo. Ma il suo desiderio è stato infranto per sempre.
           Oggi ci giunge notizia che il dott. Claudio de Paolis è morto in un ospedaletto da campo, in seguito a ferita riportata nel condurre i suoi soldati all'assalto di una trincea austriaca. Non aveva che 24 anni!
           All'egregio cav. De Paolis, che noi ricordiamo sempre con la più profonda simpatia, esprimiamo da queste colonne i sentimenti del più vivo e sentito rimpianto per la immatura fine del suo adorato nipote, e quanti con noi - saranno molti - ricordano tuttora la squisita signorilità dei suoi modi, la infinità bontà del suo animo e specialmente l'opera intelligente spiegata per dare indirizzo ed impulso sano a questa nascente filiale del Banco di Napoli, prenderanno viva parte al dolore per la sventura che lo ha colpito nei più cari affetti famigliari.