I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Quelli che non muoiono

           Noi non moriamo: la tomba è culla
           delle anime nostre
.
           Balzac
           
           Quando la vita aveva il suo più bel sorriso e l'amore riprometteva le gioie più belle,
           Domenico Verrocchio
           cadeva, colpito al cuore, nell'altipiano del Carso il 28 agosto, combattendo per ridare alla Patria i suoi veri confini.
           Poco più che ventenne studiava ingegneria ed era a ragione l'idolo e la speranza dei suoi genitori. Il fato ha voluto ch'egli si sacrificasse per la grandezza della nostra Italia.
           Sabato, 11, nel Santuario della Madonna dei sette dolori ebbero luogo le esequie alle quali intervenne un infinito numero di persone ad attestare insieme al vivo dolore per la immatura fine di così giovane esistenza, la simpatia ai genitori e ai parenti straziati da così tremenda sventura. (PAUL)
           

* * *


           Fra quelli che non muoiono, ma che circonfondono la loro esistenza di una radiosa immortalità cadendo sui campi della gloria sono da annoverarsi due concittadini di Cappelle sul Tavo.
           È caduto prima
           Luigi Di Clemente
           Regg. Bersaglieri. Era un giovine buono, rispettoso, amante della famiglia, per cui i suoi ne piangono con amare lagrime la gloriosa fine, e vivo è il compianto.
           La morte di
           Domenico Di Giampaolo
           ha commosso di più l'animo di tutti perché l'estinto ha lasciato due teneri figlioletti.
           Apparteneva al … fanteria, reggimento composto quasi esclusivamente di Abruzzesi, i quali ogni giorno compiono gesti degne di epopea.
           Siano benedetti i nostri eroi!
           La loro eroica morte se ci ha commossi, ci renderà sicuramente migliori; ci farà sempre più amare e conoscere questa patria, per cui oggi si combatte e si muore, ci spingerà a più grandi e magnanimi sacrifici. Non rivedranno più i parenti i giovani da noi compianti, solo il sapere che sono morti per una grande causa costituirà per essi il più santo orgoglio.
           Alle desolate famiglie inviamo i sensi del più vivo cordoglio che sono l'espressione dell'intera cittadinanza.
           COSMO GIOVANNI