Il saluto dei nostri soldati
Ave, teramana Cives, victores te salutant!
È stato oggi qui, sul fronte del roccioso Carso, ad una cinquantina di metri dal nemico, vicino alle lunghe nostre trincee bagnate del nostro giovanile sudore, che ho incontrato ancora una volta l'amico sottotenente Mario Fraticelli. Ci siamo abbracciati, come se da gran tempo non ci fossimo rivisti, eppure ci vediamo quasi ogni giorno, e, collo sguardo rivolto all'ambita Trieste, abbiamo ricordato la famiglia lontana.
Fu proprio ieri che al primo battaglione del mio reggimento vidi il carissimo Peppino Campanella, lieto passando tra i soldati della sua compagnia. Ci siamo riuniti a ricordare la nostra teramana provincia, ed in essa tante persone amate. Caro Peppino, la penna mi trema adesso, come mi tremava la voce, parlando, con Gigino Sulpizi, del montuoso nostro Gran Sasso: mi trema di commozione e di gioia.
Siamo proprio noi, caro Gigino Barba, che rettifichiamo i confini della patria nostra, riportandoli al suo naturale posto; siamo noi i forti figli dell'Abruzzo gentile che a viva forza facciamo valere il nostro diritto.
E di ciò siamo orgogliosi come orgogliose sono le nostre famiglie, alle quali per mezzo del Corriere mandiamo i più caldi saluti. Il dolce ricordo delle persone care, che ci pensano, come noi le pensiamo; il ricordo dei paesani che attendono il nostro ritorno ci è di incoraggiamento a proseguire nelle vittorie da tre e più mesi iniziate, ci è di forte augurio per il felice ritorno!
Ten. D GUERINO CINGOLÀ, Cappellano mil.re di fanteria
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Noi sottoscritti soldati alpini, figli del glorioso Abruzzo, siamo orgogliosi di combattere per l'onore e per la grandezza della nostra bella Italia.
Dai più alti monti del Trentino mandiamo i più fervidi, sinceri saluti alle nostre care famiglie; ai genitori, alle mogli, alle fidanzate, ai fratelli, ai parenti!
Saluti di cuore!
MINCARELLI GIUSEPPE, sergente, di Teramo;
PATRIARCA VINCENZO, caporale, di Teramo;
CASTAGNA ROCCO, soldato di Teramo;
AGOSTINONE FRANCESCO, id., di Teramo;
PROSPERO ANTONIO, id., di Teramo;
SABATINI NICOLA, id., di Teramo;
ALBERTO GUERINO, id., di Teramo;
MERLETTI NICOLA, id., di Teramo;
DI VINCENZO MASSIMO, id., di Teramo;
FORNARI GIACOMO, id., di Teramo;
TONTO DONATO ANTONIO, id., di Teramo;
DE MARE FRANCESCO, id., di Teramo;
TULINI OTTAVIO, id., di Teramo;
PORRECA GILBERTO, id., di Chieti;
SIMONETTI FILIPPO, id., di Chieti.
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Egregio Sig. Direttore,
La prego di mandare il suo Corriere Abruzzese ai sottonotati soldati: Patriarca Vincenslao, Castagna Rocco, Agostinone Francesco, Sacchini Luigi, Sabatini Nicola, Simonetti Filippo, Porreca Gilberto, Di Biasio Americo.
Manderò subito lettera assicurata, e prego che l'amministrazione sia esatta nell'invio del giornale.
Dunque siamo otto abbonati fino al 31 decembre 1915.
Signore Direttore, mandi, per piacere, subito il giornale, chè vogliamo mandare spesso i saluti ai nostri cari.
Appena riceviamo il caro Corriere manderemo l'importo. Attendiamo.
La saluto di cuore e mi confermo suo amico
L'iniziatore PATRIARCA VENCENSLAO Caporale ... Alpini.
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Da questa zona avanzata dove tutti concordi lottiamo per il trionfo delle aspirazioni nazionali che è la grandezza della nostra cara Patria, il soldato
MORETTI DONATO di Pollutri, di Chieti
manda il suo pensiero a tutto l'Abruzzo e saluta la famiglia, i parenti, gli amici.
Saluti affettuosi al Direttore del giornale.
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Egregio Sig. Direttore del Corriere,
Le sarei gratissimo se volesse pubblicare sul suo accreditato giornale i saluti ai miei parenti, ai miei amici.
La prego di rimettermi una ventina di copie del numero.
FRATICELLI MARIO, sottotenente, di Teramo.
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Saluti dalla zona di guerra.
Sottotenenti: PEPPINO CAMPANELLA, LUIGI SULPIZI. MARIO FRATICELLI, LUIGI BARBA.
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Pensando alla mia Teramo lontana, mando saluti alla mia famiglia, al Direttore del Corriere e signora, agli amici tutti!
VINCENZO SQUARCETTA, caporale, di Teramo.
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Al nostro Direttore perviene il cortesissimo, amichevole saluto di Manocchia Francesco, un giovane letterato di molto pregio ed un valoroso pubblicista, come ora è valorosissimo soldato.
Egli scrive:
A Tommaso Bruno Stoppa,
Fra i disagi, fra i pericoli dell'aspra guerra non dimentichiamo mai chi al mondo dona i suoi più alti pregi del non comune ingegno.
MANOCCHIA FRANCESCO sergente di fanteria.
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