I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Il saluto dei nostri soldati

           Dal fronte
           
           Caro Stoppa, saluti cordiali a te ed ossequi alla gentile tua signora. Ti prego di mandarmi qui il giornale.
           ALFREDO DE MARCO
           sottotenente
           

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           Saluti cordialissimi dal devoto e affezionato vostro amico
           MONTORI VITTORIO
           sottotenente
           

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           I nuovi ufficiali abruzzesi, cui la fiducia dei capi designò e in essa l'ardua prova delle armi sostenuta sul Carso ha confermati, riuniti fraternamente, fiduciosi nell'avvenire, inviano alla terra nativa ed alle famiglie il loro memore saluto!
           DI DONATO COSTANTINO
           D'ALESSANDRO ITALO
           PEVERELLI ALFONSO
           LUCCI PIETRO
           IACHINI VINCENZO
           BUCCO CARLO
           CIAMPAGLIA ARONZIO
           FEDERICO BARONE
           

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           Stimatissimo sig. Direttore,
           Quassù — dove si combatte per la grandezza della nostra amata Patria e per abbattere una volta per sempre i violatori della libertà dei popoli, dei trattati e convenzioni e così poter rivivere e ridar corso e sviluppo alla civiltà arrestata — avendo letto il suo accreditatissimo giornale, mi sentirò altamente onorato se vorrà annoverarmi fra i suoi innumerevoli abbonati, per così ricevere notizie della mia bella ed indimenticabile Teramo, della famiglia e degli amici tutti.
           Invio all'uopo l'importo dell'abbonamento a tutto l'anno in corso, unitamente a sentiti ed affettuosi saluti ai miei cari genitori, agli amici, e sicuro di vedermi arrivare il suo pregevole Giornale come arriva a tanti altri paesani.
           Ossequiandola sentitamente, La ringrazio
           suo devotissimo
           Sold. ANTONIO DI SANTE
           

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           O patria, o madre, noi invochiamo perché ci diate forza costante a combattere la tirannide nemica!
           BONA ALVARO, di Teramo;
           PREVIDI GIUSEPPE, di Sulmona;
           BONITATIBUS BENIAMINO, di Pettorano sul Gizio;
           DI PIETRO TOMMASO, di Villa Torre, (Chieti);
           ERNESTO DI STEFANO, di Pettorano sul Gizio;
           VALENTE ANGELO, di Anitrella, (Roma).
           

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           Gentilissimo Direttore,
           Ricevo puntualmente il suo giornale, e la ringrazio della felice idea di far pervenire ai lontani le notizie regionali.
           Saluti affettuosissimi.
           Dev.mo amico
           LUIGI BIOCCA tenente Veterinario
           

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           I sottoscritti, militari del.... reggimento Fanteria, da oltre quattro mesi combattenti sul fronte Carsico contro il secolare ed intemibile nemico, per l'unificazione dell'Italia, inviano, a mezzo del suo stimato giornale, i più affettuosi saluti ai cari genitori, alle spose, ai parenti ed agli amici tutti, dando assicurazione del loro ottimo stato di salute.
           Caporale OLIVIERI DANTE, di Penna S. Andrea;
           Caporale MATTUCCI GIOVANNI, di Penna S. Andrea;
           Soldato DI GREGORIO di Cermignano;
           Soldato DI GIUSEPPE LUIGI, di Cermignano;
           Soldato RICCI CELESTINO, di Teramo;
           Caporale FELIZIANI EZIO, di Teramo;
           Caporale MONTANARO VINCENZO, di Castellamare Adriatico;
           Soldato FEBO, di Castellamare Adriatico;
           Soldato D'ANNUNZIO COSTANTINO, di Città S. Angelo;
           Soldato DI STEFANO LUIGI, di Montorio al Vomano.
           
           Dal mare d'Italia
           
           Sig. Direttore,
           Le rivolgo i più sentiti ringraziamenti per il giornale inviatomi e per la bontà che à avuto di pubblicare quando io scrissi.
           Ora, perdoni se sono troppo ardito, fra giorni le invierò oltre l'importo per l'abbonamento straordinario al Corriere, anche una lira, la quale servirà, sempre col suo intervento, se si può, ad aprire una sottoscrizione popolare, avendo avuto l'idea di far sì, che in una delle vie della città venga collocata una lapide ove saranno scolpiti i nomi di tutti coloro che morirono sul campo di battaglia, in modo che anche Teramo un giorno si ricordi sempre dei suoi cari figli, che consacrarono la loro vita per vedere una Italia più grande e più forte.
           Se tutta la città concorrerà a quanto io ho detto, la cosa si può far benissimo.
           In attesa di un suo scritto, ove mi parlerà a proposito e con la speranza di ricevere sempre il giornale, che mi conforta in momenti così tristi, con cordiali saluti e ringraziamenti mi creda aff.mo
           REMO SFORZA
           Volontario nella R. Marina