Il saluto dei nostri soldati
Dal fronte
Caro direttore, ricordandola, Le invio i più cordiali saluti. Devotissimo
CAMILLO PEPE
sottotenente
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Gent.mo sig. Direttore,
Nelle mie occupazioni giornaliere, mentre lontano tuona il cannone, anche a me, figlio del forte e gentile Abruzzo, militare richiamato e addetto al Quartiere Generale dell'Intendenza 3. Armata, sorge spontaneo il pensiero dei miei cari famigliari ed amici tutti che a mezzo del suo pregiato giornale saluto con affetto, sperando di ritornare fra essi presto e vittorioso. Duro è il compito, ma sacro è il dovere di portarlo a termine.
Ai colleghi e colleghe maestri poi invio il mio più cordiale saluto e l'augurio di nuove vittorie nel campo intellettuale e morale.
A lei infiniti ringraziamenti per l'inserzione e saluti di cuore.
Il sergente EMIDIO DI FURIA,
di Montepagano (Teramo).
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Egregio direttore, ringraziamenti sentitissimi sua cortesia. Gioirei ricevere suo scritto. Nella speranza di poterla conoscere personalmente, mando saluti affettuosi.
LUIGI IAVICOLI
allievo ufficiale
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Dal soldato MONTI ADOLFO, il quale come raccontammo tempo dietro, fece prodigi di valore, talchè dal Comando del suo Reggimento ebbe un premio in denaro e una licenza, ci perviene una lunga lettera in cui è assai bene descritta un'azione che ebbe luogo il giorno quattro settembre ed a cui prese parte lo stesso Monti.
Due ragioni ci impediscono la pubblicazione: la soverchia lunghezza e... la censura.
Il bravo Monti Adolfo, col quale ci rallegriamo inviandogli tanti augurii, manda affettuosi saluti alla famiglia, ai parenti e agli amici tutti!
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La Posta ci recapitava nei passati giorni una lettera dei soldati DI PIERDOMENICO NICOLA e MARIANO STEFANO, feriti al fronte e ricoverati nel nostro ospedale militare, i quali ci pregano di ringraziare a nome loro e di tutti i feriti dell'ospedale militare la Direzione del Circolo degli Impiegati e quanti presero parte alla bella festa data in loro onore. Un ringraziamento speciale va a tutte le signore e le signorine, che furono di una cortesia fiorita.
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Dalle alta vette delle Giudicarie, dove placidi ed immobili siamo, noi figli del diletto e forte Abruzzo, giovani fidenti nel radioso avvenire d'Italia, che con fede mirabile coraggio che sfida la morte nei massimi pericoli, che l'attuale campo di battaglia presenta, inviamo per mezzo del diffuso giornale il Corriere Abruzzese, i più fervidi saluti alle nostre care famiglie, agli amici e ai parenti, e all'intero Abruzzo; specialmente alla nostra diletta Teramo, facendo conoscere che lo stato della nostra salute è ottima!
Soldati: BATTISTONI MARIO di Rosburgo;
MINISSO ALBERTO di Montepagano;
TULLIO EICHIBERG di Rosburgo;
DE ANNUNTIS ARMANDO di Corropoli;
NORI PIETRO di Chiarino;
TREQUATRINI ENRICO di Castiglione M. R.;
DE SIMONE EMILIO di Penne;
CUCURULLI FRANCESCO di Campli;
DI FULVIO GIUSEPPE di Montesilvano.
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Dalle bianche Alpi del Trentino, prego la S. V. affinché voglia pubblicare per mezzo del suo pregiato giornale i più fervidi saluti ai cari amici tutti, agli amati genitori e alla fidanzata, nonché a Lei, Signor Direttore e alla sua signora.
La prego d'inviare una copia del giornale in Teramo al sig. Salvatore Esposito, Porta Vezzola e Maria Di Salvatore, Via del Sole.
La ringrazio di vero cuore.
ESPOSITO NICOLA
Caporale
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Preg.mo sig. Direttore,
Con gran gioia leggo il suo giornale; solamente sono dolente di non potere aver tutte le copie.
Ora non so codesto smarrimento, e nel medesimo tempo, mi rincresce di non poter leggere tutte le copie, che sono molto ansioso di aver notizie (per mezzo del suo pregiato giornale) dei miei cari amici che si battono per scacciare i barbari. Nel medesimo tempo prego la S.V. di rimediare a codesto smarrimento, il quale mi è doloroso!
Avendo molti miei amici Teramani al fronte, li ho incitati a fare l'abbonamento e fra giorni lei avrà nuovi abbonati.
Tutti qui siamo ansiosi di aver notizie della nostra città e dei compagni che cadono sotto il piombo dei barbari.
Saluti, egregio direttore.
ESPOSITO NICOLA
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Dalla Collina del Carso, dove si combatte una santa causa contro il nemico dell'umanità, i figli del forte Abruzzo mandano i saluti ai loro amici e parenti, baci alle loro fidanzate e altrettanti saluti e baci e tutte le loro famiglie.
TANCREDI SERAFINO di Teramo;
FISTOLA NICOLA di Popoli;
MAZZIOTTI GINO di Aquila;
COLICCHIA VINCENZO di Popoli;
ROMITI AMEDEO di Scanno.
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Il soldato BONADUCE AMEDEO scrive alla sorella, lamentando che non gli sono giunti alcuni numeri del Corriere e si raccomanda perché gli pervengano tutti.
Ora rispondiamo al Bonaduce che noi facciamo regolarmente la spedizione e che molto ci duole dei disperdimenti. Non possiamo fare altro che inviare dei duplicati e augurarci che non si abbiano a verificare più sperdimenti o mancate consegne.
L'ottimo Bonaduce manda saluti al cognato, ai suoi genitori, al nipotino, a tutti i parenti e agli amici, i quali gli contracambiano il saluto per mezzo del giornale.
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