L'Ufficio per Notizie. Sottosezione di Teramo
Per le famiglie dei militari di terra e di mare
Molti sono gli ufficii sorti con la guerra e per gli effetti della guerra, e tutti stanno a provare la maggiore civiltà, perchè tutti destinati a sanare ferite o a lenire angoscie!
Per millennii, come oggi se non più che oggi, l'umanità si è lacerata in guerre atroci. Uscivano i figlioli, i mariti, i padri dalle proprie case, per correre là ove la voce di guerra chiamava; ed avveniva che le madri, le sorelle, le spose molte volte attendevano per anni ed anni il ritorno dei loro cari, chè dal giorno del distacco non una sola notizia di essi! Erano rimasti prigionieri o vittime del nemico?
Spesso l'angoscioso dubbio accompagnò una sposa, una sorella, una madre per tutta la vita, perché chi ama spera anche se la sua speranza è materiata di dolore inenarrabile!
Molti, oggi, sono gli ufficii sorti con la guerra e per gli effetti della guerra, e tra questi, se il primo posto viene tenuto dalle organizzazioni sanitarie che strappano dalla morte il più gran numero dei feriti, il secondo posto si spetta ineluttabilmente agli ufficii per notizie alle famiglie dei militari! Per questi ufficii noi possiamo sapere con sollecitudine e precisione se i nostri cari sono caduti per la terra natia; se sono feriti o se si trovano prigionieri del nemico!
Non è possibile dunque immaginare cosa più bella, più santa, più umana della funzione esercitata dagli Ufficii per notizie, e perciò ad essi si rivolgono assetate le anime in pena, e ad esse vanno le benedizioni di tutti, specie di coloro che amano di più, perché più temono: le madri, le sorelle, le spose!
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Come funziona nella città nostra l'Ufficio Notizie?.. Come operano le gentili che sono ad esso preposte o che in esso e per esso danno l'opera loro?.. E il pubblico della città e della provincia di quale e quanta stima circonda l'Ufficio e quelle che ad esso infondono vita?
È vero: i nostri giornali poche volte si sono occupati dell'Ufficio Notizie, e han rivolto il loro interessamento più per ciascuna delle diverse altre forme di preparazione civile; ma ciò sta ad indicare che l'Ufficio Notizie bene operava nel silenzio, e che la sua alta missione si esplicava nel modo più degno ed encomiabile!
Quel fervore che animò ieri, nell'inizio della guerra, l'animo delle signore e delle signorine che fanno parte dell'Ufficio, non si è spento, nè attenuato in alcun modo, dopo sei mesi di lavoro paziente e minuzioso, ma, fiamma indistruttibile, riscalda e illumina come ieri. E sarà così fino a che la pace feconda di bene non tornerà ad arridere alla nostra Italia!
Il popolo nostro, della città e della provincia, benedice l'Ufficio Notizie, che rincora e riaccende speranze, che sana ferite e toglie dubbii; il popolo benedice perché sa che le gentili preposte a tanto amoroso lavoro sono le prime a piangere per quelle nuove, destinate a portare il lutto nell'animo di chi tanto attende e tanto spera...
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Altri giornali di altre parti d'Italia han consacrato lunghe colonne per dire come gli Uffici Notizie funzionano, e per fare minute descrizioni dell'opera che essi uffici svolgono per potere venire a conoscenza di dati concernenti i tali o tali altri soldati.
Non crediamo di dovere qui ripetere le cose certo note a chi si interessa di ogni manifestazione dell'opera di mobilitazione civile, e non crediamo di ripeterle anche perché il popolo lancia la cura dei mezzi e del modo a chi ha assunto l'impegno di dirigere o di condurre l'Ufficio, ed esso giudica dai risultati e dal vantaggio che ne risente.
È doveroso però dire, e noi lo facciamo non solo con buona volontà, ma con orgoglio di cittadini, che il nostro Ufficio Notizie non si accontenta di chiedere informazioni di soldati all'Ufficio Centrale di Bologna, ma si mantiene in stretto contatto con i Depositi, con i Comandi, con gli Ospedali, con i Cappellani dell'esercito, e bene spesso per l'istesso soldato fa a più parti ricerca di informazioni.
Le signore e le signorine del nostro Ufficio Notizie considerano l'adempimento del loro dovere come missione, perciò dedicano ad esso fervore di spirito e tesori d'attività.
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Or non sono molti giorni venne a Teramo l'Ispettrice Generale prof. Gida Rossi, una nobile ed intelligentissima signora che noi avemmo l'onore ed il piacere di conoscere!
Ella, senza alcuna riserva, come del pari senza ombra di adulazione, si disse proprio contenta del modo come l'Ufficio Notizie è organizzato in Teramo e come funziona, e della Presidenza e del Segretariato fece gli elogi maggiori. E questi elogii ha confermati per lettera. Sappiamo che ha scritto: «Io non posso che ripetere per iscritto quanto ho detto a voce: la Sotto Sezione di Teramo è una delle migliori e forse è la migliore, per tutto quel contorno di poesia e di entusiasmo di cui si è saputo circondarla.»
E non basta, chè la nobile signora ha riferito tanto bene alla Presidente Generale, signora Baronessa Lina Cavazza, e questa si è affrettata a scrivere parole di viva congratulazione alla Presidente di Teramo signora Scandalibeni-De Michetti. Piace riportare la lettera perché l'alta attestazione trovi la meritata eco nell'animo di tutto il popolo:
Bologna 7-11-15
Egregia Signora,
Le notizie che ricevo intorno all'andamento della Sotto-Sezione di Teramo mi impongono il gradito dovere di congratularmi con Lei, che con tanto amore la presiede e d'esprimerle la riconoscenza mia e dell'Ufficio Centrale per l'opera intelligente e pietosa data a vantaggio delle famiglie dei nostri soldati.
Gradisca i sentimenti dalla mia osservanza e i migliori saluti.
La Presidente
Baronessa LINA CAVAZZA
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L'attività e lo zelo delle signore e signorine dell'Ufficio Notizie viene chiaramente espressa dalle seguenti cifre.
Fino ad oggi sono state spedite quasi 3300 cartoline con notizie per le famiglie dei militari; sono state fatte oltre 2200 richieste di notizie alla Sezione Centrale di Bologna; alle Sezioni, Sottosezioni, ai Corrispondenti, Depositi, Cappellani. Sindaci, privati sono stati spediti non meno di 2000 lettere, sottofasce e pieghi; si sono inviati quasi cento telegrammi. Il che significa che quotidianamente c'è una grande quantità di gente che si rivolge all'Ufficio, e significa che il personale non ha un momento di riposo, e che l'orario della segretaria solerte, diligente e intelligentissima si prolunga per otto, per dieci e per dodici ore di lavoro.
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Chiudiamo l'articolo ricordando i nomi di quante danno pensiero ed azione acciò non manchino le notizie dei loro cari alle madri, alle sorelle, alle spose dei nostri soldati di terra e di mare:
Presidente: Sig.ra Emma Scandalibeni ved. De Michetti - Vice-Presidenti: Sig.ra Cesira Scarzelli Sampò, Sig.ra Checchina De Mattaeis vedova Mercanti - Segretaria: Sig.na Checchina Arcieri - Economa: Sig.na Antonietta Paris - Cassiera: Sig.na Stamura Scandalibeni - Componenti: Sig.re Velleda Cerulli, Ada Balivieri-Cerulli, Sig.ne Grazia e Rosa Savini, Sig.ne Vittoria Montani, Giannina Bianco, Grazia Gasbarrini, Gianna Alby, Vittoria Paris, Erminia Marchetti, Giuseppina Marin, Maria Cerulli, Pulsinelli Cesira e Ida. Dame visitataci degli Ospedali militari: Sig.ra Cipollone Maria, Sig.ra Marziale Marozzi, Sig.ra De Dominicis Agata, Sig.ra De Petris Giuseppina, Sig.ra Morelli Giannina.
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Ieri sera ci siamo procurati il piacere di visitare l'Ufficio Notizie, e la Presidente Donna Emma Scandalibeni vedova De Michetti e la V. Presidente Donna Cesira Scarzelli ci accolsero con cortesi premure. La signorina Checchina Arcieri, la impareggiabile segretaria, ci fu larga di informazioni e schiarimenti. Alle gentili dicemmo la nostra soddisfazione e il vivo compiacimento. Quella soddisfazione e quel compiacimento amiamo oggi qui confermare, ed a migliore testimonianza dell'ammirazione per l'opera intelligente, solerte, affettuosa che l'ufficio compie, faremo pervenire alla distintissima Presidente signora Scandalibeni-De Michetti il ricavato del numero Charitas (che volevamo destinato ad un'opera di pietà non potuta poi portare a compimento per ragioni indipendenti dalla nostra volontà) e questa somma servirà ad accrescere il piccolo fondo che l'Ufficio, rinunciando a sussidi di enti, ha saputo crearsi per lo svolgimento della sua missione di bene! (Tommaso Bruno Stoppa)
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