Il riscaldamento dei soldati in vedetta
Un sistema pratico e molto economico è stato studiato dal prof. Vincenzo Pilotti, dell'Università di Pisa, insieme con il signor Pietro Capponi di Ascoli Piceno per offrire un modo sicuro di riscaldamento ai nostri soldati distaccati in alta montagna, specie alle vedette più esposte ai rigori del freddo.
Il sistema è a base di reazione chimica. Varie esperienze ben riuscite furono fatte all'Università di Pisa anche in condizione esterne poco favorevoli. Si immerse ad esempio con calorifero nel ghiaccio e si constatò che tuttavia il calore sviluppato è tale da portare una lastra metallica alla temperatura massima di circa 100 gradi. La temperatura decresceva in seguito, ma con tale lentezza che è superiore ai 50 gradi ancora dopo due ore.
Il nuovo calorifero, è stato presentato al Ministero della Guerra.
Al nostro illustre comprovinciale prof. Pilotti vivi rallegramenti ed augurii.
Dante sì spazia da ben cinquecento
Anni dell'Alpi sul tremendo spallo;
Ed or s'è fermo, e par che aspetti, a Trento.
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