I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato nelle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1915


Il saluto dei nostri soldati

           Ricevo puntualmente il giornale. Per esso ed in esso io rivivo la vita del mio caro e lontano Abruzzo.
           Il freddo è qui eccessivo, ma ciò non ostante i soldati d'Italia proseguono baldi e sicuri verso la loro meta.
           Parecchio [di] essi hanno già redento ed io, che vivo in mezzo a loro, e più specialmente fra gl'intrepidi e forti artiglieri di montagna, ho la coscienza che assolveranno interamente il compito che la storia ha loro assegnato.
           Saluti a te ed agli amici tutti.
           PIETRO Dott. SABATINI,
           Tenente, di Collecorvino.
           

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           Dal Carso, rocca fumante di sangue, ove il cannone e la baionetta italica tutto rompono, abbattono distruggono, noi figli d'Abruzzo, memori sempre della gentil terra natia, a Lei sig. Direttore ed alle famiglie del cuor nostro inviamo il saluto più cordiale, il pensiero più gentile
           Cap.le Magg. SACCHETTI MAFREDI,
           Cap.le Magg. ANTONUCCI ARISTIDE.
           Cap.le PATRICELLI LOMBARDO.
           

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           Il nostro bravo giornalaio Maradonna Pasquale è da oltre un mese al fronte, ed è perciò che non lo si ode più, per le vie di Teramo, bandire il Corriere o il Bollettino della Guerra. È al fronte, e di lì ci ha più volte inviato dei saluti. Ieri l'altro ci scriveva la seguente cartolina:
           
           Gent.mo sig. Direttore,
           Mi perdonerete se prima non vi ho potuto scrivere, ma credete pure che questo è dipeso dalla troppa occupazione.
           Sappiate che mi trovo in prima linea, ma finora la mia salute è ottima. Ora li vedo da me i Bollettini!...
           Mando tanti saluti a voi e alla vostra signora e così pure al proto della stamperia Berardo Cialoni. Qui ci sono sempre tempi cattivi!
           MARADONNA PASQUALE,
           soldato, di Teramo.
           

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           Alla mia Città S. Angelo
           Da queste terre redente, dove il dolce nome d'Italia è sulle labbra di tutti, dove la nostra bella e santa bandiera sventola facendo pompa dei suoi bei colori, il mio pensiero vola costà, mio paese natio, focolare di tanti affetti, di tante gioie!
           Voi tutti, concittadini diletti, abruzzesi forti e gentili, ricordatevi qualche volta di me.
           Come ben sapete volli essere soldato, e con orgoglio lo fui e lo sono. Ricordatevi pure che ho combattuto e combatterò sempre il nostro odiato nemico, e se un giorno vi dovesse pervenire la notizia della mia morte, di nulla dovreste compiangermi. Bello e decoroso è morir per la patria!
           Inviandovi i più cari e sentiti saluti, mi auguro che un giorno possa tornare tra voi, degno della mia patria, di mia madre e di voi tutti.
           Cap.le PRESUTTI ALBERTO, di Città S. Angelo.
           (N. Sono state inviate copie secondo indirizzi dati.)
           

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           Ieri col treno ospedale proveniente dal fronte passò, ferito per la seconda volta sul Carso, il noto valoroso ufficiale abruzzese Vincenzo Iachini. È stato ferito al braccio destro, mentre si precipitava all'assalto col suo plotone, contro una trincea austriaca. Non lasciò i suoi soldati se non quando aveva conquistato la trincea e massacrato non pochi austriaci. L'ardimentoso giovane è stato proposto per la medaglia al valore. Dopo un cordiale offertogli dalle nostre dame della Croce Rossa, accompagnato dagli applausi degli astanti proseguì per Mantova.
           A lui i nostri saluti ed auguri.
           UGO REBONI, Sottotenente
           

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           Cordiali saluti.
           O. MAZZA, di Torricella Sicura, Tenente.
           

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           Saluti ed ossequii.
           SCARZELLI PIETRO, Sottotenente, di Teramo.
           

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           Carissimo Direttore,
           Dall'Isonzo, ove si mantiene con fede ed entusiasmo l'alto prestigio del nostro bel tricolore (che presto sventolerà sulla meta agognata) invio un pensiero alla mia famiglia ed agli amici, assicurandoli dell'ottimo stato di mia salute. Cordiali saluti a lei e alla sua distinta signora.
           VITAMIA FRANCESCO, soldato del genio Pontieri,
           di Teramo.
           

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           Signor Direttore, la prego di farmi sapere se sono giunti gli abbonamenti da me inviati. Saluti cordiali a Lei e ai miei parenti ed amici.
           Per Natale manderò l'abbonamento per il 1916.
           PATRIARCA VINCENZO, caporale.
           (N. Gli abbonamenti giunsero. Saluti cordiali).
           

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           Il sottoscritto finanziere manda saluti ai suoi cari per mezzo del pregiato Corriere.
           MOSCETTA AQUILINO
           

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           Dalle terre redente ove il latin sangue combatte contro il barbaro nemico e che oggi il grido di vendetta contro i massacratori di donne e di innocenti creature, e questo grido sia sprone alle più belle e gloriose vittorie.
           Dalla fronte il mio saluto.
           UCCI GUERINO, di Castellamare Adriatico, Caporale nel Genio Telegrafisti.
           

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           Egregio Sig. Direttore,
           Le sono grato per la puntualità con cui mi giunge il suo giornale. Invio a lei, alla mia famiglia, alla fidanzata ed agli amici tutti, i più cari ed affettuosi saluti, assicurandoli della mia ottima sanità.
           CRUCIANI ALFREDO, di Teramo, Guardia di Finanza.