I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Per le licenze ai soldati in alcuni casi pietosi

           
           Nei lutti di famiglia giungono spessissimo telegrammi al soldato interessato o al reggimento in cui appartiene, chiedendone un breve ritorno alla dolente casa paterna. È triste constatare che il più delle volte tali richieste telegrafiche non possono aver corso, perché il pubblico ignora le norme da seguirsi.
           Le notizie di malattia o decesso inviate dai privati non sono prese in considerazione. Si deve, scrivere d'autorità; comando dei carabinieri o distretto militare.
           Per chiamare un figlio o un marito al capezzale di un morente, si deve far telegrafare o scrivere dalla locale autorità militare o dal sindaco, al comando del reggimento.
           In caso dì morte, è necessario inviare l'attestato di decesso del sindaco e la dichiarazione che per sistemazione di affari è necessaria la presenza del militare in famiglia. Tale documento deve essere vistato dai carabinieri o dal distretto.