I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Il saluto dei nostri soldati

           
           Pubblichiamo in questo numero anche quelle lettere che giunsero troppo tardi per vedere la luce nel numero di Pasqua.
           
           Dalle terre d'oltre mare, dove i figli d'Italia fidenti aspettano il giorno per compiere il loro dovere, inviamo i saluti e gli augurii pasquali ai nostri cari ed agli amici tutti.
           VALERIANI FRANCESCO, soldato, di Montorio.
           MASCITTI ROCCO, soldato, di Montorio.
           STANGHIERI FRANCESCO soldato, di Teramo.
           ZUCCARINI FILIPPO, soldato, di Montorio.
           SARDELLA BERARDO, soldato, di Teramo.
           PALUMBI MARIO, soldato, di Teramo.
           

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           Augurii per le feste di Pasqua!
           DI CARLO VENEZIA, soldato, di Teramo.
           

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           Saluti affettuosi ed augurii sinceri a tutti.
           MAZZA ORAZIO, tenente, di Torricella Sicura.
           

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           Sto molto bene in salute. Fra pochi giorni partiremo per andare più avanti e trasporteremo i grossi cannoni.
           In occasione di Pasqua invio fervidi saluti ed augurii alla mia famiglia, a tutti i parenti, agli amici.
           TEREO EDOARDO, caporale, di Loreto Aprutino.
           

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           Dalle balze dei monti redenti, nell'alba primaverile di Pasqua, alla mia famiglia, a Lei, sig. Direttore, ed agli amici tutti invio il mio saluto affettuoso, il mio augurio fervido d'ogni bene!
           SACCHETTI MANFREDI, caporale maggiore, di Notaresco.
           

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           Colgo l'occasione delle feste di Pasqua, per salutare per mezzo del suo giornale i miei cari di famiglia, i parenti, gli amici.
           Faccia la cortesia di spedire il giornale al caro mio amico, trovato qui oltre i confini: Di Donato Alfredo, Furiere, … Fant. … Divisione - Zona di Guerra.
           Ringraziamenti ed augurii alla sua famiglia, sig. Direttore. Buona Pasqua.
           NICODEMI FRANCESCO, soldato.
           

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           Dalle rocciose vette d'Albania un saluto affettuoso a te ed agli amici!
           GIUSEPPE ANDREONI, soldato del genio, di Montorio.
           

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           Saluti e buone feste a te, alla tua gentile signora, agli amici tutti!
           PIETRO SABATINI, tenente medico, di Collecorvino.
           

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           Sono privo del Corriere Abruzzese dal primo di aprile. Faccia la cortesia, sig. Direttore, di modificare l'indirizzo. Se crede mi mandi qualche numero arretrato. Ne avrò immenso piacere. Qui non si vede traccia di giornali, tranne che il Corriere Abruzzese. Godo ottima salute. Buone feste pasquali.
           NICODEMI FRANCESCO, soldato.
           (N. Noi spediamo con grande regolarità il giornale in zona di guerra. Raccomandiamo ai militari abbonati di scriverci sollecitamente quando muta il loro indirizzo.)
           

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           Sto benissimo e vi scrivo dalla trincea. Con questa mia vi vengo ad augurare una buona e santa Pasqua. Vostro ex-operaio
           RAMONI VINCENZO, soldato di Teramo.
           

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           Buona Pasqua!
           DE SANCTIS ITALO, di Spoltore.
           

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           Mi faccia sapere quanto devo per il mio abbonamento e subito spedirò la somma.
           Sono occupatissimo in continui lavori.
           Mando caldi saluti ed augurii a lei, ai miei parenti, agli amici ed in modo speciale a mio cognato Armando Sperandii.
           BIZZARRI PASQUALINO, bersagliere, di Notaresco.
           (N. Avete pagato l'abbonamento (L. 1.50) per i mesi di gennaio, febbraio e marzo. A completamento del 1. semestre, e cioè per i mesi di aprile, maggio e giugno, potete mandare altre L. 1.50. Saluti cordiali.)
           

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           Dalla mia trincea, dove mi trovo a compiere il mio dovere di porta-feriti e sono sempre pronto al soccorso dei miei compagni, invio i più distinti saluti e buone feste pasquali alla mia famiglia. Saluti al sig. De Nicola, ispettore del Manicomio di Teramo. Saluti a lei e buone feste.
           DI GIORGIO OLINTO, soldato, di Teramo.
           

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           Riceviamo puntualmente il suo periodico e glie ne siamo grati. Non possiamo inviarle l'abbonamento a causa che siamo in linea, ma non appena saremo a riposo, compiremo il nostro dovere. Godiamo ottima salute nonostante i disagi della guerra. Siamo rimasti addolorati nel sentire che il Tenente Pepe sia stato ferito, anche noi siamo in quella zona, a poche centinaia di metri da... lei ci comprende. Siamo allegri e contenti, malgrado il cannone romba da mane a sera: sempre lo stesso umore regna nei nostri cuori. Vicini ci confortiamo a vicenda nei momenti più pericolosi, nulla ci è accaduto dopo tanti mesi di guerra: ormai siamo invulnerabili come l'eroico Achille. Questa guerra, santa per noi, dovrà finire con la completa vittoria degli alleati; il nostro secolare nemico sarà schiacciato per non risorgere più. Esso fu il primo a irrompere con ingenti forze contro popoli che attendevano tranquillamente ai loro lavori; la civiltà ci ha imposto di intervenire. L'egemonia teutonica non si è imposta, il sogno di dominare l'Europa è andato a vuoto, e il gentil sangue latino lotterà per la vittoria finale.
           Abbiamo cambiato fronte due altre volte; il nuovo non è inferiore, in quanto ai disagi, ai precedenti; ma tutto si sopporta, e il pensiero di essere vincitori ci conforta e fa stare alto il morale.
           Inviamo i più cari saluti ai nostri congiunti, alle spose, agli amici. Saluti distinti e ringraziamenti. Con ossequi
           LATINI CLETO, Caporal maggiore, di Teramo.
           RENATO DI TEODORO, caporale, di Teramo.
           

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           I sottoscritti dichiarano di voler prendere l'abbonamento al Corriere Abruzzese per un semestre. Desiderano avere subito il giornale e conoscere il prezzo dell'associazione.
           VALERIANI FRANCESCO, soldato, di Montorio.
           STANGHIERI FRANCESCO, soldato, di Teramo.
           (N. L'abbonamento al «Corriere» per un anno costa lire sei, per sei mesi lire tre. Si raccomanda a tutti il sollecito invio del prezzo d'associazione. Saluti).
           

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           Ti rimetto l'abbonamento del Corriere per l'anno 1916.
           Saluti cordialissimi!
           CARDELLI EUGENIO, capitano d'artiglieria, di Mosciano S. Angelo.
           

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           Egregio sig. Direttore, Con vaglia di lire 6 (sei), spedito nei primi del mese, pago il mio abbonamento e quello di un mio amico che desidera anche lui di abbonarsi. Il suo indirizzo è il seguente:
           Soldato Luigi Di Carlo - Parco Automobilistico - Tobruk.
           Deve scusare se ho tardato molto nell'inviare il danaro, ma prima non ho potuto, essendo sempre in distaccamento.
           Con piacere le comunico che oggi stesso ho spedito un altro vaglia di lire 27 (ventisette) a saldo di altri 9 (nove) abbonamenti semestrali.
           Gl'indirizzi dei nove abbonati sono:
           Caporale Furio Rocco - Reparto Sussistenza - Tobruk.
           Caporale Desimone Ugo - Reparto Sussistenza - Tobruk.
           Soldato Collodoro Antonio - Reparto Sussistenza - Tobruk.
           Soldato Tribuzio Sabatino - Reparto Sussistenza - Tobruk.
           Soldato Di Pietro Giuseppe - … Regg. Fanteria - … Compagnia Tobruk.
           Soldato D'Antonio Gennaro - … Regg. Fanteria - … Compagnia - Tobruk.
           Caporalmaggior Orsini Orlando - … Battaglione Autonomo Misto - … Compagnia - Tobruk.
           Soldato Trabucco Angelo - … Battaglione Autonomo Misto - … Compagnia - Tobruk.
           Soldato De Carolis Domenico - ... Battaglione Autonomo Misto - … Compagnia - Tobruk.
           Come vede, sig. Direttore, la mia propaganda non è stata inutile ed ha dato un piccolo risultato.
           Siamo pochi abruzzesi in Tobruk, ma facciamo sempre onore al nostro paese!
           La prego di porgere la buona Pasqua ai parenti ed agli amici tutti a mezzo del Corriere.
           MARIO ROMANI, soldato eliografista.
           

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           Più che a mia trascuratezza, il ritardo a soddisfare un dovere ed a mantenere una promessa, è dovuto all'attività intensa in cui mi son trovato, e mi trovo tuttora, per il raggiungimento di un fine che è al disopra di noi stessi, e che dovrà costituire, forse, il principio della fine di questa lotta immane che si combatte per una Idea.
           Ricevo il suo giornale, che mi porta la voce del mio paese, la parola del nostro lontano Gran Sasso, la cui cima, in una visione nostalgica, si confonde spesso con quelle sublimi che mi si erigono davanti, con le vette purpuree delle acuminate Dolomiti. Queste Alpi, che da un anno ad oggi tante cose han visto, potrebbero raccontare in questi ultimi giorni dei fatti che sembrerebbero leggendari, che si supporrebbero usciti dalla fantasia di un Ariosto, se la realtà tremenda con le sue potenti concezioni, non ci dicesse il contrario.
           Immagina Lei, Sig. Direttore, la Cima del nostro Monte Corno, saltare per aria? Immagina lo scoppio formidabile di una mina colossale, pazientemente preparata in tre mesi di lavoro attivo, nascosto, quasi silenzioso, fra un bombardamento e l'altro? Immagina Lei la Cima del Gran Sasso, sfrantumarsi in milioni di schegge scaraventate come atomi ad altezze immensurabili, per poi ricadere quale pioggia sopra una zona montuosa, trincerata, infuocata, rimbombante ancora dallo scoppio immenso?
           Ebbene questa, in poche e misere parole, l'azione di Col di Lana!
           Se avessi tempo e se la tensione continua di nervi non mi spossasse tanto, direi qualche cosa di più - qualche cosa di tutto ciò che ho racchiuso nella mia memoria, nel mio cuore di Italiano, si, ma anche di uomo.
           Salutandola cordialmente, mi creda sempre suo obbl.mo
           SABATINI SILVIO, Sergente nel Alpini.