Il saluto dei nostri soldati
La preghiamo sospendere fino a nuovo avviso l'invio del Corriere a Tobruk, partendo noi per destinazione ignota. Sarà nostra cura inviare il nostro nuovo indirizzo appena sarà possibile il farlo.
Riceva, sig. Direttore, i nostri distinti saluti.
DI PIETRO GIUSEPPE
D'ANTONIO GENNARO
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Da diverso tempo non ricevo più il suo gradito giornale. Le sarei grato se volesse dirmene la ragione. Riceva i più affettuosi saluti. (R. Le ho risposto per cartolina. Noi facciamo regolarmente la spedizione. La posta militare fa con pari regolarità la distribuzione?)
ROMANI OSCAR, sottotenente, di Teramo.
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Saluti cari a Lei!
MAZZA ORAZIO; tenente, di Torricella.
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Fraterni saluti. Sto bene.
DE LELLIS GIUSEPPE, sottotenente, di Loreto Apr.
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Noi militari che ci troviamo nelle Colonie, ci interessiamo vivamente della lettura dei bollettini e dei giornali che ci comunicano tutte quelle notizie concernenti le varie fasi della guerra gigantesca, che oggi si combatte fra le potenze d'Europa; ma il nostro cuore e la nostra mente si occupano, con maggior passione, del cammino progressivo che la nostra cara Italia iniziò fin da l'anno scorso nelle terre irredenti.
Però a noi Abruzzesi non bastano i comunicati ufficiali e le altre pubblicazioni in genere, ma di grato conforto e di intimo piacere ci è il suo pregiato giornale che, quantunque lontani, ci fa partecipi della vita e del movimento che fervono, nei nostri paesi, ci narra le gioie e i dolori che si alternano nel nostro popolo, e finalmente ci suscita ricordi di persone care e di luoghi noti.
Per ogni figlio d'Abruzzo, il suo giornale è fonte di bella soddisfazione e di fiero orgoglio, perché una parte di esso è riservata a narrarci gli eroismi e le nobili imprese che stanno compiendo i nostri valorosi soldati nati nella forte regione, che ha sempre dato, e oggi più che mai dà le migliori energie e i più indefessi cooperatori per l'onore e la grandezza della Patria nostra.
Nel n. 1020 (se non erro) del s. g. lessi con mia sorpresa che l'Ufficiale sig. D'Annibale Ottavio è stato gravemente ferito in uno degli ultimi combattimenti. Al bravo Ufficiale D'Annibale, mio compagno di scuola e amico amatissimo, vada il mio augurio sincero di una sollecita e perfetta guarigione e saluti cordialissimi.
Con affetto sincero saluto e auguro un avvenire radioso all'Ufficiale di Cavalleria Martella Giovanni.
A questa lettera, sig. Direttore, fa seguito una vaglia di L. 15, quale abbonamento semestrale per me e per i miei compagni: Caporale Di Monte Sabatino; Soldati: De Luca Luigi; Mansueti Fioravante, Tarquinio Rocco, tutti della 2. Compagnia - 2. Battaglione Autonomo Misto. (R. Il vaglia non è pervenuto ancora. Grazie. Saluti.)
DE IULIS FRANCESCO, soldato, 1. comp. - 2. batt. autonomo misto – Tobruk.
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Le rimetto lire sei per l'abbonamento di Marini Annunzio e Marini Scipio. (R. Ringraziamenti e saluti a tutti.)
Scuserà pel ritardo. Sto bene. Saluti affettuosi.
DI ATTANASIO BERARDO, soldato, di Teramo.
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Ricevo il suo giornale e la ringrazio infinitamente. Le rimetto l'importo per l'abbonamento del corr. anno.
Vorrà a mezzo di esso foglio inviare saluti affettuosi ai miei cari.
CIAVATTELLA GIACOMO, Caporale Alpino, di Elice.
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Le invio la presente di lire 6.00 per abbonamento al suo pregiato giornale 1916.
Saluti ed ossequi. Sto benissimo.
FELICIANI MICHELE, Guardia di Finanza.
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Il presente vaglia è per abbonamento a tutto decembre per il mio amico Marinelli Gennaro, cavalleggeri Guide 19. sezione bombardieri, IV. Div. Cavalleria.
Distinti saluti.
MARTEGIANI LUCIANO, soldato, di Montorio.
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Noi sottoscritti, da questo Tobruk, che ci ospita da oltre 3 anni, inviamo ai nostri compaesani e amici, che si trovano al fronte o in Albania o nelle Colonie, e alle nostre adorate famiglie i più affettuosi saluti, i più felici auguri, assicurandoli che la nostra salute è perfetta.
DI MONTE SABATINO, caporale, di Controguerra;
MANSUETI FIORAVANTE, soldato, di Loreto Apr;
TARQUINIO ROCCO, soldato, di Torre de' Passeri;
DE LUCA LUIGI, soldato, di Spoltore;
DE IULIS FRANCESCO, soldato, di Guardia Vomano.
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Dalle più alte vette del Trentino, dove ora la lotta più ferve, combattiamo contro l'odiato nemico per il nostro finale trionfo.
Salutiamo caramente i nostri genitori, le mogli, i bambini, i parenti, gli amici e li assicuriamo del nostro ottimo stato di salute.
DI GREGORIO ITALO, sold.
LAZZARRI BERARDO, sold.
BASTONE FRANCESCO, id.
P.S. Uno speciale saluto al direttore del Corriere dal sergente DI BENEDETTO avv. VINCENZO, di Loreto Aprutino. (R. Grazie. Contracambio di vivo cuore il saluto).
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Parecchi numeri del pregiato giornale non mi giungono e non me ne spiego la ragione. (R. Non possiamo rispondere degli smarrimenti che potranno avvenire al campo.)
La prego di aggiungere il n. 33 dell'ospedale alla fascetta del giornale. (R. Lo smarrimento dunque dipende dal non completo indirizzo.)
Invio i più cari saluti ai miei cari e a tutti gli amici.
VALERIANI FRANCESCO, soldato.
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L'amico Serrani Costantino non ancora riceve il giornale. Il vaglia le fu spedito da mio padre. L'ha ricevuto? (R. Fino ad oggi no. Non possiamo poi spedire il giornale al Serrani ignorandone l'indirizzo.)
Colgo l'occasione per inviare ai miei cari di famiglia, alle vezzose ragazze del mio bel paese natio, ai parenti e amici tutti, un saluto affettuosissimo frammisto ad infiniti augurii d'un sorridente avvenire colla speranza che non sia lontano il giorno che possa riabbracciarli tutti in buona salute sotto i vividi raggi di vittorie gloriose.
LUCIANO MARTEGIANI, soldato di Cavalleria, di Montorio.
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Sono ansioso di abbonarmi al giornale. A giorni andrò a riposo e rimetterò il vaglia.
MARINELLI GENNARO, cavalleggero, di Cortino.
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Le sia gradito il mio affettuoso saluto dall'altipiano di Asiago di dove il barbaro nemico è stato messo in fuga.
Giungano i miei saluti al mio paese natio, ai miei cari di famiglia, ai parenti, agli amici, ai conoscenti, assicurando tutti della prossima immancabile vittoria e di una pace durevole.
Un pensiero al nostro Abruzzo da tutti i suoi figli che operano nella fronte del Trentino.
MOSCHELLA AQUILINO, Guardia di Finanza, di Montorio al V.
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Servo anch'io la Patria, e te lo scrivo con orgoglio di vero abruzzese. Desidero che il giornale mi venga spedito in questa residenza. Cordialmente saluto te e gli amici tutti.
MICHELE FIORAVANTI, sottotenente, di Teramo.
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Da quattordici mesi sono al fronte e una sola volta sono stato ferito.
Saluto per mezzo del Corriere i miei genitori, mia sorella, i miei parenti ai quali fo noto l'ottimo stato di mia salute.
DI GIACOMO ABRAMO, caporale, di Teramo.
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Godo ottima salute. Se non scrivo spesso è perché qui non ho nè carta nè cartoline.
Ho visto Maradonna che sta bene e manda tanti saluti al Direttore.
DE FABRITIIS GUIDO, soldato, di Teramo.
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Siamo in prima linea e con l'occhio sempre vigile verso il nemico e col pensiero rivolto ai cari lontani.
Inviamo un saluto affettuoso e un augurio di tante cose belle alle nostre care famiglie, agli amici del cuore e a quanti attendono il nostro ritorno, che speriamo non sia lontano.
Sempre avanti per la gloria del nostro Re e per una più grande Italia.
MARTEGIANI LUCIANO, soldato, di Montorio.
MARINELLI GENNARO, soldato, di Cortino.
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Ossequiandovi distintamente vi preghiamo di assicurare a mezzo del simpatico “Corriere” parenti ed amici dell'ottimo stato di salute nostra. A tutti inviamo il ricordo affettuoso, il cordiale saluto!
Cari ringraziamenti.
MARIO CIMATO, bersagliere, di Teramo;
SCIROLI LUIGI, bersagliere, di Teramo.
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Noi soldati teramani, combattenti valorosamente per la libertà dei nostri fratelli, mandiamo cordiali saluti ai residenti nell'interno della nostra bella Italia.
Con rispetto la salutiamo
D'ANTONIO ROBERTO, di Domenico, caporale, di Teramo;
DI SANTE LELIO, di Rialdo, di Teramo.
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Saluti cari!
GIOVANETTI sacerd. LUIGI, soldato, di Loreto Aprutino.
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I facili parolai vengano sul Carso o sul Trentino, perché qui si dà prova di amor patrio.
A te, agli amici, alla bella terra d'Abruzzo di cui sento tanto la nostalgia, i miei pensieri.
DI CAMILLO ORAZIO, caporale di Loreto Aprutino.
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Da parecchi giorni trovomi in zona di guerra. Mi faccia la cortesia di mandarmi il giornale non più in Collecorvino, ma in Zona d'operazioni.
Sarà gentile metter i miei saluti agli amici, ai parenti.
Ossequi a Lei, sig. Direttore.
DE IULIIS ALBOINO, sergente maggiore, di Collecorvino.
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Mentre mi onoro di dare anima e vita per la grandezza della bella Patria, auspicando una completa vittoria, invio alla famiglia parenti, amici e fidanzata i più cari affettuosi saluti.
FORTUNATO BASILIO, R. Guardia Finanza, di Teramo.
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Desideroso di avere notizie del caro Abruzzo, da cui sono lontano da molti mesi, la prego di volermi inviare il suo Corriere.
Non appena avrò la prima copia le rimetterò lire tre, prezzo d'abbonamento al giornale fino al 31 decembre 1916.
I miei cordiali saluti.
CIAVATTELLA GIACOMO, caporale.
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Un caro saluto ed un sincero augurio invio al mio Cugino Martegiani Luciano, che trovasi sul Carso.
FERZETTI GIUSTINO, soldato, di Atri.
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Sono sempre desideroso di porgerle mie notizie; ma l'esigua quantità di tempo disponibile mi costringe a tacere.
Sin dallo scorso gennaio navigo a bordo di un cacciatorpediniere che intraprende i percorsi più arditi per raggiungere gli ideali sublimi che condurranno l'Italia alla sicura vittoria! Vorrei raccontarle gesta meravigliose dei nostri capi e la mirabile intelligenza ed ubbidienza dei nostri marinai; solo le dico che negli istanti in cui il cimento non è lungi, i nostri cuori fremono per un felice attacco e la torpediniera fila veloce e sicura sotto la scorta dei figli d'Italia, ci stringiamo fidenti sotto l'egida della nostra bandiera e sotto la guida del nostro duce che con manovre impareggiabili sfida e sorpassa impavido gli ostacoli che sbarra il nostro cammino, soddisfando così il sacrosanto nostro dovere.
Ed ora, mentre la Patria nostra sta raggiungendo con slancio mirabile il suo agognato fine, gridiamo unanimi: Viva il Re, Viva l'Italia!
SERAFINO PASSATEMPO, sotto-capo meccanico della R. C. T. Irrequieto.
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Dal Basso Isonzo, dove più frequentemente avvengono duelli di artiglieria, noi soldati del Genova appiedati, figli tutti del caro Abruzzo, lieti di sostenere con abnegazione disagi e sacrifici per una Italia più grande, inviamo alle nostre famiglie, ai parenti, agli amici e alle fidanzate il nostro più caro saluto assicurandoli che la nostra salute è ottima.
FERZETTI GIUSTINO, sold.
FUSCHI LUIGI, soldato.
CAPRARA LUDOVICO, sold.
FERRETTI DOMENICO, caporale.
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Vi faccio sapere che mi è impossibile fare l'esazione tra gli abbonati perché in maggior parte essi sono feriti. Fagnani Tommaso è ancora all'ospedale; D'Andrea Romano tempo dietro passava ferito a tutte e due le gambe sopra la barella, mi vide e mi disse di scrivervi di sospendergli l'invio del giornale: vi scriverà presto egli stesso.
Saluti a tutta la cittadinanza Teramana. Io sto bene.
MARADONNA PASQUALE, trombettiere, di Teramo.
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Sono stato costretto di scrivervi, per tenervi informato che da circa un mese e mezzo non ricevo più il pregiato giornale da me tanto gradito. (R. Noi spediamo regolarmente e l'indirizzo della fascetta è preciso.)
Mi sono informato nell'ufficio da cui dipendo, e mi è stato assicurato che qui non arriva. Mi raccomando per la precisa spedizione e voglio augurarmi che il giornale vorrà arrivare di continuo come per il passato.
Saluti affettuosi.
VITAMIA FRANCESCO, soldato di Teramo.
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Saluti cordiali.
COZZI IGNAZIO, sottocapo radiotelegrafista, di Teramo.
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Mi trovo ancora in trincea. Vorrà essere tanto gentile salutare per mezzo del suo pregiato giornale i miei cari, la fidanzata e gli amici miei. Ossequi a Lei.
STANCHIERI FRANCESCO, soldato, di Teramo.
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Con sommo desiderio attendevo il Corriere.
Fino dal mattino ieri ero esposto per una importante avanzata con la mia compagnia schierata molto vicino ai posti nemici. Alla sera mi giunse il vostro Corriere e contemporaneamente l'ordine di rientrare nelle nostre trincee. Con dolore ordinai ai soldati di alzarsi di terra e di rientrare nelle posizioni, chè mia intenzione era di battere il nemico.
Nella serata non potetti leggere il giornale e fui costretto ad attendere fino al mattino.
E questa mattina, appena chiaro, ho letto la mia lettera della cui pubblicazione vi ringrazio. Vi faccio notare che, nel dare il mio indirizzo, si incorse in errore. Si è stampato 63 Regg. invece di 62.
Quanto prima manderò lire cinque per l'abbonamento fino al 31 dicembre.
Da questo giornale invio saluti ed augurii al Sindaco ed al segretario comunale di Civitella del Tronto.
INILEGNA GIUSEPPE sergente del 62. Fant., III. compagnia 37. divisione
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In questo mese ho ricevuto solo due numeri del suo pregiato giornale. Prego provvedere e far si che la mancanza non si ripeta in avvenire. (R. Il giornale viene spedito regolarmente).
Colgo l'occasione per mandare saluti ai parenti ed agli amici. Caldi bacioni ai miei.
INNAMORATI MENOTTI, caporale dei bersaglieri.
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Non so spiegarmi la ragione del mancato arrivo del suo caro giornale. Mi farà la gentilezza di
chiarirmi il motivo.
Saluti cari. (R. Vi abbiamo scritto per dirvi che la spedizione viene fatta regolarmente.)
DE ANNUNTIS ERMANNO, caporale.
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Vi prego di inviarmi il vostro giornale, qui al fronte, come abbonato. (R. Spedimmo subito il primo numero. Fino al 31 Decembre lire 3.00.)
È un anno di campagna! Fui ferito; ora godo ottima salute.
Invio i miei pensieri alla cara Teramo che spero presto di poter rivedere appena sarà la nostra vittoria.
DI GIANDOMENICO ABRAMO, caporale, di Teramo.
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Dai noi sottonotati si prega la sua nota gentilezza perché voglia scrivere nel diffuso giornale poche righe portanti il nostro pensiero che è rivolto costantemente alle nostre famiglie.
Trovandoci riuniti in una trincea del Carso mentre vuotiamo bottiglie di buon vino passando momenti di vera e piena allegria, mandiamo alle care famiglie ed agli amici i saluti e i pensieri più cari.
VISCARDO LATTANZI-VIGNOLA,
DI FERDINANDO VINCENZO,
DI LORENZO FRANCESCO,
BOSI UMBERTO,
PALLOTTA GUIDO,
ORTENZI ERNESTO,
TRITAPEPE GUIDO,
DI PAOLO ROMOLO,
FRANCIONI CESINO,
NEPOMOCENA UMBERTO, tutti soldati;
PACHINI ALFREDO, carabiniere, tutti di Teramo.
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Noi alpini abruzzesi, in queste aspre vette nevose combattiamo per una più grande Italia e per essere totalmente vincitori del secolare nemico.
Affettuosi saluti ai nostri cari genitori, ai fratelli, alle sorelle, alle fidanzate, ai parenti, agli amici, a tutti i concittadini. Saluti cari al direttore del Corriere Abruzzese.
Stiamo in ottima salute.
DI GIUSEPPE SELDINO, soldato, di Cortino;
FERRETTI FIORAVANTE, soldato, di Atri;
CRUCIANO ACHILLE, soldato, di Montefino;
DI VINCENZO ABRAMO, soldato, di Padula;
VERDECCHIA SANTE, soldato, di Teramo;
DI DIONISIO FRANCESCO, soldato, di Teramo;
DI URBANO ROCCO, soldato, di Pianella;
RICCI GIOVANNI, soldato;
CALANDRA SEVERINO, soldato, di Castilenti.
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La prego di cambiare il mio indirizzo.
Sto bene. Saluti.
DI LEONARDO ALFREDO Soldato.
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Sto bene. Saluti carissimi.
TEREO EDOARDO, caporale, di Loreto Aprutino.
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Avendo cambiato arma prego di modificare il mio indirizzo. Ringraziamenti e saluti.
DI PASQUANTONIO FLAVIANO, soldato.
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Le invio il mio abbonamento. (R. Grazie e saluti cari.) Con stima la saluto.
CAPRIOTTI ADELCHI, allievo ufficiale, di Tossicia.
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Sono arrivato verso la prima linea, dove picchiano cannonate. Ho goduto molto nell'apprendere la nomina dell'on. De Vito a sottosegretario di Stato. Tante cose cordiali dal tuo
ZINA prof. GIUSEPPE, capitano degli alpini.
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Vi scrivo la presente per darvi mie notizie. Sto bene di salute, come spero di voi. Vi fo sapere che sin dal giorno 17 giugno trovomi qui nel Trentino in prima linea. Non ho ricevuto più il vostro simpatico “Corriere” da che son partito dall'Albania. Vi prego di mandarmelo, che come andrò a riposo vi spedirò il prezzo d'abbonamento. (R. Il giornale vi è stato spedito regolarmente, e l'indirizzo stampato è identico a quello che oggi mandate. Augurii).
Tanti saluti a Berardo e alla famiglia del vostro giornale.
Gradite, i miei più fervidi e cordiali saluti e credetemi vostro
MORELLI ZOPITO, soldato, di Loreto Aprutino.
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Invio i saluti più cordiali a tutti gli amici vicini e lontani, ed a tutti auguro che, quando i destini d'Italia saranno compiuti e raggiunti gl'ideali, possiamo rivederci ed affratellarci meglio per preparare ad essa un più fulgido avvenire!
SABATINI SILVIO, Sergente degli Alpini.
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