I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


I nostri soldati

           
           GIULIO MUZII
           Se ci fosse possibile noi vorremmo raccogliere in questa rubrica i nomi di tutti i valorosi che compiono azioni degnissime al fronte, e che per esse ricevono onori massimi.
           Giulio Muzii, di Vincenzo, è molto noto tra i suoi coetanei in città di Teramo. Ora è al fronte, tenente al 2. Genio. Per un atto di valore gli è stato di questi giorni tributato un encomio dal comandante la Divisione.
           Il Muzii sin dal principio della nostra guerra è stato sempre in prima linea per eseguire lavori di trinceramenti, ricoveri, fortificazioni, acquedotti. Da otto mesi comanda una compagnia, e fra breve sarà promosso capitano.
           Nell'encomio del Comando della ... Divisione fanteria così si legge:
           «Sono lieto di tributare l'encomio divisionale ai seguenti militari: tenente Muzii Giulio, (Teramo) comandante la compagnia, sergente Iannacone Matteo (Pavia), soldato Zeccarelli Guglielmo (Parma), id. Massola Licinio (id.), id. Baiocchi Ambrogio (Pavia), Guccini Evaristo (Bologna.) Motivazione: Nella zona del tiro nemico collocavano e facevano brillare 14 tubi di gelatina esplosiva sotto il reticolato nemico, aprendo nel medesimo un varco di 25 metri di larghezza, il 16 luglio 1916.»
           Compiacimenti ed augurii al valoroso ufficiale.
           

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           GIUSEPPE ZINA
           Il capitano Giuseppe prof. Zina è conosciutissimo in Teramo per avervi eseguito al Palazzo Muzii quei mirabili affreschi che tutti ammirano.
           Se egli è ottimo freschista, come pochissimi in Italia, è altrettanto valoroso ed energico soldato.
           Ha preso parte, con la sua compagnia di Alpini, a molti combattimenti ed ha saputo farsi onore. Egli è notoriamente tra i più intelligenti, i più audaci ufficiali che hanno il così detto colpo d'occhio. Era amicissimo del l'on. Battisti che ebbe come suo tenente al Tonale.
           Di questi giorni è stato proposto per la promozione, e presto lo potremo salutare maggiore degli Alpini.
           

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           RINALDO AMBROSI
           Abbiamo più volte rivisto questo bravo giovane, ora perfettamente guarito, che al fronte ha dato prova di abnegazione e di coraggio.
           Egli è fratello di quel povero Emidio Ambrosi, sergente maggiore, di cui nello scorso anno dicemmo le meritate lodi, e che, conducendo all'espugnazione di una trincea la sua compagnia, cadde gloriosamente, mentre si gettava con i suoi nel fossato nemico.
           Rinaldo Ambrosi fu ferito la prima volta il 23 settembre alle mani. È stato poi ferito gravemente a Monte Cengio il 27 maggio. Una scheggia di granata gli rovinò il pollice e una pallottola gli perforò il fianco sinistro.
           Ora è quasi del tutto guarito. Augurii.
           

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           VINCENZO SAVINI
           Ci giungono le migliori notizie circa la salute del concittadino Vincenzo Savini che, in un aspro combattimento al Ponzacchio, fu ferito da una scheggia di granata, per fortuna non gravemente, sotto l'occhio destro.
           Ce ne felicitiamo con lui e con la nobile sua famiglia.
           Vincenzo Savini è degno di ammirazione. Egli non fu certo di quelli che si sgolarono a gridare evviva la guerra e che poi, sopraggiunta la guerra, tentarono di imboscarsi in un qualsiasi modo pur di non giungere al fronte. Vincenzo Savini fu tra i più caldi interventisti. Dichiarata la guerra, domandò di essere ammesso alla scuola di Modena prima che la sua classe fosse stata chiamata, e, nominato ufficiale, chiese di andare al fronte. Si batté bene e fu ferito. Ora non desidera che guarire presto per tornare ai posti di combattimento.
           Gli giunga la nostra lode, chè a questo mondo, in tutte le contigenze della vita, bisogna pagare di persona.