Per i soldati prigionieri in Austria
Richiamiamo l'attenzione dei lettori, che hanno parenti al fronte, su quanto è detto in questo interessante articolo.
«I rapporti tra le famiglie e i prigionieri di guerra in Austria, riescono sempre difficili alla povera gente.
Crediamo utilissimo dare spiegazioni chiare e precise.
I Comandi dei reggimenti danno, dopo ogni azione, un certo numero di soldati come dispersi; si deve subito scrivere alla Commissione prigionieri di Guerra (Piazza Montecitorio, N. 115, Roma), fornendo indicazioni precise del soldato: cognome, nome, paternità, reggimento, compagnia e l'indirizzo della famiglia.
La Croce Rossa italiana, per una convenzione stipulata a Ginevra nel 1906, è in corrispondenza con la Croce Rossa austriaca e lo scambio degli elenchi dei prigionieri è reciproco.
Molte volte avviene che lo stesso prigioniero scrive e allora vengono riannodati i rapporti con le famiglie.
Questa corrispondenza subisce forti ritardi; si deve però notare che le lettere e cartoline provenienti non solo dai campi di concentrazione dell'Austria, ma dalla Serbia, dal Montenegro, dall'Ungheria (dove i nostri sono costretti ai lavori ferroviarii, stradali, agricoli, ecc.), non giungono per le rapide linee postali che la guerra ha sconvolte, ma fanno un largo giro vizioso, e subiscono anche una doppia censura, in Austria prima, in Italia poi.
Avuto dall'interessato o dalla Croce Rossa l'indirizzo, si deve ricopiarlo esattamente. Non si abbia paura di certe parole indecifrabili; si tratta delle solite parole che indicano la condizione e il luogo dove si trova il prigioniero.
Kriegsgefaugener - prigioniero di guerra.
Lagergruppe - campo di concentramento.
Arbelter Abteilung - squadra operaia.
Barake N.... - baracca N....
Feldpost N... - posta da campo N...
Reservespital - ospedale di riserva.
Le famiglie possono scrivere sempre; i prigionieri una sola volta la settimana; la corrispondenza, tanto quella che parte dall'Italia, quanto l'altra che giunge dall'Austria, è in franchigia.
Anche per i pacchi, la spedizione è gratuita; ma si deve presentarli aperti agli Uffici postali e confezionarli in modo che non oltrepassino, tutto compreso, i 5 chilogrammi e siano chiusi con carta isolante e all'esterno con tela.
E severamente proibito includere nei pacchi lettere, scritti, giornali.
Ottima iniziativa è quella del pane; si fanno per 8 chilogrammi di pane (spediti quattro volte al mese a due chilogrammi per volta). Il prezzo è di L. 7 mensili.
Vi sono per ora quattro Sezioni pane:
Milano - Comitato di Assistenza ai prigionieri - Università Bocconi.
Bologna - Comitato di Soccorso della Croce Rossa - Piazza Ravegnana.
Torino - Comitato di Soccorso della Croce Rossa - Via Maria Vittoria, 14.
Firenze - Comitato di soccorso della Croce Rossa - Via Ricasoli, 28.
Si può mandare anche denaro. La Croce Rossa ha istituito un servizio gratuito di spedizione del denaro presentato alla Banca Commerciale Italiana.
Molte famiglie chiedono poi se si può inviare qualche libro ai prigionieri; per quelli chiusi nelle baracche, nei campi di concentrazione o degenti negli ospedali i libri riescono di grande conforto; si possono spedire purché siano nuovi, stampati prima del 1914 senza appunti scritti.
La spedizione avviene in franchigia.
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