I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1916


Occorre dare!

           
           La nazione è in guerra. Le nazioni sono in guerra. Il mondo è in guerra, sotto la tonante legge del ferro e del fuoco, per una suprema ragione incontestabilmente ideale. Uscirà trionfante da questa inaudita opera di distruzione il principio delle libertà nazionali e torneranno gli uomini alle feconde opere della pace. Ma intanto ?...
           Occorre aiutare i nostri soldati: occorre provvedere al bisogno delle loro famiglie. Occorre che nessuno sia renitente a questa leva in massa dello spirito nazionale e della libertà latina, che nessuno diserti il campo, nel quale, colla sua opera o col suo contributo, possa giovare alla grande causa della Patria e della civiltà.
           Occorre dare, cittadini.
           Per le case deserte e senza voce, per i campi desiderosi di seme, per le madri preganti, per le vergini ansiose, per i bimbi aspettanti, per il Natale senza baci, per la Pasqua senza letizia, per il sangue versato e per quello che si verserà ancora appassionatamente, per tutte le devozioni consacrate, per il riposo delle tombe avite, per la sicurezza dei figli nati e nascituri, per tutta la gente nostra mortificata e umiliata, per la grandezza e la bontà della nostra causa, date, o cittadini, date, date!
           Date, poiché la nostra causa è santa, è doppiamente santa; è causa nazionale e causa umana, date tutto quel che potete e più, senza esitazioni, senza contare; date alle famiglie dei nostri soldati che alla Patria danno la vita e la giovinezza; date alla guerra in nome della vittoria e della Pace!