I valorosi
PENSIERI GENNARO
Il capitano Gennaro Pensieri, il simpatico ufficiale nostro comprovinciale che tutti conoscono in Teramo e tutti stimano ed a cui tutti vogliono bene, è un valoroso autentico. Forza d'ingegno e forza di muscoli egli possiede, e in lui sono le più elette virtù militari.
Con decreto luogotenenziale 16 Marzo fu insignito della medaglia di bronzo al valore con la seguente motivazione:
«Assunto il Comando della compagnia, durante il combattimento a ..., perché caduto ferito il capitano, provvede subito con grave rischio, a far mettere al riparo il suo superiore. Recatosi poi presso il plotone più esposto al fuoco nemico, vi rimane, ferito, sino all'ultimo, dando bell'esempio di coraggio e di calma e mantenendo saldi al loro posto i superstiti della Compagnia, che aveva subito gravissime perdite.»
Ebbene recentemente Gennaro Pensieri, avendo preso parte ad altri combattimenti, è stato insignito della medaglia d'argento.
Ecco la motivazione dell'alta concessione: «Sotto l'imperversare di furioso temporale, avuto l'ordine di attaccare una posizione nemica, stanco da lunga ricognizione, senza attendere l'appoggio dei reparti laterali, si lanciava decisamente innanzi, e non arrestato dal fuoco efficacissimo delle mitragliatrici e delle artiglierie nemiche, giungeva al grido di Savoia sulla posizione, conquistandola, volgendo l'avversario in disordinata fuga e resistendo ai primi contrattacchi - Monte ...»
Al Capitano Gennaro Pensieri le felicitazioni più vive, gli augurii più caldi da parte di quanti lo stimano e l'amano.
D'ANGELANTONIO TOMMASO
La gentile Montesilvano ha dato largo contributo di uomini di coraggio militare. Additiamo ad esempio l'ufficiale D'Angelantonio Tommaso, giovane egregio, che ha ottenuto la medaglia di argento per essersi distinto, il luglio dello scorso anno.
Riportiamo con vero compiacimento la motivazione del decreto che gli concede tanta alta ricompensa.
«Con pochi animosi, attaccava arditamente una trincea nemica, ove era situata una mitragliatrice, fugandone i difensori e rendendo inservibile l'arma. Successivamente attaccava un'altra trincea, ove era appostato un plotone nemico, ponendo in fuga anche questo e traendo prigionieri il comandante e dieci soldati».
Inviamo felicitazioni al valoroso ufficiale e rallegramenti ai parenti tutti.
CECCARELLI ALFREDO
Questo nostro concittadino, che è stato premiato con medaglia d'argento per l'azione da lui svolta a … il ... 1915, è un semplice soldato di fanteria, ma quanto amore di Patria nel suo cuore, e di quale santa fiamma di abnegazione egli è tutto preso!
Nella motivazione per la concessione della medaglia così è detto:
«Offertosi volontario per una pericolosa ricognizione col proprio capitano, mostrò slancio, ardire sotto l'intenso ed efficace fuoco nemico. Prestò con devozione le prime cure al capitano. Rimasto ferito egli stesso in più parti, subì coraggiosamente l'amputazione di un dito, ritornando poi, di sua volontà, tra i compagni, per incitarli al compimento del loro dovere».
Anche a questo bravo soldato che ha molto onorato Teramo, inviamo saluti ed augurii mentre, ci felicitiamo con la famiglia di lui!
LAMBERTO BOFFI
Mentre ci disponevamo a ricordare in questa rubrica il nome del tenente Lamberto Boffi, noto ginnasta della Gran Sasso, leggiamo brevi ed affettuose parole nella Tribuna:
«Nella azione sul San Michele cadde fra i suoi granatieri il sottotenente Lamberto Boffi. Educò il suo corpo a ogni esercitazione sportiva, sicché molte società ginnastiche lo vantavano campione. Anima di poeta ha lasciato tracce in prosa ed in poesia della sua attività letteraria.
In tutti i suoi scritti aleggia un misterioso presentimento di morte insieme al canto della nuova epopea italica. Accorse nei paesi devastati dal terremoto della Marsica, poi varcò il confine prendendo parte ai fatti di Monfalcone, di Oslavia e del Sabotino.
Il cielo di Gorizia lo vide morire col sorriso sulle labbra».
I tanti compagni di scuola e della società ginnastica non possono che compiangere la fine del loro buono ed amato compagno.
Da parte del Corriere fiori all'eroe e vive condoglianze ai parenti tutti.
DI TEODORO RENATO
I frequentatori del Salone Polidori, sotto i portici nuovi, ricordano il bravo giovane Di Teodoro Renato, premuroso, gentile con tutti. Ebbene il buon Renato dallo scorso anno è soldato e in tutti i fatti d'arme, a cui ha preso parte il reggimento, egli ha adempiuto al suo dovere.
Fu alla presa di … e di altre limitrofe cime.
Nei combattimenti dal … al … giugno si è mostrato soldato veramente audace, eroico. Valoroso come lui era il soldato Morandi Amedeo, che gli cadde a lato il 27 giugno.
Il Di Teodoro e il povero Morandi sono stati proposti per la medaglia di bronzo. Ecco la motivazione:
«Durante i combattimenti dal 12 al 27 giugno 1916, sprezzanti del pericolo, arditamente sotto il fuoco nemico trasmettevano ordini ai comandanti di reparti.»
Il Di Teodoro Renato è stato ferito, una volta, leggermente, da una scheggia di granata, e per il suo valore di soldato è stato promosso caporale maggiore.
Quando, finita la guerra, egli tornerà e riprenderà posto nel Salone Polidori, dovrà risentire, questo giovane che ha fatto veramente nelle trincee il proprio dovere, le blaterazioni retoriche di quegli eroi delle fulgide giornate di maggio, che andavano predicando la bella guerra per i tavoli di caffè? E dovrà tollerare che questi auto-gonfiatori, solo perché sono stati adibiti a qualche servizio di retrovia ed han così potuto sentire di lontano il rombo dei cannoni, decantino le loro gesta, fantasticando episodii ariosteschi?
D'AGOSTINO RAFFAELE
Molto spesso in uomini incolti si trovano vigore e chiarezza di mente, equilibrio e fermezza, virtù che valgono, in momenti difficili, a salvare la posizione e tante vite umane che sono alla mercé del caso.
D'Agostino Raffaele è un soldato nativo di Forcella. Il giorno 29 giugno mostrò quali alte qualità militari siano in lui.
In quel giorno gli austriaci avanzavano impetuosamente, preceduti da colonne di gas asfissianti. Il D'Agostino che, andato in trincea per la riparazione di un pezzo, intuì il pericolo, vide la deficienza, prese il comando di due cannoni, che disponeva, con l'aiuto di tre soldati, avanti la trincea di prima linea, ed eseguiva il fuoco. I soldati della batteria erano caduti tramortiti per i gas. Resistette sotto un fuoco di inferno, formando la più alta ammirazione dei superiori e dei soldati. Fortuna lo protesse. Non fu neppure ferito, e salvò la posizione e parecchie migliaia di soldati.
Ora il coraggioso D'Agostino è stato premiato con medaglia di bronzo, e S. A. Reale Emanuele Filiberto gli ha messo sul petto l'alta onorificenza.
La motivazione è questa:
«Caporale Maggiore D'Agostino Raffaele, puntatore di una sezione someggiata, in posizione scoperta, sotto l'azione deleteria di gas asfissianti e sotto intenso tiro di artiglieria e fucileria nemica attendeva con calma e sangue freddo alle sue mansioni, eseguendo in condizioni difficilissime un tiro rapido, preciso ed efficace. Sella di S. Martino, 29 giugno 1916.»
Forcella può essere orgogliosa di questo suo figlio, e noi siamo veramente lieti di poterlo additare alla pubblica estimazione e riconoscenza.
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