I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1917


I valorosi

           
           Giulio Muzii
           In uno degli ultimi bollettini militari, tra le tante notizie di ricompense e di promozioni per giovani d'Abruzzo, che al fronte danno la più luminosa prova di valore e di amore patrio, abbiamo letto con viva commozione dell'animo il nome del caro e e simpatico nostro amico, figlio e nipote di amici carissimi, sig. Giulio Muzii.
           Ricordiamo che nello scorso anno avemmo il piacere di rallegrarci con l'egregio ufficiale per un atto di valore che gli meritò l'encomio solenne da parte del comando della Divisione. Il Muzii ed altri soldati da lui dipendenti collocavano e facevano brillare nella zona del tiro nemico quattordici tubi di gelatina esplosiva sotto i reticolati austriaci, aprendovi un varco di 25 metri di larghezza.
           Ora il ricordato recente bollettino reca:
           «Giulio Muzii, da Castellamare Adriatico (Teramo) tenente compagnia genio.
           «Di propria iniziativa guadava l'Isonzo alla testa della compagnia, arrivando opportunamente per prestare l'opera sua nello stabilire una testa di ponte, e coadiuvava poi efficacemente il comandante delle truppe, dando esempio di attività e coraggio - Isonzo (Gorizia) 8-8-1916»
           Questo nuovo atto di valore è valso all'ufficiale egregio la promozione a Capitano e la decorazione di medaglia di bronzo.
           Ce ne rallegriamo con lui e gli facciamo i più caldi augurii per un avvenire di maggiore gloria; e al padre di lui sig. Vincenzo, e agli zii, che tanto gli vogliono bene, cav. Giulio e cav. Guglielmo le nostre più vive felicitazioni!
           
           Francesco Lanciaprima
           Mandiamo un caldo saluto augurale all'ottimo tenente Francesco Lanciaprima, figlio diletto del nostro caro ed egregio amico Berardo e nipote del nostro carissimo Antonio Castelli, che il giorno dieci corrente rimaneva ferito presso la zona di guerra macedone.
           Non abbiamo notizie particolari. Tre giorni fa perveniva alla famiglia la seguente cartolina, mentre proprio il giorno avanti era giunta altra cartolina ove il buon figliolo dava le migliori informazioni di sè.
           Ecco lo scritto: «Zona di Salonicco 10-5-1917. - Prego non allarmarvi se sentite che sono all'ospedale ferito da scheggia. Non dovete neppure allarmarvi se non scrivo di mio pugno, perché ferito alla mano. - Francesco»
           Non sappiamo esprimere la grande agitazione che ha pervaso la famiglia al doloroso annuncio, il quale ha trovato eco sincera di affettuosa trepidazione nel cuore dell'infinito numero di amici della famiglia di Berardo Lanciaprima.
           Uno è il voto: che Dio protegga il bravo giovane e lo conservi all'affetto della famiglia.
           Francesco Lanciaprima è veramente un simpaticissimo giovane ed ottimo figliolo. Prima della guerra egli, reputatissimo enologo uscito dalla scuola di Avellino, era direttore delle Cantine dell'Unione Militare di Napoli. Divenuto militare, prese parte sul Carso a diversi accaniti combattimenti distinguendosi per valore ed ardimento. Promosso tenente nello scorso febbraio, fu inviato a Salonicco.
           Che le amare ansie della famiglia e la trepidazione degli amici trovino presto calma in buone assicurazioni sullo stato di salute del valoroso ufficiale, del figliuolo buono, del giovane incomparabile.