I valorosi
Tullio Giordana
Parliamo di Tullio Giordana, il noto redattore della Tribuna.
Egli, allo scoppiare delle ostilità italo-austriache, accorse sotto le bandiere, e durante questo lungo periodo di guerra ha dato costante prova di spirito militare. Ha compito atti di valore, così che sul Pal Piccolo ebbe la prima medaglia; la seconda in Macedonia, nella conquista di Monastir; la terza l'ha ottenuta al valore di marina.
Giunga all'illustre collega, ch'è capitano degli alpini, il nostro sincero, caldo, affettuoso compiacimento, in uno agli augurii più vivi.
La Tribuna elogiando il suo redattore dice che «il giornalismo italiano si mostra degno delle sue nobili tradizioni». È vero, confermiamo noi, che molti sono gli egregi pubblicisti che si fanno onore sul campo di battaglia; ma tanto valore fa maggiormente risaltare la vigliaccheria di altri che, dopo avere predicata la guerra ad oltranza, si grattan la pancia, facendo gli strateghi da caffè e insegnando sui giornali, a quei che sono sul Carso, sul Trentino, in Albania come bisogna battersi!
Guido Taraschi
Da quindici giorni è tornato in licenza di convalescenza Guido Taraschi, e tutti gli han fatto e gli fanno festa, perché per le sue avventure di Libia, delle Argonne e del fronte nostro il suo nome è circondato di un'aureola di prodigio e di valore, ed egli è forse tra i soldati più noti in Italia.
Chi non sa che, ora è più di un anno, giunse notizia ufficiale della morte di lui e che i parenti vestirono a lutto e che molti piansero la fine del soldato eroico?
Ricordiamo che la sera in cui il Corriere uscì annunciando che Guido Taraschi era vivo e vegeto, le copie del nostro giornale andarono a ruba.
Or egli è qui e si gode un periodo non breve di convalescenza, perché, avendo preso parte alla conquista di Monte Cucco, è rimasto ferito ad una gamba che adesso muove a stento.
Il tenente Guido Taraschi è stato ferito quattro o cinque volte. Tutti sanno che egli fu uno dei più accesi interventisti nel radioso maggio; sanno che, convinto assertore di una idea, ha pagato di persona. Egli dunque è uomo degno di ogni onore, e noi siamo lieti di fargli i nostri rallegramenti ed i nostri più vivi augurii per una completa guarigione!
Ma non sono che meritevoli di dispregio quelli che nel maggio radioso avevano empite le piazze, i teatri, le colonne dei giornali delle loro pompose parole di amor patrio e di incitamento alla guerra. Questi Tirtei di carta-pesta non hanno poi avuto il coraggio di andare neppure al retrofronte, per la pazza paura ch'essi avevano del rombo del cannone. Non al fronte e non al retrofronte; per giustificare la loro presenza lontana dalla guerra, questi generali Mannaggia La Rocca hanno sentito il bisogno di creare il fronte interno, e, con articoli e con predicozzi, fanno gli strateghi.
A tutti i valorosi che, come Taraschi, vollero la guerra e la combatterono, il nostro saluto d'ammirazione.
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