I teramani nella Grande Guerra.
Il conflitto raccontato dalle pagine del Corriere Abruzzese
Anno 1917


Una lettera di C. Garibaldi

           
           AL NOSTRO DIRETTORE PEL SOTTOTEN. CATITTI EDVIGE
           
           Da Canzio Garibaldi, il nipote non degenere del grande che vive nel cuore di ogni Italiano per la maggiore fortuna della Patria; dal giovane eroe che sta compiendo al fronte prodigi di valore, amato dalle truppe ed amatissimo dai compagni d'arme, ci perviene la lettera che pubblichiamo con orgoglio di abruzzesi e di Italiani:
           
           Illustre Signor Direttore del
           Corriere Abruzzese

           TERAMO
           Con animo lieto comunico al pregiato giornale che ella dirige che il suo comprovinciale e mio amico sottotenente Catitti Edvige, Bisentino, ha meritato l'encomio solenne dal nostro Capo d'armata. Amico sincero e vecchio compagno d'arme dell'encomiato, sono felice portare a conoscenza dei suoi fratelli e concittadini il meritato premio per l'opera di ardito soldato, prestata per la Patria.
           Nel ringraziarla, Sig. Direttore, la prego di credermi
           Suo Devotissimo
           GARIBALDI CANZIO
           
           Mentre mandiamo il nostro saluto e il nostro augurio a Canzio Garibaldi, ci felicitiamo vivamente col nostro comprovinciale sottotenente Edvige Catitti, di Bisenti, e riproduciamo l'ordine del giorno contenente l'encomio solenne meritato dal valoroso nostro comprovinciale, da parte del colonnello comandante il raggruppamento campale pesante:
           
           ENCOMIO SOLENNE. Sono lieto di portare a conoscenza dei Reparti dipendenti che il comando del 23. Corpo d'Armata con ordine del giorno N. 23 ha tributato l'encomio solenne al Sottotenente SIG. CATITTI EDVIGE della Batteria 10. con la seguente motivazione:
           «La notte dal 18 al 19 Agosto 1917, sotto il tiro nemico si recava da un pezzo all'altro della Batteria, incurante del pericolo, per verificare il puntamento, riuscendo così di esempio ai propri dipendenti ed infondendo loro coraggio e fermezza. Casa Boneti, 19 Agosto 1917.»