2 Maggio 1888 – n° 35
Il telefono in Teramo
Tra le molte buone cose che ci produrrà la Mostra operaia, vi sarà quella del telefono che la Ditta dalle Molle e comp. — quella stessa che ha difeso Bellante con una rete di parafulmini e che esporrà i suoi apparati fuori concorso nella sezione arti e mestieri — impianterà tra il Palazzo dell'Esposizione e la sede della Società operaia in piazza V. E.
Il telefono è una della grandi novità del giorno, che è ormai entrato negli usi generali, specialmente nelle capitali.
Esso può essere di grande aiuto nell'epoca dell'esposizione, essendo il palazzo di questa, fuori centro.
La Casa dalle Molle farà l'impianto gratuitamente.
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E giacché ci troviamo, registriamo con piacere i progressi fatti da questa Casa, ormai conosciuta da tutti nelle Provincie, nelle, vicine Marche, Umbria e Romagne. Le strade ferrate Meridionali (Rete Adriatica) e le Società degli alti forni, fonderie ed Acciaierie di Terni appoggiano i loro impianti di parafulmini e telefoni ad altri apparati di elettricità alla Casa Dalle Molle. Abbiamo visto dei contratti importanti stipulati con l'una e con l'altra di questa Società, ciò che prova la fiducia riposta nella Casa Dalle Molle.
Sappiamo che il Ministero d'Agricoltura Industria e Commercio, sulla proposta di eminenti scienziati accordò al sig. Dalle Molle speciale Brevetto in data 25 settembre 1887 registrato sotto il N. 22216 per il suo sistema di punte a continuità di contatto e per la nuova forma di spandenti nei pozzetti di scarico.
Consigliando pertanto tutti coloro che desiderano munire le loro case di Parafulmini, apparecchi tanto reclamati in questi tempi dalle condizioni anormali dell'atmosfera, a non lasciarsi sfuggire l'occasione di valersi dell'opera di questa Casa che tiene a disposizione i più provetti ed esperimentati meccanici.
E tanto più lo raccomandiamo, perché in una recente seduta dell'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere di Milano è stato fatto appello al Ministro dell'interno acciò vengano date le opportune disposizioni perché i Parafulmini si costruiscano secondo le norme dettate dai progressi fatti in questi ultimi anni dalla scienza e l'applicazione venga affidata soltanto a quelle persone che siano state riconosciute educate nella non facile e delicata impresa.
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Continuano le adesioni (v. numeri precedenti) alla società teramana per il tiro al piccione. — Soci onorari che hanno accettato concorrendo o promettendo di concorrere:
1. Muzi cav. Leopoldo, Castellamare adriatico.
2. Sorricchio Rodolfo, deputato provinciale di Atri.
Soci Benemeriti di 1. Categoria — 1. Marsili Nobile Gio. Oreste, Torano nuovo.
Soci Benemeriti di 2. Categoria — 1. Pompizi Giuseppe, sindaco ff. Mosciano.
La Deputazione Provinciale ha deliberato di concorrere con uno splendido premio a favore del vincitore della grande gara di inaugurazione, che forse avrà luogo il 4 giugno p.v.
La Società Borghese incaricata delle prossime feste ha pure promesso di concorrere con un premio di qualche valore.
Tutto dà a sperare che anche il nostro Municipio, che è il primo Istituto della Città, ed il Comitato direttivo della Mostra operaia, concorreranno con premi di valore e merito artistico.
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All'esame tenutosi nei giorni 26 e 28 aprile p.s. avanti la Corte d'Appello di Aquila, per l'abilitazione agli ufficii di cancelleria e segreteria, si presentavano i giovani sigg. d'Angelo Nicola, Pelliccioni Giuseppe e d'Ortensio Felice, alunni di questo Tribunale, e tutti e tre furono approvati, il primo di essi conquistando il quinto posto.
A proposito di questo esame, il Risveglio prende cappello perché il locale ove quei giovinotti facevano l'esame, era guardato da agenti di P. S.
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Continuano copiose le offerte per le feste dell'esposizione.
L'avv. Muzi ha dato 60 lire; 50 il prefetto Gotti, 50 l'avv. Manetta, 40 il conte Contin. E bravi.
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Il prof. Federico d'Amato pubblicherà fra breve una sua memoria sul Monte Corno. Egli è stato un valoroso alpinista e visitatore del più gran monte degli Appennini, e sa perciò discorrere con molta competenza delle diverse ascensioni fatte da lui e da altri alpinisti, nonché della topografia e della Flora del Gran Sasso d'Italia.
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Com'era annunciato, ebbe luogo domenica la conferenza del sig. Orazio Albi, nella Fratellanza. Il conferenziere, senza pretese, ed alla buona, spiegò agli operai il concetto filantropico delle assicurazioni dagl'infortuni del lavoro. Il linguaggio fu pratico e popolare. Pregò le società di favorire le assicurazioni individuali più che le collettive per motivi ch'egli svolse con molta chiarezza.
Prevaleva, tra gli uditori, il ceto dei muratori che hanno tanto bisogno di provvedere all'avvenire delle proprie famiglie.
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E' aperto il concorso a num. 20 posti di ingegneri straordinarii per lavori geometrici del Catasto da eseguirsi nel compartimento di Palermo.
L'assegno mensile è di L. 250 oltre l'indennità di trasferta. Il relativo programma e le norme che regolano il concorso sono visibili a chiunque presso questa Intendenza.
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Tra i candidati possibili al posto di Vescovo aprutino, corre voce che vi sia un aquilano, e precisamente un fratello del deputato com. Vastarini-Cresi.
Quello della candidatura del canonico delle Carceri fu un pesce d'aprile che nessuno però mangiò nella nostra città.
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Dall'ufficio di segreteria della commissione ordinatrice della Mostra operaia sono state diramate, quantunque un po tardi, parecchie circolari a tutti gli espositori per quanto costoro debbono praticare per l'invio degli oggetti ec. ec.
Rammentiamo che dopo il 15 maggio saranno ricevuti soltanto il pane, le paste, i salumi, le conserve, le pasticcerie, e i bozzoli della campagna serica 1888.
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Vi sono dei commercianti che si lamentano di non essere stati mai iscritti nella lista elettorale della Camera di commercio e neppure in questa testé riveduta dal Comune, non ostante che risultino paganti la tassa di ricchezza mobile e quella camerale. Ne avvertiamo la Camera di commercio.
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E' giunto ed ha assunto il Comando del Distretto militare il tenente colonnello cav. Malvotti.
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1 biglietti d'andata e ritorno da Teramo a Bologna costano: 1. cl. L. 54.60, 2. cl. L. 37. 3. cl. L. 23.50.
Vi sono pure i soliti biglietti d'andata e ritorno per Chieti nelle prossime feste di S. Giustino.
Notizie però da Chieti recano che la Mignon non ebbe esito favorevole nella 1. rappresentazione.
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Riceviamo e pubblichiamo:
Teramo 30 Aprile 1888,
Pregiatissimo Direttore.
Il sig. Campanella ha creduto ritenere per lezione le poche parole che gli rivolsi per mezzo del suo giornale, ed io gli do piena licenza di pensare al riguardo come vuole.
Però, se ragioni vuol pescare, non rinneghi la verità dei fatti; ma con quella lealtà e franchezza, onde ogni uomo onesto deve essere dovizioso, si approprii il torto dove ne ha, com'io me ne farei carico se ne avessi.
Per mostrare quanto sia assurda ed inverosimile la sua assertiva «di avermi chiesto se lo Spicca avesse pagato la tassa della sentenza tra lui ed il comune di Torricella» sembrami sufficiente dire che una domanda fatta in tali termini mi avrebbe, anche involontariamente, obbligato a guardare quella per cui lo Spicca aveva allora allora pagato la tassa.
Con maggior ragione poi avrei ciò fatto se avessi ricordato che due sentenze Spicca si fossero trovate giacenti in ufficio (perché non si è obbligato ritenere a memoria i nomi delle parti contendenti in giudizio, le cui sentenze nel numero di 15 e più sovente riposano nel cassetto per oltre 20 giorni), onde giudicai che la domanda del sig. Campanella, fatta immediatamente dopo il pagamento dello Spicca, altro scopo non avesse avuto che di volersi assicurare della tassa da costui pagata.
Dopo ciò, conveniamo che un mero incidente fu causa della controversia, che entrambi non presumevamo come due sentenze Spicca fossero giacenti in ufficio, di cui quasi nello stesso tempo si volessero soddisfare le relative tasse, ed allora saremo perfettamente di accordo. Che se poi all'avv. Sig. Campanelle piacesse insistere in ciò che afferma, io asserisco di essere fedele al vero quanto ho sopra detto, ed in comprova chiamo i sigg. Allulli Guglielmo e Guerrieri-Crocetti Raffaele, i quali attestano di aver udito, e non altrimenti, dire dall'avv. sig. Campanella se lo Spicca avesse pagato la tassa per una sentenza.
Aggiungo ancora che allo sportello, non vidi il sig. sindaco di Torricella; ma, pur non volendo nel dubbio contestare la pretesa dell'avv. sig. Campanella, credo mi sia lecito considerare che se il detto sig. sindaco si fosse recato in ufficio per effettuare il pagamento della tassa, come lo stesso sig. Campanella dichiara nel suo articolo, non si sarebbe tenuto celato alla vista dell'impiegato che doveva ricevere il denaro.
In ultimo (e questa si se la tenga per vera lezione) sappia il sig. Campanella che a fronte della Finanza i Procuratori e le parti sono tenuti in solido al pagamento delle tasse (articolo 86 § 2. legge di registro); ed in quanto all'informarne i suoi clienti pria della scadenza del termine utile taccio la risposta per aver egli già riconosciuto il suo torto nell'ultimo collegio che con me si ebbe.
Con ciò fo punto.
Con tutta stima mi creda
Suo Dev.mo.
P. Cipollone
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