23 Maggio 1888 – n° 41
Domenica ultima fu inaugurata la nuova bandiera dalla Società provinciale dei muratori e manovali, regalata dal presidente sig. Nicola Palombieri.
La cerimonia fu accompagnata da un banchetto che i soci offrivano al loro presidente, con l'intervento dei presidenti o rappresentanti delle società consorelle cittadine, nonché della Commissione ordinatrice dell'esposizione. Fu gentilmente invitata anche la stampa.
I brindisi furono parecchi ed applauditissimi. Primo brindò il presidente Palombieri, poi l'Olivieri, il Corti, il Montani, il Gaspari e da ultimo il deputato Costantini.
Siccome il banchetto, all'aria aperta, era imbandito nell'orto dell'Albergo del Giardino, il deputato Costantini ricordò opportunamente che in quello stesso luogo, nel'37, otto pennesi venivano barbaramente fucilati per quei principii santi che s'incarnano nel vessillo che gli operai inauguravano in quel giorno; e fu perciò inviato, tra fragorosi applausi, un patriottico telegramma al sindaco di Penne.
Il banchetto fu di quasi 60 coperti, e fu dovuto alla solerzia del segretario della società sig. Amadio, che ebbe ad organizzarlo.
La nuova bandiera è un elegante lavoro di ricamo della maestra Florietta Stroppolatini, la quale sta ricamando anche quella per la società dei calzolai. Il fascio della bandiera è dell'ottonaio Giuseppe Murri.
La bandiera verrà esposta nella Mostra operaia, sezione d'arti e mestieri, e quindi il pubblico avrà agio di esaminarla e giudicarla.
Intanto per ora facciamo i nostri più sinceri complimenti alla brava società, a cui auguriamo vita prosperosa e lunga.
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Durante l'esposizione verrà aperta al pubblico in ore da determinarsi, la Pinacoteca comunale nell'ex locale di S. Anna, avanti al Convitto nazionale.
Questa pinacoteca è stata arricchita di una raccolta di quadri pertinenti alla famiglia Badia. Sarà in questo locale che il prof, della Monica esporrà i suoi lavori, nonché quelli dei suoi allievi.
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Domenica ultima, molti teramani ascesero l'ameno colle di Canzano per la festa annuale ch'è riuscita, come voleva il sig. Ilario de Dominicis, piena di brio e con un tempo magnifico.
Naturalmente, l'attrattiva fu la banda di Pianella, diretta sempre dal Marchetti. La trovammo in stato di progresso non solo dal lato della esecuzione, ma anche del numero. Ormai sono 45 individui che il maestro Marchetti dirige e conduce a riprodurre le più belle pagine di musica italiana e straniera. Suo scopo è di portarli ad una settantina e formare una banda-orchestra per un giro artistico.
In questi giorni è stato introdotto un nuovo istrumento, Saxfon, che nessun'altra banda d'Abruzzo tiene. E pel venturo anno ne vorrebbe introdurre altri tre di questi costosi riproduttori di voce umana. Non diciamo bene, ma benissimo.
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Finalmente abbiamo un po' d'acqua ristoratrice delle campagne.
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Il Municipio ha ordinato agli scopatori un nuovo uniforme. Speriamo che, dopo questo, siano più solleciti ed attivi nella guerra che devono fare contro tutto che v'ha di sporco nella nostra città.
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In questi giorni, mezza Farindola si è riversata nel nostro Correzionale.
Si tratta di aver danneggiato il Comune.
Diamo i nomi degl'imputati con le rispettive imputazioni.
Colaiezzi Gaudenzio, Modesti Antonio, Colangeli Donato, Valentini Nunzio Giuseppe, Barbarossa Antonio, sono imputati del reato previsto degli art. 242, 243 C. pen. per avere dal 6 gennaio a tutto 7bre 82 esercito il Molino del Comune di Farindola arrecando al Comune stesso un danno di L. 660.
Carusi Raffaele, Cirone Antonio, Colaiezzi Gaudenzio, Modesti Antonio, Colangeli Donato, Carusi Vincenzo, Carusi Gaetano, De Vico Nicola, De Vico Giuseppe, Falconetti Tommaso, sono imputati del reato prescritto agli art. 241 242 Cod. pen. per avere tutti con interposizione di persone preso interesse privato nelle aggiudicazioni del taglio della 5. e 6. sezione del bosco Comunale di Farindola di cui erano Amministratori, col danno al Comune di circa un migliaio di lire.
Carusi Raffaele, Cirone Antonio, sono imputati di avere con interposizione di persone preso privato interesse nell'appalto del terraggio Comunale di Farindola pel 1885-86 quantunque fossero Amministratori.
Art. 241 242 Cod. pen.
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Domenica ultima cominciò la demolizione, d'ufficio, del portico Pompetti, e ieri sera si trovava già agli archi. Credesi che si sia addivenuto ad un concordato per il portico di Francesco, il quale pure si demolirebbe. Ieri sera si riuniva il Consiglio comunale anche per quest'oggetto.
* * * Ira di prete
La Riforma pubblica la seguente corrispondenza, da Civitella Casanova:
Civitella Casanova, 16
«In questo paese siamo proprio tornati al medio evo; il seguente fatto, avvenuto di fresco in una pubblica via, ve lo dimostra.
«E' da vari giorni che qui trovasi monsignore vescovo di Penne, all'intento di somministrare il sacramento cresimale ai fedeli credenti, con patto però che i cresimandi gli portino regali consistenti in candele, olio, od altro, altrimenti il sacramento non sarebbe impartito giusta le prescrizioni che sono in vigore nella curia Pennese. Il giorno 13 andante, il predetto monsignore, unitamente al parroco, di questo paese, e ad altri preti, usciva dalla Chiesa madre; essendo giornata di festa e di mercato, le vie erano brulicanti, e tutti i clericaloni e le beghine s'inginocchiavano al passare di monsignore.
«Però un crocchio di onesti cittadini, non avendo fatto questo, perchè stavano intenti a discutere dei loro interessi, il parroco li investì con mille improperi, e ad uno del crocchio gettò per terra il cappello con violenza; un altro lo prese per il petto gridando a tutti. «Cosa credete? che il vescovo sia un asino come voialtri? Perché non vi inginocchiate e cavate il cappello quando lui passa?» Poi tornò a raggiungere il vescovo.
«Oh evangelica carità!»
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