Corriere Abruzzese 1888. In Città e fuori


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13 Giugno 1888 – n° 47


     Ricominciamo la cronaca cittadina, o meglio restituiamole quel limite che le spetta, giacché son due numeri che il giornale è tutto una cronaca dei grandi avvenimenti che si sono compiuti dal 3 al 7 corrente e di cui serbiamo ancora in noi la più bella impressione.
     E ricominciamo con una notizia che ai teramani riescirà, e giustamente, ostica. L' autorità militare ha comunicato al nostro Municipio che il Campo mobile non si terrà qui, non ostante che, dopo i reclami dei nostri deputati, avesse visitata la località il Capo dello Stato maggiore del Corpo d'armata di Ancona.
     Dunque, noi non abbiamo l'acqua, se è questa la vera ragione accampata dai generali al Ministero; dunque i due fiumi che ne circondano; le molte fontane e cisterne e pozzi che stanno entro e fuori la città e per le quali Teramo è stata sempre rispettata dalle epidemie; le chiare e fresche e dolci acque che scendono dai verdeggianti monti di Campli non sono da preferirsi alle acque che bisogna filtrare, del Pescara.
     E tutto questo, dopo d' aver fatto prendere una solenne deliberazione dal Consiglio comunale!
     Non giova dar di cozzo alla fata, e tanto meno all'autocrazia della sciabola, — questo è vero — ma, per Dio, ci resti almeno il dritto di protestare contro quest'altro torto che si fa ad una città, che il Governo conosce per prova di quali sacrifici è capace.

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     Poste la cose come sono avvenute, data la leggerezza di coloro che fecero concepire la speranza del Campo quando nessuno lo chiedeva, noi, tutto sommato, non ci rammarichiamo che il Campo non venga, perchè, se le avessimo, le pretese di gente venuta qui a malincuore, sarebbero state tali e tante che il Municipio si sarebbe ingolfato in nuove spese (le 6500 lire votate dal Consiglio si sarebbero dovute raddoppiare), e la cittadinanza avrebbe forse assistito a fatti dispiacevoli.
     Ma, poiché il torto c'è stato, una riparazione dovremmo pur averla dal Ministero — e questa non potrebbe concretarsi che nello stanziamento di un reggimento, secondo antichi e recenti voti del Consiglio comunale.
     Su questo punto dovremmo insistere, e noi ci auguriamo che i nostri deputati vorranno averlo bene in mente.

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     Negli esami di segretario comunale tenutisi in questa Prefettura, furono approvati Calandra Luigi con punti 43, Pardi Michele 42, Rafaele Spina 41.

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     Com'è noto, alla domenica, il palazzo dell'esposizione è aperto a tutti gratuitamente, giusta un deliberato del Comitato promotore.
     Domenica ultima però fu dimostrato che questa gratuità cagiona molti e gravi inconvenienti; di talché ci sembra giusto che vi si metta riparo al più presto.
     La folla di domenica era immensa, e non tutta ben educata: onde non bastava il servizio degli ispettori, dei membri della commissione e di tutti gli altri addetti alla sorveglianza. Vi fu un momento in cui per misura d'ordine pubblico si fu costretti a chiudere le porte.
     Il concetto della gratuità in una Mostra operaia è giusto, ma è d'uopo, per riuscire bene, limitarlo alle società operaie, le quali, come a Milano, come a Torino, potranno entrare gratis purché si presentino in corpo. Gli altri che vogliono entrare da soli, paghino giusta la tariffa.
     Iersera perciò il Comitato promotore ritornava sul suo deliberato, e dava l'ingresso gratuito il lunedì ed il venerdì, agli operai presentati in gruppo da un presidente di società cittadina o suo delegato.

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     Continua la benefica influenza per la diffusione della cassa nazionale d'assicurazione sugli infortuni degli operai sul lavoro. Da Aquila ci scrivono che si sono assicurati 40 operai dell'impresa Remo Fanella costruttrice della Cassa di Risparmio di Aquila; da Ascoli Piceno ci fanno sapere che 200 operai addetti alla costruzione di un ponte sul Tronto, sotto l'impresa di Carlo Zanotta, hanno già provveduto all'assicurazione degli infortuni.
     A Teramo se ne è fatta pure qualche altra, ma è d'uopo continuare la propaganda per riescire.

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     I biglietti d'ingresso per gli azionisti della Banca popolare di Teramo, per assistere alla inaugurazione del Congresso regionale delle Banche, sono distribuiti, a richiesta, nella sede di detta banca.

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     Abbiamo sul tavolo:
     L'operaio della terra, breve cenno sulla scuola elementare con insegnamento pratico di agricoltura in Cermignano, per Giustino Santoro. Teramo tip. Scalpelli.
     Nicola Ghiotti e la concimazione dell'olivo per Vincenzo Scialletti. Teramo tip. Marsilj.
     Rendiconto generale dell'associazione di mutuo soccorso fra gli operai di Città S. Angelo — Atri tip. de Arcangelis.

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     Il Giurì della nostra Esposizione, non ancora è completamente costituito; però possiamo assicurare essere inesatta la corrispondenza da Teramo sul n. 195 del Pungolo di Napoli, che cioè vari espositori ed espositrici fanno parte della Giuria, mentre fra 34 giurati che hanno già accettato lo incarico non ve ne sono che 3 espositori, i quali però non fanno parte del gruppo per la sezione in cui hanno esposto. — Una sola espositrice è giurata nella sezione propria; ma essa non è capace di chiedere, né tutto il gruppo delle distinte signore che compongono quel giurì, di accordare favori a chicchessia.
     Sarebbe ora di finirla con insinuazioni indegne di chi ama il proprio paese.

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     Il 25 corrente si apre la Corte d'assise. Presteranno servizio i sigg. giurati:
     Ordinari. — Giampietro Daniele di C. S. Angelo, Acquaviva Andrea di Giulianova, De Donatis Gaetano di Atri, De Plato Eugenio di I. del G. Sasso, Schiera Gaetano di Castiglione a Casauria, Clemente Felice di Notaresco, Variasso Giambattista di Castiglione a Casauria, Cardilli Giuseppe di Mosciano S. Angelo, De Leonardis Panfilo di Spoltore, De Vico Vincenzo di Farindola, Bindi Giambattista di Atri, Nisii Giambattista di Fano Adriano, D'Ettorre Raffaele di Catignano, Cornacchia Benedetto di Colonnella, Antonelli Giovanni di Castilenti, Narcisi Ernesto di Teramo, Porta Michele di Penne, Cantagallo Rosario di Penne, Bindi Gaetano di Atri, Sabatini Filippo di Mosciano S. Angelo, Filippone Vincenzo di Basciano, Fusilli Domenico di Castellamare Ad., Caravelli Carlo di Campli, Cicoria Antonio di Collecorvino, Franchi Luigi di Civitella del T., Carli Enea di Castellamare Adriatico, Casalena Antonio di Civitella del T., Marsilii Giovanni di Catignano, Savini Giuseppe di Teramo, Tartagliozzi Francesco di Isola del G. Sasso, Meloni Luigi di Mosciano S. Angelo, De Paschinis Gaetano di Penne, De Panicis Francesco di Montorio, Pachetti Giustino di Città S. Angelo, De Benedictis Ariodante di Mosciano S. Angelo, Casanova Melchiorre di Teramo, De Merulis Francesco di Mosciano S. Angelo, De Ianuario Ernesto di Catignano, Broise Pietro di Alanno.
     Supplenti — Delle Carceri Giovanni, Ferraioli Pasquale, Cerulli Pasquale, Savorini Vittorio, Sagaria Luigi, Crugnola Gaetano, Urbani Ernesto, Leoncavallo Salvatore, Bonolis Luigi, Franceschini Pierluigi, tutti di Teramo.