19 Dicembre 1888 – n° 101
Nemmeno lunedì ebbe luogo l'adunanza consiliare. I consiglieri attendevano il biglietto della 2. convocazione, ma ebbero un bell'attendere.
Parrebbe che il nostro Comune non avesse bisogno di nulla e che nessuna questione fosse in piedi minacciosa...
Si è data per iscusa la indisposizione del segretario. O che non c'è il vicesegretario?
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Per mostrare in quali gravi urgenze è il nostro Comune (eravamo profeti fin da parecchi anni fa), basti dire che al 1. dicembre la Banca popolare sospese i pagamenti per conto del Comune, perchè gli aveva anticipato più di 100mila lire, pur facendo con ciò un buco ai suoi statuti.
Però, per alcuni giorni, la Banca non vide più alcun versamento da parte del Dazio. Che è, che non è? Era stato dato ordine di non portare i denari alla cassa della Banca; fatto che avrebbe potuto provocare anche un'azione penale.
Quest'ordine però non era stato dato dal prosindaco, perché questi, saputo ciò, andò adiratissimo nel palazzo comunale e comandò di reintegrare il servizio della cassa comunale presso la Banca mutua popolare.
Senza commenti!...
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Come annunciammo, la R. Camera di commercio ha deliberato di proporre alle FF.MM. un nuovo orario per la nostra linea, come i nostri lettori potranno vedere in 2. pagina, tra gli atti della Camera di commercio.
Press'a poco, le varianti proposte dalla Camera di commercio sono le stesse proposte dal Corriere, e noi speriamo che tanto il Ministero come la Società vorranno soddisfare questo pubblico desiderio, di potersi cioè usare della ferrovia nel modo più consentaneo all'interesse della popolazione.
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Che il nuovo orario della linea adriatica e delle linee secondarie, abbia bisogno di correzioni, lo si può arguire anche dal fatto che ormai non c'è più un treno che arrivi in orario a Giulianova. I treni quindi della nostra linea arrivano sempre con 20 o 30 minuti di ritardo, quando, ben inteso, non se ne hanno 40 o 50.
L'on. Saracco però ha detto che con le ferrovie Italiane, meglio è ritardare che correre pericolo di rompersi il collo.
Sincerità di un ministro!....
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Tolgo dal Gran sasso d'Italia, periodico didattico di Popoli, una notizia, che fa molto onore al mio buon amico sig. de Joannes:
«Apriamo la cronaca di questo numero con una notizia che altamente onora il nome abruzzese, e noi siamo grati a chi ce la favorì, perché ci porge occasione di additare all'ammirazione generale il nome dell'ottimo Deputato prov. di Teramo, sig. Antonio Dejoannes. Costui, volendo eternare la memoria della sua cara consorte, Amalia Da Flamminiis, donna di virtù preclare, sta facendo costruire, a tutte sue spese, in Catignano, un vasto asilo infantile, con ampie sale e ricreatorii. Non è questo il modo migliore di tramandare si posteri la memoria dei nostri cari estinti? Noi facciamo voti perché il Dejoannes abbia molti imitatori, specialmente in quella classe di persone, affetta di monumentomania.»
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Nel Comune di Monteleone di Spoleto (Provincia d'Umbria) con 2000 abitanti è vacante la piazza di Notaro. A chi desidera concorrervi, fornite anche di patente di Segretario comunale, il Municipio garantisce tale impiego, parimenti vacante, coll'annua retribuzione di L. 1500.
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Leggiamo nel Roma di Napoli che la signorina Agnese Santini nipote del nostro amico signor Pietro Baroni, sindaco di Elice, conseguì dietro esame in quella Università l'abilitazione per l'insegnamento delle lettere nelle scuole Normali inferiori. La Commissione esaminatrice, aggiunge il Roma, ebbe parole di lode per la Santini.
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In seguito a telegramma del ministro dall'interno, annunciante la morte del principe di Carignano, il Prefetto della provincia dava ordine a tutti gli uffici pubblici di inalberare la bandiera a mezz'asta, fino a tutto ieri.
Così pure a Penne sede di sottoprefettura.
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